Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240219

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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CRITICA LETTERARIA DI LUCIANA CAPECE

Ringrazio calorosamente la nota Associazione DILA APS rappresentata dal Presidente BRUNO MANCINI (un patrimonio di risonanza divulgativa) per aver dato questa opportunità a me, Scrittrice LUCIANA CAPECE, di avere il vanto e l’onore di pubblicare nella pagina culturale del quotidiano IL DISPARI, linfa magistrale d’un canale Artistico Editoriale d’affermata fama INTERNAZIONALE  Diretto Eccellentemente dal Grande Editore GAETANO DI MEGLIO!

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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“QUESTA NON È UNA POESIA” DI LUCREZIA RUBINI

L’Autrice LUCREZIA RUBINI nella Silloge QUESTA NON È UNA POESIA adotta una tecnica poetica particolare per dare testimonianza esclusiva d’una essenza scritturale al netto di un linguaggio vero, autentico appartenente alla realtà di quella rassegna quotidiana.

La sua ricerca non usuale ma esistenziale con una creatività Artistica esprime sentimenti derivanti sia da scoperte palesi che dalla luce catartica d’introspettiva verità, spesso cruda che lamenta battaglie di violenze insostenibili.

Cardine d’una cecità sociale accertata che notifica quel diktat oscurale di uomini privi di sensibilità e responsabilità che varcano ponti di perversioni imperanti nel disequilibrio mentale.

I Testi della Poetessa RUBINI sono pennellate di rara bellezza una lente d’ingrandimento verso la DONNA amata nella sua ritmica virtuosa ma anche stuprata nella dignità nell’onore e nel corpo con consequenziali ferite.

Cicatrici custodite senza sconti nella teca d’un cuore trafitto concausa di dolore mai appassito.

Ove tracciano sconfitte personali ammantate di solitudine.

Il Libro, in sintetico fraseggio, sprigiona un potenziale d’attenzione e approda nella corsia vitale come viaggio d’unicità e di riscatto che lievita interesse nel lettore e verso la persona che, nonostante il macigno dello stupro logori silente, guarda al primordiale incanto che affonda in radici di libertà, nel decifrare parole liberatorie di appartenenza in un mondo creato su misura solo nella sua logica mentale, ma non dove la natura cosparge di profumi prati verdiani.

Come lo rivela il Componimento: UN MONDO TUTTO MIO un concetto di non condivisione di un universo dai parametri asimmetrici e scombussolati!

La Composizione dei versi PROSTITUTA richiama con eco assordante quel codice d’etica comportamentale che manca nel soggetto uomo senza scrupoli, ove nè addita la stima della detta facile presa gettata via per nulla.

La Scrittrice RUBINI, con insistenza e battito carnale, si sofferma sui punti salienti della figura maschile proiettata ad ostentare il peggio della sua consapevolezza umana lontano dai canoni tradizionali.

La Lirica MOLESTIA denota il dramma di sudici avvisaglie che in alcuni casi sfocia completamente in enfasiata paura, ove la DONNA è obbligata a subirne le tragiche disperazioni ma che nell’indole non disperde il filo logico di contemplare le fatiche per colpa di anime abissate nella cattiveria cui, ben citata, è la morale bella dedica all’Eroe ULISSE.

L’OPERA della Dott.ssa RUBINI è un contributo significativo al passaggio storico complesso- collettivo ma pur sempre di pregevoli annotazioni.

Nei versi predilige il ruolo conservatore dell’amata natura cui tangibile è risalto del vento- mare- cielo e sole ma non passano di certo inosservate l’ossessione e lo stato ansioso anche se attanagliano duramente, aprono le porte speranzose per annoverare riprese creative distaccate quanto possibile dalla centrifuga di stress.

Per rimembranze senza impedimenti risalenti all’ingenuità infantile, a quando il blu brillava all’orizzonte nel sereno vissuto, nel respiro della pace fino alla matura comunicativa giovanile.

<PIONIERI DEL NUOVO MONDO!>

In disaccordo con un tempo non più amico ma, come allora, il singolo individuo può intervistare la generazione sociale, erede per trarre la storia in un presente con i suoi cambiamenti non proprio consono alle simbiotiche vedute d’umano rapporto tra simili.

