Bruno Mancini scrittore

Bruno Mancini scrittore

Scritto da Bruno Mancini

Bruno Mancini scrittore

Bruno Mancini scrittore

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è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.

A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:

Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.

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Antiche terme comunali – Salone delle feste  – Ischia 1964 Bruno Mancini legge sue poesie

Recensione di Marina De Caro

Recensione di Roberta Panizza

Recensione di Liga Sarah Lapinska

Intervista di Michela Zanarella

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini per FATTITALIANI

La Voce – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini – Agosto 2018

PROSE

Preview Per Aurora

Per Aurora volume primo

Per Aurora volume secondo

Per Aurora volume terzo

Per Aurora volume quarto

Per Aurora volume quinto

Per Aurora volume quinto – Così fu

Per Aurora volume settimo – Un’altra Gilda

Per Aurora- Tutti i racconti

Come i cinesi volume primo

Come i cinesi volume secondo

La ch

Incontro con un maestro

Racconti inediti

POESIE

Davanti al tempo

Agli angoli degli occhi

Segni

Dedicate e preferite

La sagra del peccato

Incarto caramelle di uva passita

Non rubate la mia vita

Io fui mortale

Sasquatch

Non sono un principe

La mia vita mai vissuta

Poesie inedite

Antologie

Scempi

Poesie inedite

Traduzioni

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Dalila Boukhalfa

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Letture Bruno

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Cenni biografici

Pacifismo

Eros edizioni

Video poesie

Canzoni

Clara – musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Gilda – musica di Valentina Gavrish, canta Rita Cuccaro – finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te – testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita – testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso – musica e canto di Valentina Gavrish, testo di Bruno Mancini

Carnevale – testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda – testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache – testo Bruno Mancini – musica e canto Valentina Gavrish

Tecla – testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi – testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Nel buio, donna, – In the dark, woman – legge Daniela Baldassarri

E sento bestemmiare – finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma

E sento bestemmiare – finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Lorena Sarra al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Quanno – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano Luciano Somma, immagini di artisti vari

Quando – finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di  Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Maria Letizia De Berardinis al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Tra eutanasia e ghigliottina – musicadi Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola – legge Bruno Mancini

Tra Eutanasia e Ghigliottina musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola

Tra Eutanasia e Ghigliottina – musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska

Tra Eutanasia e Ghigliottina – musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska canta Rezarta Dyrmyshi al piano Giovanna Santoro

E sento jastemma ‘o cielo – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola, traduzione in napoletano di Luciano Somma

Il brivido più lungo – finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica e canto di Nicola Pantalone, testo di Bruno Mancini

Canzone per San Valentino – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini

Coquille – Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013 – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini”

Nelle bugie dei sogni – Sigla cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini

Concerto Interno 4 tutto – musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, gtraduzioni in napoletano di Luciano Somma, cantano Rezarta Dyrmyshi, Lorena Sarra, Maria Letizia De Berardinis, al piano Giovanna Santoro, sigle di Nicola Pantalone

Bruno Mancini scrittore

Brevi commenti amichevoli ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri pubblicati:

“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”

“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.

“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.

“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”

“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”

“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”

“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”

“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”

“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”

“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”

“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”

“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”

“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”

“Una poetica lacerata e sfuggente…”

“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”

“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”

“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia

Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore – Bruno Mancini scrittore
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Intervista a Michela Zanarella

Caterina Guttadauro La Brasca

Adotta-una-poesia-copertina posterioreAdotta una poesia – Quarta di copertina

Adotta-una-poesia copertina anterioreAdotta una poesia – Copertina

Ischia mare e poesia copertina anterioreIschia, mare e poesia – Copertina

Ischia un'isola di poesia copertina Colella

Ischia, un’isola di poesia – Gaetano Colella – Copertina

Ischia un'isola d'amore copertina posterioreIschia, un’isola d’amore – Quarta di copertina

Ischia un'isola d'amore copertina miramare anteriore

Ischia, un’isola d’amore – Miramare – Copertina

Ischia un'isola di poesia copertina anteriore

Ischia, un’isola di poesia – CopertinaIschia un'isola di poesia Fruscio copertina anteriore

Ischia, un’isola di poesia – Fruscio – CopertinaIschia un'isola di poesia copertina posterioreIschia, un’isola di poesia – Quarta di copertina

Da Ischia sempre poesia copertina anterioreDa Ischia sempre poesia – Copertina

Da Ischia sempre poesia copertina completaDa Ischia sempre poesia – Copertine

Ischia un'isola di... copertina posterioreIschia, un’isola di… – Miramare – Quarta di copertina

Ischia un'isola di... copertina anterioreIschia, un’isola di… – Miramare – Copertina

Antologia Otto milioni copertina totale
Antologia Otto milioni copertina totale

Ischia – Otto milioni – Copertine

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Bruno Mancini LENOIS

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Bruno Mancini
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BR32 Giuseppe Lorin – Equivoco

BR32 Giuseppe Lorin – Equivoco

BR32 Giuseppe Lorin legge la poesia “Equivoco” scritta da Bruno Mancini

BR32 Giuseppe Lorin – Equivoco

BR32 Giuseppe Lorin legge la poesia "Equivoco" scritta da Bruno Mancini
Le votazioni web termineranno il 10 Ottobre 2019

La proclamazione dei brani vincitori avverrà tra il 13 e il 17 Novembre 2019, e cioè durante il Bookcity #BCM19