Ben stilato DALL’ AUTRICE in questo quadro operandi ove, nella galleria di nostalgici ricordi, cataloga commenti di rispettosa analisi antica, altrettanto nel teatro della vita rende protagoniste tematiche di spessore con anomalie viscerali nocive d’una inquietudine propalata da forte riflessione, quasi come un discorrere confidenziale.

Scrittrice – Poetessa – Saggista – Aforista – Prefatrice – Critico Letterario – Critico Teatrale – Recensora

LUCIANA   CAPECE

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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Antonella Ariosto, nuova penna di questa pagina culturale

La scorsa settimana ha iniziata la collaborazione con questa pagina culturale la scrittrice Antonella Ariosto alla quale diamo un caloroso benvenuto nella certezza che i suoi articoli incontreranno il gradimento dei nostri affezionati lettori.

Antonina Ariosto, ma da sempre chiamata Antonella, nasce a Messina.

Fin da piccola, consigliata dalla mamma, legge molto e, appena undicenne, inizia a scrivere versi dedicati alla natura in stretto rapporto con la sua anima.

La madre le consiglia gli studi tecnico commerciale da lei effettivamente portati a termine con buon profitto.

La scrittura, tuttavia, rimarrà sempre il suo piacere più vero determinando il vero incontro con sé stessa.

Ha partecipato e vinto vari concorsi di poesia.

Per diverso tempo in un blog on-line ha scritto articoli dedicati a Roma e trattando argomenti di attualità.

Partecipa attivamente ai contest di scrittura creativa.

Ha scritto e pubblicato un racconto breve “Nina e i suoi voli” (Accademia Edizioni ed Eventi) e

3 libri di poesia “L’anima vola” (casa editrice Pluriversum); “Vita in equilibrio… instabile” (Accademia  Edizioni ed Eventi); “La Valigia di…” (Luciano Zampini editore).

Da qualche anno ha iniziato a scrivere un nuovo racconto che spera di terminare entro breve tempo per presentarlo a Ischia nella Biblioteca Antoniana, anche se la famiglia ha sempre avuto  la precedenza nella sua vita, sia da giovane mamma e sia ora da giovane nonna.

Chiara Pavoni e Antonella Ariosto
Chiara Pavoni e Antonella Ariosto

Il Dispari 20240212

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

Professionisti DILA APS 20240216 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240216 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240216

Professionisti DILA APS 20240216
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Giuni Tuosto | Storia dell’emancipazione femminile dal 1900 ai giorni nostri

Seconda puntata: il NO che liberò le donne

La storia dell’emancipazione femminile si intreccia con la legislazione.
Perché la storia si fa attraverso buone leggi.
L’Italia ha conosciuto una vittoria giuridica ad opera di una giovane donna di soli 17 anni.

Siamo nella Sicilia degli anni Sessanta. Per la precisione, è il 2 gennaio 1966.

Il nuovo anno è appena iniziato ed è scoppiato uno scandalo nazionale, una vergogna pubblica: una ragazza di Alcamo (Sicilia occidentale) è stata rapita e stuprata, ha perso la verginità e deve andare in sposa al suo aguzzino, perché dopo questa esperienza nessuno la vorrà.
Lo dice la legge italiana, promulgata dal “Codice Rocco”.
L’articolo 544 del Codice Penale prevede il cosiddetto “matrimonio riparatore” per risolvere situazioni incresciose come queste.
Ma lei ha detto no, contro tutto e tutti.

Il suo nome è Franca Viola

ed è una ragazza qualunque.

Compie gli anni il 9 gennaio Franca, ma non ha fatto in tempo a festeggiare il suo compleanno che è già sulle pagine dei quotidiani nazionali.
Capelli neri lunghi e un viso ancora bambino.
Lo scandalo l’ha battuta sul tempo e lei resta fanciulla indifesa all’anagrafe, ma donna adulta nel cuore.
Eppure Franca non è una ribelle, non ha mai pensato di cambiare la legge o fare rumore; è schiva e semplice, ma ha una cosa che le altre donne della sua epoca non hanno: il rispetto di sé.
Il suo NO fa notizia, si impone sui giornali, scalfisce gli animi di uomini e donne, tormenta i suoi aguzzini, apre dibattiti giuridici.
Il suo no è forte e chiaro. No al matrimonio riparatore. No all’amore imposto.
“Io non sono proprietà di nessuno”, dice.