La cerimonia di premiazione avverrà entro il mese di gennaio 2020

Brani finalisti premio recitazione “Otto milioni” 2019


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Otto milioni 2019 – Premi di poesia, narrativa, musica, arti grafiche, giornalismo

Dichiarazioni iscrizioni premi “Otto milioni” 2019

Regolamenti partecipazioni premi “Otto milioni” 2019

Bandi completi premi “Otto milioni” 2019

Regolamento partecipazione premio Recitazione “Otto milioni” 2019

Dichiarazione iscrizione premio Recitazione Otto milioni 2019

Brani finalisti premio Recitazione “Otto milioni” 2019

Classifiche premio Recitazione “Otto milioni” 2019

BR32 Giuseppe Lorin legge la poesia "Equivoco" scritta da Bruno Mancini
Comunicazione ufficiale vincitori “Otto milioni” 2019

Cerimonia premiazione vincitori “Otto milioni” 2019

Attestati “Otto milioni” 2019

Rassegna stampa “Otto milioni” 2019

Rassegna fotografica “Otto milioni” 2019

Video “Otto milioni” 2019

INFO: [email protected] – Tel: 3914830355

IBAN: IT52V0514239930CC1331129692


Premi “Otto milioni” edizione 2018

Premio internazionale Otto milioni

DILA

BR01 Adriana Iftimie Ceroli - Ombra Rossa

Premi Otto milioni

ideati da

Bruno Mancini

BR32 Giuseppe Lorin legge la poesia "Equivoco" scritta da Bruno Mancini

Una poesia di Bruno Mancini
Dalla raccolta “Io fui mortale”
La pozza, ossia l’addio.

L’addio non divora sentimenti,
li esclude
li salva
dal muto servilismo al dio padrone
che strozza le frasi e i desideri,
di lui e di lei con altri nomi
e volti a volte visti in un vetrino,
nel senza senso
dell’accurato incolla e scolla
– modifica e taglia
formatta e salva –
allineati, accartocciati, frammentati
sì come nuovo file – dolorosa custodia –
da spacchettare poi
nella notturna – di lui – deflemmazione.

Perché siamo fuggiti via da noi?

Non è vigliacco chi denuda l’anima
al suono del gong che intima la resa.
La pozza, calma piatta,
leggero fardello per un monade marrano
attenda un altro uomo, io sono Ignazio,
e come nick, oggi mi firmo “Addio”.

Scempi ad Ischia

Scempi ad Ischia – Non solo spiagge e pinete

francobolli

Redivivi
Redivivi

Ridicolo concetto

Cemento sulla scogliera

I CESSI della città d’Ischia

Quando Berta filava

Una salus victis, nullam sperare salutem

Arrestato Sindaco Ischia Giosi Ferrandino

Amedeo Romano intervista Bruno Mancini

Ancora Scempi ad Ischia

Il ciclamino attonito

“Perversioni” nella pineta

Siringhe immortali – immortalate

La siringa abbandonata

Continua la distruzione

Coniglio morto pineta Mirtina

Ancora un cane morto su spiaggia Ischia

Spiagge “inondate” di meduse in pieno inverno

Alberi distrutti

Siringhe infette: la denuncia di Gennaro Savio

Le siringhe infette, bambini scomparsi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Ancora siringhe infette – Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi.

Siringhe buttate tra le paperelle

Siringhe come funghi nella pineta Mirtina di Ischia

Carcassa di cane morto su spiaggia Punta Molino

Siringhe infette in pineta Mirtina

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 1

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 2

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 3

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 4

Scempi spiagge Ischia Natale 2014 – Foto gruppo 5

Scempi alberi pinete Ischia – Foto gruppo 1 

Scempi alberi pinete Ischia – Foto gruppo 2

Gli scempi ischitani continuano e le vergogne non mancano!

Nel mare d’Ischia, peggio che nel far west dei pistoleri e degli sceriffi.

Meglio uno sceriffo con una stella di latta sul petto

Guardia Costiera Ischia: “Ogni scorfano è bello per sua madre”

Topicida nelle aiuole

Spiaggia Maronti

ENEL 1  Ischia

Spiaggia San Pietro – Ischia

Scempi Dicembre 2010

FOTO scempi Maronti 2009

FOTO scempi Maronti 2010

FOTO scempi Maronti 2011

golfo_16 PDF

Scempi

Scempi ad Ischia

 Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”

Video cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”

Video cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” promo

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” sigla iniziale

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 1 Introduzione

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 2 Gino Iorio

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 3 Pasquale Ruggiero

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 4 Enrico Buono

Cerimonia premiazione “Otto milioni 2014” parte 5 Andra Gabriela Prodea

Cerimonia premiazione Otto milioni 2014 parte 6 Vincenzo Tesone

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 7 Barbara Lo Fermo

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 8 Janis Lapinsky

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 9 Vera Roke

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 10 Sanita Simsone

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 11 Gino Iorio

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 12 Solieda Basso

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 13 Eva Kaufmane

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 14 Sponsor

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 15 Antonio Di Nauta

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 16 Guerino Cigliano

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 17 Guerino Cigliano

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 18 Nelle bugie dei sogni

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 19 Torrenova

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 20 Antonio Di Nauta

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 21 Roberta Panizza

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 22 Bruno Mancini

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 23 Fabio De Rosa

Cerimonia premiazione “Otto milioni 2014” parte 24 Vincenzo Tesone

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 parte 25 Antonio Scarfone

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 26 Liga Lapinska

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 27 Emanuela Di Stefano

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 28 poesie

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 29 Maria Luisa Neri

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 31 finale

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte 32 sigla finale

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 interviste teleischia

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 interviste julienews

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 villa Maria Grazia

Sintesi cerimonia premiazione Otto milioni 2014

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014″parte prima con sigla finale

Cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014” parte seconda con sigla finale
 

Video cerimonia premiazione "Otto milioni - 2014"

Arte Premi

Video cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014”

Personalizzazione grafica copertina del CD musicale “Nelle bugie dei sogni”

Terza edizione Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2014”

Seconda edizione Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”

Prima edizione Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2012”
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Foto Nunzia cerimonia premiazione otto milioni 2014 2 (3)
Foto Nunzia cerimonia premiazione otto milioni 2014 2 (1)

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240219

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

CRITICA LETTERARIA DI LUCIANA CAPECE

Ringrazio calorosamente la nota Associazione DILA APS rappresentata dal Presidente BRUNO MANCINI (un patrimonio di risonanza divulgativa) per aver dato questa opportunità a me, Scrittrice LUCIANA CAPECE, di avere il vanto e l’onore di pubblicare nella pagina culturale del quotidiano IL DISPARI, linfa magistrale d’un canale Artistico Editoriale d’affermata fama INTERNAZIONALE  Diretto Eccellentemente dal Grande Editore GAETANO DI MEGLIO!

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

“QUESTA NON È UNA POESIA” DI LUCREZIA RUBINI

L’Autrice LUCREZIA RUBINI nella Silloge QUESTA NON È UNA POESIA adotta una tecnica poetica particolare per dare testimonianza esclusiva d’una essenza scritturale al netto di un linguaggio vero, autentico appartenente alla realtà di quella rassegna quotidiana.

La sua ricerca non usuale ma esistenziale con una creatività Artistica esprime sentimenti derivanti sia da scoperte palesi che dalla luce catartica d’introspettiva verità, spesso cruda che lamenta battaglie di violenze insostenibili.

Cardine d’una cecità sociale accertata che notifica quel diktat oscurale di uomini privi di sensibilità e responsabilità che varcano ponti di perversioni imperanti nel disequilibrio mentale.

I Testi della Poetessa RUBINI sono pennellate di rara bellezza una lente d’ingrandimento verso la DONNA amata nella sua ritmica virtuosa ma anche stuprata nella dignità nell’onore e nel corpo con consequenziali ferite.

Cicatrici custodite senza sconti nella teca d’un cuore trafitto concausa di dolore mai appassito.

Ove tracciano sconfitte personali ammantate di solitudine.

Il Libro, in sintetico fraseggio, sprigiona un potenziale d’attenzione e approda nella corsia vitale come viaggio d’unicità e di riscatto che lievita interesse nel lettore e verso la persona che, nonostante il macigno dello stupro logori silente, guarda al primordiale incanto che affonda in radici di libertà, nel decifrare parole liberatorie di appartenenza in un mondo creato su misura solo nella sua logica mentale, ma non dove la natura cosparge di profumi prati verdiani.

Come lo rivela il Componimento: UN MONDO TUTTO MIO un concetto di non condivisione di un universo dai parametri asimmetrici e scombussolati!

La Composizione dei versi PROSTITUTA richiama con eco assordante quel codice d’etica comportamentale che manca nel soggetto uomo senza scrupoli, ove nè addita la stima della detta facile presa gettata via per nulla.

La Scrittrice RUBINI, con insistenza e battito carnale, si sofferma sui punti salienti della figura maschile proiettata ad ostentare il peggio della sua consapevolezza umana lontano dai canoni tradizionali.

La Lirica MOLESTIA denota il dramma di sudici avvisaglie che in alcuni casi sfocia completamente in enfasiata paura, ove la DONNA è obbligata a subirne le tragiche disperazioni ma che nell’indole non disperde il filo logico di contemplare le fatiche per colpa di anime abissate nella cattiveria cui, ben citata, è la morale bella dedica all’Eroe ULISSE.

L’OPERA della Dott.ssa RUBINI è un contributo significativo al passaggio storico complesso- collettivo ma pur sempre di pregevoli annotazioni.

Nei versi predilige il ruolo conservatore dell’amata natura cui tangibile è risalto del vento- mare- cielo e sole ma non passano di certo inosservate l’ossessione e lo stato ansioso anche se attanagliano duramente, aprono le porte speranzose per annoverare riprese creative distaccate quanto possibile dalla centrifuga di stress.

Per rimembranze senza impedimenti risalenti all’ingenuità infantile, a quando il blu brillava all’orizzonte nel sereno vissuto, nel respiro della pace fino alla matura comunicativa giovanile.

<PIONIERI DEL NUOVO MONDO!>

In disaccordo con un tempo non più amico ma, come allora, il singolo individuo può intervistare la generazione sociale, erede per trarre la storia in un presente con i suoi cambiamenti non proprio consono alle simbiotiche vedute d’umano rapporto tra simili.

Ben stilato DALL’ AUTRICE in questo quadro operandi ove, nella galleria di nostalgici ricordi, cataloga commenti di rispettosa analisi antica, altrettanto nel teatro della vita rende protagoniste tematiche di spessore con anomalie viscerali nocive d’una inquietudine propalata da forte riflessione, quasi come un discorrere confidenziale.