In quella Sicilia di fine anni ‘60, fatta di famiglie perbene e mezzadri, Franca Viola ebbe il sostegno di donne, uomini, genitori, sebbene i suoi rapitori continuassero a minacciare lei e la sua famiglia.
In un freddo giorno di gennaio prima del suo compleanno, Franca cambiò la storia delle donne: il processo a Trapani contro i suoi rapitori si concluse con una clamorosa condanna.
Il dissenso rivoluzionario di Franca colpì nel segno il “Codice Rocco”, svelando crepe giudiziarie e morali.
E le leggi cambiarono. Grazie a lei, il matrimonio riparatore e il delitto d’onore furono aboliti per sempre.

L’articolo 544 del Codice penale fu abrogato nel 1981, insieme all’art. 194 che legalizzava il delitto d’onore.

Un’altra vittoria giunse tardiva nel 1996 quando lo stupro, dapprima configurato come “reato contro la pubblica moralità e il buon costume” fu riconosciuto come “reato contro la persona”, penalmente perseguibile.
La storia di Franca Viola è una storia scritta col no, al tempo del sì.
Il “Si” è l’avverbio che in lingua italiana enuncia una risposta positiva.
Ma nessuno spiega alle donne quanto un SI possa essere pericoloso. Il SI è accondiscendenza cieca, accettazione pericolosa, volontà debole; è assenso sciocco.
Il si è sottomissione.
Permette, accoglie, imbraga.
Il si può uccidere.
Per un sì all’uomo sbagliato si può morire.
Il no invece respinge, disturba, assorda.
Il no apre la strada al dissenso, all’indignazione, alla libertà.
Grazie a quel no, le donne italiane furono liberate per sempre dall’infelicità eterna dei matrimoni senza amore.
La storia di Franca Viola ci insegna che a volte basta un no per salvarsi per sempre.

Il cambiamento si fa attraverso buone leggi, ma prima bussa alla porta del dissenso e vince con un fragoroso NO.
Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240216
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Professionisti DILA APS 20240202

Professionisti DILA APS 20240202 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240202 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Giuni Tuosto | Storia dell’emancipazione femminile

dalle Suffragette ai giorni nostri

Seconda puntata (prima puntata pubblicata l’11/01/ 2024)

Da Buckingham Palace al resto del mondo, grazie alle Suffragette, il voto cominciava ad essere riconosciuto come un diritto femminile, in Svizzera, Francia e Stati Uniti.

Una risonanza senza precedenti.

Bisognerebbe ricordare l’importanza del diritto di voto nelle scuole: non dimentichiamo che le prime femministe lo hanno ottenuto urlando a squarciagola nelle strade della Gran Bretagna e con…petardi e incendi.

Plauso speciale va a Paola Cortellesi che di recente ha ricordato, col suo film, l’importanza del referendum italiano del 1946: per Delia, la protagonista, non conta liberarsi di un marito violento, non conta scappare via di casa, non conta salvarsi dalla sottomissione.

Conta andare a votare. Per andare a votare Delia si mette il rossetto rosso, indossa la sua camicia più bella. E corre per le strade di Roma.

Corre come se ad attenderla ci fosse un amore segreto e inconfessabile.

Invece la sua è una corsa verso il seggio elettorale, vero strumento di emancipazione femminile. Un voto che diventa libertà. Per lei. E per tutte le donne che verranno dopo di lei.

Ma l’emancipazione femminile non passa solo attraverso le Suffragette o il voto elettorale di Delia.

L’emancipazione ha il volto di molte donne.

Ha il volto di Franca Viola, forte come un NO che spezza matrimoni e leggi sbagliate.

Ha il volto di Marilyn Monroe, da orfana a stella del cinema.

Ha il volto di Lady D, regina nel cuore di tutti e il diritto di essere fragili.

Ha il volto di Frida Kahlo, la libertà oltre gli stereotipi di genere.

Ha il volto di Rosa Parks, un’afroamericana e il suo diritto di tornare a casa in autobus da onesta lavoratrice americana.

Ha il volto di Oriana Fallaci, il coraggio di togliersi dalla faccia il velo nero davanti all’Ayatollah Khomeini.