Scrittrice – Poetessa – Saggista – Aforista – Prefatrice – Critico Letterario – Critico Teatrale – Recensora

LUCIANA   CAPECE

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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Antonella Ariosto, nuova penna di questa pagina culturale

La scorsa settimana ha iniziata la collaborazione con questa pagina culturale la scrittrice Antonella Ariosto alla quale diamo un caloroso benvenuto nella certezza che i suoi articoli incontreranno il gradimento dei nostri affezionati lettori.

Antonina Ariosto, ma da sempre chiamata Antonella, nasce a Messina.

Fin da piccola, consigliata dalla mamma, legge molto e, appena undicenne, inizia a scrivere versi dedicati alla natura in stretto rapporto con la sua anima.

La madre le consiglia gli studi tecnico commerciale da lei effettivamente portati a termine con buon profitto.

La scrittura, tuttavia, rimarrà sempre il suo piacere più vero determinando il vero incontro con sé stessa.

Ha partecipato e vinto vari concorsi di poesia.

Per diverso tempo in un blog on-line ha scritto articoli dedicati a Roma e trattando argomenti di attualità.

Partecipa attivamente ai contest di scrittura creativa.

Ha scritto e pubblicato un racconto breve “Nina e i suoi voli” (Accademia Edizioni ed Eventi) e

3 libri di poesia “L’anima vola” (casa editrice Pluriversum); “Vita in equilibrio… instabile” (Accademia  Edizioni ed Eventi); “La Valigia di…” (Luciano Zampini editore).

Da qualche anno ha iniziato a scrivere un nuovo racconto che spera di terminare entro breve tempo per presentarlo a Ischia nella Biblioteca Antoniana, anche se la famiglia ha sempre avuto  la precedenza nella sua vita, sia da giovane mamma e sia ora da giovane nonna.

Chiara Pavoni e Antonella Ariosto
Chiara Pavoni e Antonella Ariosto

Il Dispari 20240212

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

Professionisti DILA APS 20240216 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240216 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240216

Professionisti DILA APS 20240216
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Giuni Tuosto | Storia dell’emancipazione femminile dal 1900 ai giorni nostri

Seconda puntata: il NO che liberò le donne

La storia dell’emancipazione femminile si intreccia con la legislazione.
Perché la storia si fa attraverso buone leggi.
L’Italia ha conosciuto una vittoria giuridica ad opera di una giovane donna di soli 17 anni.

Siamo nella Sicilia degli anni Sessanta. Per la precisione, è il 2 gennaio 1966.

Il nuovo anno è appena iniziato ed è scoppiato uno scandalo nazionale, una vergogna pubblica: una ragazza di Alcamo (Sicilia occidentale) è stata rapita e stuprata, ha perso la verginità e deve andare in sposa al suo aguzzino, perché dopo questa esperienza nessuno la vorrà.
Lo dice la legge italiana, promulgata dal “Codice Rocco”.
L’articolo 544 del Codice Penale prevede il cosiddetto “matrimonio riparatore” per risolvere situazioni incresciose come queste.
Ma lei ha detto no, contro tutto e tutti.

Il suo nome è Franca Viola

ed è una ragazza qualunque.

Compie gli anni il 9 gennaio Franca, ma non ha fatto in tempo a festeggiare il suo compleanno che è già sulle pagine dei quotidiani nazionali.
Capelli neri lunghi e un viso ancora bambino.
Lo scandalo l’ha battuta sul tempo e lei resta fanciulla indifesa all’anagrafe, ma donna adulta nel cuore.
Eppure Franca non è una ribelle, non ha mai pensato di cambiare la legge o fare rumore; è schiva e semplice, ma ha una cosa che le altre donne della sua epoca non hanno: il rispetto di sé.
Il suo NO fa notizia, si impone sui giornali, scalfisce gli animi di uomini e donne, tormenta i suoi aguzzini, apre dibattiti giuridici.
Il suo no è forte e chiaro. No al matrimonio riparatore. No all’amore imposto.
“Io non sono proprietà di nessuno”, dice.

In quella Sicilia di fine anni ‘60, fatta di famiglie perbene e mezzadri, Franca Viola ebbe il sostegno di donne, uomini, genitori, sebbene i suoi rapitori continuassero a minacciare lei e la sua famiglia.
In un freddo giorno di gennaio prima del suo compleanno, Franca cambiò la storia delle donne: il processo a Trapani contro i suoi rapitori si concluse con una clamorosa condanna.
Il dissenso rivoluzionario di Franca colpì nel segno il “Codice Rocco”, svelando crepe giudiziarie e morali.
E le leggi cambiarono. Grazie a lei, il matrimonio riparatore e il delitto d’onore furono aboliti per sempre.

L’articolo 544 del Codice penale fu abrogato nel 1981, insieme all’art. 194 che legalizzava il delitto d’onore.

Un’altra vittoria giunse tardiva nel 1996 quando lo stupro, dapprima configurato come “reato contro la pubblica moralità e il buon costume” fu riconosciuto come “reato contro la persona”, penalmente perseguibile.
La storia di Franca Viola è una storia scritta col no, al tempo del sì.
Il “Si” è l’avverbio che in lingua italiana enuncia una risposta positiva.
Ma nessuno spiega alle donne quanto un SI possa essere pericoloso. Il SI è accondiscendenza cieca, accettazione pericolosa, volontà debole; è assenso sciocco.
Il si è sottomissione.
Permette, accoglie, imbraga.
Il si può uccidere.
Per un sì all’uomo sbagliato si può morire.
Il no invece respinge, disturba, assorda.
Il no apre la strada al dissenso, all’indignazione, alla libertà.
Grazie a quel no, le donne italiane furono liberate per sempre dall’infelicità eterna dei matrimoni senza amore.
La storia di Franca Viola ci insegna che a volte basta un no per salvarsi per sempre.

Il cambiamento si fa attraverso buone leggi, ma prima bussa alla porta del dissenso e vince con un fragoroso NO.
Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240216
Professionisti DILA APS 20240216

 

 

Professionisti DILA APS 20240202

Professionisti DILA APS 20240202 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240202 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Giuni Tuosto | Storia dell’emancipazione femminile

dalle Suffragette ai giorni nostri

Seconda puntata (prima puntata pubblicata l’11/01/ 2024)

Da Buckingham Palace al resto del mondo, grazie alle Suffragette, il voto cominciava ad essere riconosciuto come un diritto femminile, in Svizzera, Francia e Stati Uniti.

Una risonanza senza precedenti.

Bisognerebbe ricordare l’importanza del diritto di voto nelle scuole: non dimentichiamo che le prime femministe lo hanno ottenuto urlando a squarciagola nelle strade della Gran Bretagna e con…petardi e incendi.

Plauso speciale va a Paola Cortellesi che di recente ha ricordato, col suo film, l’importanza del referendum italiano del 1946: per Delia, la protagonista, non conta liberarsi di un marito violento, non conta scappare via di casa, non conta salvarsi dalla sottomissione.

Conta andare a votare. Per andare a votare Delia si mette il rossetto rosso, indossa la sua camicia più bella. E corre per le strade di Roma.

Corre come se ad attenderla ci fosse un amore segreto e inconfessabile.

Invece la sua è una corsa verso il seggio elettorale, vero strumento di emancipazione femminile. Un voto che diventa libertà. Per lei. E per tutte le donne che verranno dopo di lei.

Ma l’emancipazione femminile non passa solo attraverso le Suffragette o il voto elettorale di Delia.

L’emancipazione ha il volto di molte donne.

Ha il volto di Franca Viola, forte come un NO che spezza matrimoni e leggi sbagliate.

Ha il volto di Marilyn Monroe, da orfana a stella del cinema.

Ha il volto di Lady D, regina nel cuore di tutti e il diritto di essere fragili.

Ha il volto di Frida Kahlo, la libertà oltre gli stereotipi di genere.

Ha il volto di Rosa Parks, un’afroamericana e il suo diritto di tornare a casa in autobus da onesta lavoratrice americana.

Ha il volto di Oriana Fallaci, il coraggio di togliersi dalla faccia il velo nero davanti all’Ayatollah Khomeini.

Ha il volto di Mahsa Amini, ventidue anni e una sollevazione popolare in suo nome.

Ha il volto di Giulia Cecchettin, ultima vittima di violenza e miccia di un nuovo movimento mediatico.

Come un mosaico di dolore e bellezza, l’emancipazione femminile è fatta di volti e sudore. Ingurgita le donne di tutto il mondo in un ingranaggio diabolico di politica, solidarietà, scandali e titoli di giornali.

In questa rubrica racconteremo di tutte le donne che hanno titolato intere pagine di giornale, marchiate a fuoco tra penna e inchiostro.

Alcune fanno notizia perché vengono ammazzate, altre per aver avuto il coraggio di dire basta!

Racconteremo un secolo di conquiste, lotte, sangue e amore, ricordando chi ha cambiato il mondo, tra bombe, incendi, arte e cortei.

Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240202 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240202 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240111 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240111 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Storia dell’emancipazione femminile dalle Suffragette ai giorni nostri

Prima puntata: Come tutto è iniziato…

Se nasci donna, c’è un prezzo da pagare a questo mondo.

Dalla mela avvelenata di Eva all’acido muriatico sulle guance.

È il pedaggio necessario per uscire dall’anonimato ed entrare nella storia.

Nessuna donna è mai entrata nella storia in punta di piedi o coi tacchi rosa di Barbie.

Di solito le donne si conquistano un posto nel mondo tra urla, sofferenze, battaglie e resistenze. Talvolta, con la morte.

Come un soldato, che combatte in prima linea una guerra non sua, senza la protezione di un generale stellato, ogni donna avanza nel mondo nel sottofondo della guerriglia.

È così che è iniziata la lotta femminista, una lotta di donne per le donne, durata oltre un secolo e mai terminata.

Le femministe nascono in Inghilterra, nella Gran Bretagna del 1900, quando l’industrializzazione è avviata e la Prima Guerra Mondiale è alle porte.

Le Suffragette(nome dato dai giornali per schernire le prime contestatrici) erano attiviste, operaie, politiche, che volevano il voto.

Un voto a suffragio universale femminile.

Come soldati, le Suffragette hanno portato avanti la loro battaglia contro il governo inglese con volantini e polvere da sparo.

Erano pericolose.

Armate di ideali più forti delle loro bombe.

Utilizzavano slogan, petardi e dinamite.

Ma esiste una preistoria del femminismo: femministe insospettabili, ante-litteram, dimenticate, come Olympe De Gouges signora della Rivoluzione Francese, Mary Wollstonecraft, filosofa inglese, e Madame de Stael, intellettuale europeista.

Le antesignane delle Suffragette.

Volevano donne istruite, lavoratrici e stipendiate.

Scrissero saggi e opere, alla fine del 1800,per diffondere il verbo dell’uguaglianza tra Francia e Inghilterra.