Ha il volto di Mahsa Amini, ventidue anni e una sollevazione popolare in suo nome.

Ha il volto di Giulia Cecchettin, ultima vittima di violenza e miccia di un nuovo movimento mediatico.

Come un mosaico di dolore e bellezza, l’emancipazione femminile è fatta di volti e sudore. Ingurgita le donne di tutto il mondo in un ingranaggio diabolico di politica, solidarietà, scandali e titoli di giornali.

In questa rubrica racconteremo di tutte le donne che hanno titolato intere pagine di giornale, marchiate a fuoco tra penna e inchiostro.

Alcune fanno notizia perché vengono ammazzate, altre per aver avuto il coraggio di dire basta!

Racconteremo un secolo di conquiste, lotte, sangue e amore, ricordando chi ha cambiato il mondo, tra bombe, incendi, arte e cortei.

Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240202 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240202 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240111 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240111 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Storia dell’emancipazione femminile dalle Suffragette ai giorni nostri

Prima puntata: Come tutto è iniziato…

Se nasci donna, c’è un prezzo da pagare a questo mondo.

Dalla mela avvelenata di Eva all’acido muriatico sulle guance.

È il pedaggio necessario per uscire dall’anonimato ed entrare nella storia.

Nessuna donna è mai entrata nella storia in punta di piedi o coi tacchi rosa di Barbie.

Di solito le donne si conquistano un posto nel mondo tra urla, sofferenze, battaglie e resistenze. Talvolta, con la morte.

Come un soldato, che combatte in prima linea una guerra non sua, senza la protezione di un generale stellato, ogni donna avanza nel mondo nel sottofondo della guerriglia.

È così che è iniziata la lotta femminista, una lotta di donne per le donne, durata oltre un secolo e mai terminata.

Le femministe nascono in Inghilterra, nella Gran Bretagna del 1900, quando l’industrializzazione è avviata e la Prima Guerra Mondiale è alle porte.

Le Suffragette(nome dato dai giornali per schernire le prime contestatrici) erano attiviste, operaie, politiche, che volevano il voto.

Un voto a suffragio universale femminile.

Come soldati, le Suffragette hanno portato avanti la loro battaglia contro il governo inglese con volantini e polvere da sparo.

Erano pericolose.

Armate di ideali più forti delle loro bombe.

Utilizzavano slogan, petardi e dinamite.

Ma esiste una preistoria del femminismo: femministe insospettabili, ante-litteram, dimenticate, come Olympe De Gouges signora della Rivoluzione Francese, Mary Wollstonecraft, filosofa inglese, e Madame de Stael, intellettuale europeista.

Le antesignane delle Suffragette.

Volevano donne istruite, lavoratrici e stipendiate.

Scrissero saggi e opere, alla fine del 1800,per diffondere il verbo dell’uguaglianza tra Francia e Inghilterra.

Furono proprio le Suffragette a raccogliere la loro eredità intellettuale, ma capirono che il pensiero di Olympe de Gouges e di Mary Wollstonecraft non bastava a liberare le donne.

Ci voleva la forza.

Dovevano fare rumore per essere ascoltate.

Dovevano protestare davanti Buckingham Palace, pena l’arresto.

Ed avevano ragione: ci voleva un braccio armato per avere il voto.

Le Suffragette, nonostante gli arresti che subirono, le bombe che sparsero qua e là per l’Inghilterra e gli incatenamenti alle pubblicheringhiere, riuscirono ad ottenere il diritto di voto dal Parlamento Inglese nel 1918, ben 28 anni prima dell’Italia.

La prima ondata di quote rosa.

Ma fu una vittoria parziale, in quanto il voto fu concesso solo alle mogli dei capifamiglia con più di 30 anni.

Ci vollero altri dieci anni per estendere il voto a tutte le donne inglesi senza distinzioni di età o di genere.

Era il 1928.

 Giuni Tuosto

Professionisti DILA APS 20240111 - Il Dispari: Giuni Tuosto
Professionisti DILA APS 20240111 – Il Dispari: Giuni Tuosto

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Capo Redattrice Angela Maria Tiberi

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

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Professionisti DILA APS 20240215 – Banca di Credito Popolare

Professionisti DILA APS 20240215 – Banca

Professionisti DILA APS 20240215

Professionisti DILA APS 20240215
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Bruno Mancini |Mario Crosta nuovo Direttore Generale della Banca di Credito Popolare

La Direzione e la Redazione di questa testata giornalistica, unitamente all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” rivolgono, tramite me, un caloroso augurio di buon lavoro al nuovo Direttore Generale della BCP, Dott. Mario Crosta.