Furono proprio le Suffragette a raccogliere la loro eredità intellettuale, ma capirono che il pensiero di Olympe de Gouges e di Mary Wollstonecraft non bastava a liberare le donne.

Ci voleva la forza.

Dovevano fare rumore per essere ascoltate.

Dovevano protestare davanti Buckingham Palace, pena l’arresto.

Ed avevano ragione: ci voleva un braccio armato per avere il voto.

Le Suffragette, nonostante gli arresti che subirono, le bombe che sparsero qua e là per l’Inghilterra e gli incatenamenti alle pubblicheringhiere, riuscirono ad ottenere il diritto di voto dal Parlamento Inglese nel 1918, ben 28 anni prima dell’Italia.

La prima ondata di quote rosa.

Ma fu una vittoria parziale, in quanto il voto fu concesso solo alle mogli dei capifamiglia con più di 30 anni.

Ci vollero altri dieci anni per estendere il voto a tutte le donne inglesi senza distinzioni di età o di genere.

Era il 1928.

 Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240111 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240111 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti

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Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

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Professionisti DILA APS 20240215 – Banca di Credito Popolare

Professionisti DILA APS 20240215 – Banca

Professionisti DILA APS 20240215

Professionisti DILA APS 20240215
Professionisti DILA APS 20240215

Bruno Mancini |Mario Crosta nuovo Direttore Generale della Banca di Credito Popolare

La Direzione e la Redazione di questa testata giornalistica, unitamente all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” rivolgono, tramite me, un caloroso augurio di buon lavoro al nuovo Direttore Generale della BCP, Dott. Mario Crosta.

Infatti, La Banca di Credito Popolare (che tramite la sua filiale ischitana Diretta dal Dott. Molino ha offerto un importante contributo morale ed economico in favore della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” organizzato, appunto, dalla nostra DILA APS) ha diramato il seguente comunicato stampa:

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato nuovo Direttore Generale Mario Crosta, che succede a Felice Delle Femine, alla guida della BCP negli ultimi 6 anni.

Scelto dopo una lunga e attenta selezione – commenta il Presidente del CdA Mauro Ascione – il Dott. Crosta ha un brillante percorso di carriera nel settore creditizio, essendo alla sua quarta esperienza da Direttore Generale di banche a vocazione territoriale. Ha guidato, infatti, Banca Popolare Etica, poi Banca di Piacenza e, infine, Banca Popolare di Cividale, prima come Condirettore e poi Direttore Generale.

Nel ringraziare Felice Delle Femine per l’impegno profuso durante il suo mandato, voglio esprimere un caloroso benvenuto al nuovo Direttore Generale, con la consapevolezza che il suo arrivo rappresenterà per la nostra BCP una rinnovata opportunità di crescita”.

Mi fa piacere poter mettere a disposizione della Banca di Credito Popolare, ricca di oltre 135 anni di storia, la passione che nutro per il mondo dell’economia – ha commentato il nuovo DG – ponendomi al servizio di chi vive ed opera nei luoghi ove la Banca è presente, continuando a praticare il valore, tipico delle banche di territorio, di mettere la finanza a supporto dell’economia reale, con una particolare attenzione alla compagine sociale, autentica ricchezza di un’impresa che opera con la forma giuridica della cooperativa.

Inizio questa esperienza stimolante e sfidante, con la consapevolezza che lo farò con l’apporto di tutte le collaboratrici e di tutti i collaboratori BCP che, con il forte senso di appartenenza, mi accompagneranno in un percorso di crescita.

Sarà altrettanto mia cura dedicarmi alla conoscenza del territorio incontrando le istituzioni, le realtà e gli operatori economici al fine di dare ulteriore impulso al supporto della Banca all’economia locale”.

Professionisti DILA APS 20240215
Professionisti DILA APS 20240215

Professionisti DILA APS 20240209

Professionisti DILA APS 20240209
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Luciano Somma | LE CANZONI CHE PARLANO D’ISCHIA

Ed ora, come preannunciato nel precedente articolo, eccoci a “Le canzoni che parlano d’Ischia”.

I 6 Comuni, tra fantasia e realtà, hanno tante storie da raccontare dalle fiabesche voci delle sirene che dal mare giungono ad allietare il sonno dei pescatori, al lampadario di stelle che dal cielo veglia sugli amori Isolani: tutti argomenti che arricchiscono le tematiche e le rendono leggende.

è datata 1900 la prima canzone dedicata ad Ischia dal titolo ISCHTANA, frutto del poeta Vincenzo Cipro e della musica di Giuseppe Salzano .

“Ccà, nu cielo nu mare e na rena / ccà te parleno sempe d’ammore“ furono le parole del ritornello più famose.

Negli anni 50 si fece a gara, tra gli autori ed i cantanti, a chi scrivesse il brano più bello.

Tra i tanti esecutori ricordiamo Giacomo Rondinella, Pino Daniele, Umberto Boselli, Tony Tammaro, Fred Bongusto, Franco Nico, Nino Fiore, Tony Raico, Egisto Sarnelli, Tony Sigillo, il grande Toto’ (Principe Antonio de Curtis) ed anche i non napoletani come Mina e Nilla Pizzi, ed ancora tantissimi che elencarli tutti sarebbe un’impresa molto difficile.

Negli anni 50 il poeta Tito Manlio scrisse il testo: Ischia Parole e Musica,  musica dal M° Marcello Gigante.

La canzone ebbe un grandissimo successo tant’è che i sindaci dei 6 comuni si sdebitarono del gradito omaggio e nel salone delle Terme Regina Isabella regalarono un pezzo di terra,  in riva al mare per costruire una casetta che potesse dare all’autore pace e serenità nell’ammirare la bellezza d’un incomparabile mare…

Ischia è ineguagliabile e insuperabile per il suo fascino che nel tempo aumenta sempre di più ed è ambita meta non solo turistica ma anche di chi ama conoscere luoghi ameni.

Ben vengano dunque canzoni che parlano di lei, nel prossimo articolo cercherò di dilungarmi per fornire ulteriori notizie, ma sempre sintetizzandone i contenuti.

Troppi  i luoghi da visitare ed ammirare impediscono un discorso più ampio e vorrebbero decine di migliaia di pagine per poterne illustrare un’eterna avventura vissuta lontana, anche se non troppo, dal continente…

Luciano Somma Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti 2024

CS IL DISPARI & DILA APS

Sempe mia

Sempe mia

Sempe mia: canzone di Franco De Biase – Enzo Salvia – Bruno Mancini finalista della nona edizione del Festival di Napoli 2023

Canta: Franco De Biase

Sempe mia
Sempe mia

L’evento riprodotto in locandina è stato annullato e il Festival è stato registrato in Studio. 

TESTO

Sempe mia

Guardanno ‘o mare d’Ischia pittarse tutto ‘e russo
‘ncopp”a  ‘sta rena bella e chesta spiaggia a ssera
nu putentinu zittu zitto sona ‘nu riturniello
turnanno c”o penziero a ‘e gruosse ammore antiche
 
Lassarme cunnulià tra ricorde ed emozioni
e scrivere puesie comme ‘e na vota
fino a quanno ammore me sbatte mpietto
‘sti  culure attuorno me briacano ‘e penzieri
 
E tu pe’ me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu  ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core
 
Sull’ereva nfuriata d”o risturante indiano
sturduto a ll’uocchie belli ‘e chesta fata mia
cumparsa areto ‘o lumme ‘e ‘na luce fioca
rapito ‘a chist’ incant resta l’anima mia
 
Prumesse e giuaramenti  a nun c’e lassà maie
sarria felice e tu la mia regina
Ischia è ‘a terra ‘e chistu grande ammore
ed’eterna giuventù mito e passione
 
E tu pe’me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu  ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core.

La nona edizione del Festival della canzone napoletana (Festival di Napoli) sarà trasmessa dall’emittente televisiva GT CHANNEL (canale 117) domenica 18 febbraio 2024 a partire dalla ore 14.

Sempe mia

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Canzone per San Valentino

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CANZONE AFRICANA

PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare

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Valentina Gavrish – Gilda

M 131 Valentina Gavrish 1 opere grafiche “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

M 132 Valentina Gavrish 2 opere grafiche Otto milioni 2017 Bruno Mancini “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

MU08 Valentina Gavrish – Tecla

MU09 Valentina Gavrish – Gilda

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

M 148 Valentina 3 ucraine bis 2 “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

 

 

010 Mancineide OK TV “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

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Nicola Pantalone Il brivido più lungo

Valentina Gavrish – Gilda

Valentina Gavrish – Tecla

Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini 

 

 

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Musiche Valentina Gavrish testi Bruno Mancini

Giovane- Apache – Musica Valentina d’Ischia –  Testo Bruno Mancini – Immagini di Gaetano Iarrobino – Canto e fisarmonica di Valentina d’Ischia – Filmati di Mirna Mancini e di Roberta Panizza – Realizzazione video di Bruno Mancini

Nel buio, donna

Testo di Bruno Mancini

Musica di Valentina d’Ischia

Immagini di Mirna Mancini

 

Carnevale

Musica di Valentina d’Ischia

Testo di Bruno Mancini

Fisarmonica e canto di Valentina d’Ischia

Clara 

musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo

 musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Gilda 

musica di Valentina Gavrish, canta Rita Cuccaro – finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te

testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita

 testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso

musica e canto di Valentina Gavrish, testo di Bruno Mancini

Carnevale

 testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda

 testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache 

testo Bruno Mancini – musica e canto Valentina Gavrish

Tecla

testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi 

testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Nel buio, donna,

In the dark, woman – legge Daniela Baldassarri

E sento bestemmiare 

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma

E sento bestemmiare 

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Lorena Sarra al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Quanno

musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano Luciano Somma, immagini di artisti vari

Quando

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di  Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Maria Letizia De Berardinis al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Tra eutanasia e ghigliottina

usica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola – legge Bruno Mancini

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska canta Rezarta Dyrmyshi al piano Giovanna Santoro

E sento jastemma ‘o cielo

 musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola, traduzione in napoletano di Luciano Somma

Il brivido più lungo

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica e canto di Nicola Pantalone, testo di Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini

Coquille

Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013 – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini”

Nelle bugie dei sogni

Sigla cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini

Concerto Interno 4 tutto

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, gtraduzioni in napoletano di Luciano Somma, cantano Rezarta Dyrmyshi, Lorena Sarra, Maria Letizia De Berardinis, al piano Giovanna Santoro, sigle di Nicola Pantalone

DILA

Premi Otto milioni

 

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

 

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240212

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

 

 

Il Dispari 20240205

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Seconda puntata (la prima puntata è stata pubblicata il 29 gennaio 2024)

 Parte Prima

CAPITOLO PRIMO

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

… scusate, notizie di fatti mai verificati, eroi, vigliacchi, generali, ritirate, avanzate, strategie, reclusioni, folli indifese, potenza, potenti, potentati, potenzialità. Inoltre, per ogni rivolgimento di situazione provocato da un cambio di condottiero, non solo bisogna adattarsi ad agitare nuove bandiere vociando! “Arrivano i nostri”, ma spesso si è indotti ad accettare di tesserarsi alla nuova “ideologia”, e finanche, non di rado, occorre dedicarsi a rielaborare nostri “nuovi” particolari paragrafi (particelle pronominali e parcelle personali comprese).