Infatti, La Banca di Credito Popolare (che tramite la sua filiale ischitana Diretta dal Dott. Molino ha offerto un importante contributo morale ed economico in favore della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni” organizzato, appunto, dalla nostra DILA APS) ha diramato il seguente comunicato stampa:

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato nuovo Direttore Generale Mario Crosta, che succede a Felice Delle Femine, alla guida della BCP negli ultimi 6 anni.

Scelto dopo una lunga e attenta selezione – commenta il Presidente del CdA Mauro Ascione – il Dott. Crosta ha un brillante percorso di carriera nel settore creditizio, essendo alla sua quarta esperienza da Direttore Generale di banche a vocazione territoriale. Ha guidato, infatti, Banca Popolare Etica, poi Banca di Piacenza e, infine, Banca Popolare di Cividale, prima come Condirettore e poi Direttore Generale.

Nel ringraziare Felice Delle Femine per l’impegno profuso durante il suo mandato, voglio esprimere un caloroso benvenuto al nuovo Direttore Generale, con la consapevolezza che il suo arrivo rappresenterà per la nostra BCP una rinnovata opportunità di crescita”.

Mi fa piacere poter mettere a disposizione della Banca di Credito Popolare, ricca di oltre 135 anni di storia, la passione che nutro per il mondo dell’economia – ha commentato il nuovo DG – ponendomi al servizio di chi vive ed opera nei luoghi ove la Banca è presente, continuando a praticare il valore, tipico delle banche di territorio, di mettere la finanza a supporto dell’economia reale, con una particolare attenzione alla compagine sociale, autentica ricchezza di un’impresa che opera con la forma giuridica della cooperativa.

Inizio questa esperienza stimolante e sfidante, con la consapevolezza che lo farò con l’apporto di tutte le collaboratrici e di tutti i collaboratori BCP che, con il forte senso di appartenenza, mi accompagneranno in un percorso di crescita.

Sarà altrettanto mia cura dedicarmi alla conoscenza del territorio incontrando le istituzioni, le realtà e gli operatori economici al fine di dare ulteriore impulso al supporto della Banca all’economia locale”.

Professionisti DILA APS 20240215
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Professionisti DILA APS 20240209

Professionisti DILA APS 20240209
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Luciano Somma | LE CANZONI CHE PARLANO D’ISCHIA

Ed ora, come preannunciato nel precedente articolo, eccoci a “Le canzoni che parlano d’Ischia”.

I 6 Comuni, tra fantasia e realtà, hanno tante storie da raccontare dalle fiabesche voci delle sirene che dal mare giungono ad allietare il sonno dei pescatori, al lampadario di stelle che dal cielo veglia sugli amori Isolani: tutti argomenti che arricchiscono le tematiche e le rendono leggende.

è datata 1900 la prima canzone dedicata ad Ischia dal titolo ISCHTANA, frutto del poeta Vincenzo Cipro e della musica di Giuseppe Salzano .

“Ccà, nu cielo nu mare e na rena / ccà te parleno sempe d’ammore“ furono le parole del ritornello più famose.

Negli anni 50 si fece a gara, tra gli autori ed i cantanti, a chi scrivesse il brano più bello.

Tra i tanti esecutori ricordiamo Giacomo Rondinella, Pino Daniele, Umberto Boselli, Tony Tammaro, Fred Bongusto, Franco Nico, Nino Fiore, Tony Raico, Egisto Sarnelli, Tony Sigillo, il grande Toto’ (Principe Antonio de Curtis) ed anche i non napoletani come Mina e Nilla Pizzi, ed ancora tantissimi che elencarli tutti sarebbe un’impresa molto difficile.

Negli anni 50 il poeta Tito Manlio scrisse il testo: Ischia Parole e Musica,  musica dal M° Marcello Gigante.