A “Costui” nessuno pensò mai di appiccicare sulla schiena l’etichetta d’opportunista venduto incoerente stupido ignorante.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Inizio:

-«La ragione! Una sola!»

Tutti i presenti sapevano di doverlo invogliare con frasi tipo:

-«Davvero?»

-«Ma quale?»

-«Incredibile.»

-«Fioooooooo…»

-«Possibile?»

-«Impossibile!»

-«Uhhhh!»

-«è la verità?»

-«Enorme!»

-«Dicci.»

-«Dimmi.»

-«L’avevo sospettato.»

-«Mamma mia!»

-«è uno scoop.»

-«Sei un genio.»

-«Avanti, racconta.»

-«Stupiscici.»

-«Sei unico.»

-«Racconta.»

E Lui Colui Il Grande Bevitore lasciandosi convincere dalle amichevoli lusinghe, sistemò un posacenere nell’angolo destro del tavolo, spostò una bottiglia sull’opposto spigolo sinistro, pose al centro dell’improvvisato ripiano scacchiera, con decisione, il pugno chiuso intorno al bicchiere colmo di birra commerciale dalla schiuma bionda:

-«Le guerre si perdono per troppi nemici, ma anche per alleati inadeguati.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Mettiamo il caso che io voglia penetrare nella villa di un ricco pappone per tentare di privarlo, con un improvviso attacco criminale, del cofanetto nel quale egli custodisca i gioielli -frutto d’estorsioni, ricatti, tangenti, usura, traffici di armi, d’uomini, di farmaci e di segreti-, poi aggiungiamo un’ulteriore ipotesi secondo cui la sfarzosa residenza bunker, oltre che da cinque gorilla umani – di origine italiana indiana indonesiana indiscriminata- provvisti di armi -semi automatiche a tamburo canne mozze dirompenti-, risulti protetta da un circuito -tele audio sensitivo cablato afferente combinato interagente- collegato con sette satelliti, sette stazioni terrestri, sette ripetitori ausiliari, sette velivoli urbani, sette posti di controllo, sette controlli di ascolto, sette postazioni di visione, sette visoni addestrati nella ricerca di uomini, sette strati di filo spinato elettrificato, sette stadi di verifica termica, sette, sette, sette… sette cani -misti tra dobermann pit bull mastino… bracco (quest’ultimo per identificare gli odori e dare l’allarme)-, precisato che un mio piano perfetto preveda il geniale superamento delle difese opposte dai gorilla ecc.… dalle trappole e dalle tagliole ecc. …, ipotizziamo anche che nella elaborazione del mio progetto sia inserito lo sviluppo di una complessa azione vincente (mutuata dalla strapotente strategia della Partita di Donna così come fu adottata in 33 delle 34 partite del celebre match per il campionato mondiale di scacchi tra Capablanca ed Alechin nel 1927), supponiamo infine che questo stesso intento abbia funzione di fulcro intorno al quale sia stato attivato il gioco perverso di un Uomo Cattivo nel tentativo d’oppressione degli ebrei polacchi austriaci cecoslovacchi ungheresi francesi belgi olandesi… che faccio?

Tento la sortita portandomi come alleato un «gatto» affamato spelacchiato privo di artigli di artiglieri e di artiglieria?

La villa è difesa da cani!

Io vado con un gatto?

I cani ci sbranano.

Così fu.»

-«Va bene, ma non fermarti, continua.»

-«Proprio adesso.»

-«No, no.»

-«Mi deludi.»

-«Cosa racconterò ai miei nipotini, una storia monca?» -«Ti prego.»

-«Fallo per me.»

-«Fallo per chi vuoi, ma fallo.»

-«Vuoi una birra nazional popolare?» -«Una birra a Costui!»

-«Una birra ed una sigaretta.»

-«Tutte bionde. Ah, Ah, Ah.»

-«Non ridere, scema.»

-«La curiosità mi scuote le vene.»

-«Tu, poi, figuriamoci…»

-«Che vuoi dire?»

-«Niente.»

-«Bugiardo.»

-«Ma sì, sei tutta scossa. Sei una scossa, va bene? E basta così. Dai, Costui, prosegui.»

-«Ti farò una foto sul leone di bronzo.»

Costui rimase affascinato dall’accostamento che gli veniva proposto in coda a tanta affettuosa insistenza.

Una sua foto, sul monumento simboleggiante la custodia del palazzo reale, quale premio per una teoria storica! Magnifico!

Chiese conferma:

-«Quando?»

-«Anche adesso. Quando vuoi.»

-«Bene. Le belle idee vincenti non sono, all’origine, differenti…».

Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:

-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubbriacanti teoremi destituiti di credibilità.

Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.

Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.

Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero. Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).

Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta. Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.

Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.

Li schifava entrambi.

-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso. Chi avrebbe potuto assecondarlo?

Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.

Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.

Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni! Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.

L’impero! Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero. Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!

Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così. Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.

Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.

Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.

Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.

Il diavolo disse al diavoletto.

E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

segue lunedì prossimo

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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DILA

NUSIV