La canzone ebbe un grandissimo successo tant’è che i sindaci dei 6 comuni si sdebitarono del gradito omaggio e nel salone delle Terme Regina Isabella regalarono un pezzo di terra,  in riva al mare per costruire una casetta che potesse dare all’autore pace e serenità nell’ammirare la bellezza d’un incomparabile mare…

Ischia è ineguagliabile e insuperabile per il suo fascino che nel tempo aumenta sempre di più ed è ambita meta non solo turistica ma anche di chi ama conoscere luoghi ameni.

Ben vengano dunque canzoni che parlano di lei, nel prossimo articolo cercherò di dilungarmi per fornire ulteriori notizie, ma sempre sintetizzandone i contenuti.

Troppi  i luoghi da visitare ed ammirare impediscono un discorso più ampio e vorrebbero decine di migliaia di pagine per poterne illustrare un’eterna avventura vissuta lontana, anche se non troppo, dal continente…

Luciano Somma Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti 2024

CS IL DISPARI & DILA APS

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

 

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240212

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
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Il Dispari 20240205

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Seconda puntata (la prima puntata è stata pubblicata il 29 gennaio 2024)

 Parte Prima

CAPITOLO PRIMO

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

… scusate, notizie di fatti mai verificati, eroi, vigliacchi, generali, ritirate, avanzate, strategie, reclusioni, folli indifese, potenza, potenti, potentati, potenzialità. Inoltre, per ogni rivolgimento di situazione provocato da un cambio di condottiero, non solo bisogna adattarsi ad agitare nuove bandiere vociando! “Arrivano i nostri”, ma spesso si è indotti ad accettare di tesserarsi alla nuova “ideologia”, e finanche, non di rado, occorre dedicarsi a rielaborare nostri “nuovi” particolari paragrafi (particelle pronominali e parcelle personali comprese).

A “Costui” nessuno pensò mai di appiccicare sulla schiena l’etichetta d’opportunista venduto incoerente stupido ignorante.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Inizio:

-«La ragione! Una sola!»

Tutti i presenti sapevano di doverlo invogliare con frasi tipo:

-«Davvero?»

-«Ma quale?»

-«Incredibile.»

-«Fioooooooo…»

-«Possibile?»

-«Impossibile!»

-«Uhhhh!»

-«è la verità?»

-«Enorme!»

-«Dicci.»

-«Dimmi.»

-«L’avevo sospettato.»

-«Mamma mia!»

-«è uno scoop.»

-«Sei un genio.»

-«Avanti, racconta.»

-«Stupiscici.»

-«Sei unico.»

-«Racconta.»

E Lui Colui Il Grande Bevitore lasciandosi convincere dalle amichevoli lusinghe, sistemò un posacenere nell’angolo destro del tavolo, spostò una bottiglia sull’opposto spigolo sinistro, pose al centro dell’improvvisato ripiano scacchiera, con decisione, il pugno chiuso intorno al bicchiere colmo di birra commerciale dalla schiuma bionda:

-«Le guerre si perdono per troppi nemici, ma anche per alleati inadeguati.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Mettiamo il caso che io voglia penetrare nella villa di un ricco pappone per tentare di privarlo, con un improvviso attacco criminale, del cofanetto nel quale egli custodisca i gioielli -frutto d’estorsioni, ricatti, tangenti, usura, traffici di armi, d’uomini, di farmaci e di segreti-, poi aggiungiamo un’ulteriore ipotesi secondo cui la sfarzosa residenza bunker, oltre che da cinque gorilla umani – di origine italiana indiana indonesiana indiscriminata- provvisti di armi -semi automatiche a tamburo canne mozze dirompenti-, risulti protetta da un circuito -tele audio sensitivo cablato afferente combinato interagente- collegato con sette satelliti, sette stazioni terrestri, sette ripetitori ausiliari, sette velivoli urbani, sette posti di controllo, sette controlli di ascolto, sette postazioni di visione, sette visoni addestrati nella ricerca di uomini, sette strati di filo spinato elettrificato, sette stadi di verifica termica, sette, sette, sette… sette cani -misti tra dobermann pit bull mastino… bracco (quest’ultimo per identificare gli odori e dare l’allarme)-, precisato che un mio piano perfetto preveda il geniale superamento delle difese opposte dai gorilla ecc.… dalle trappole e dalle tagliole ecc. …, ipotizziamo anche che nella elaborazione del mio progetto sia inserito lo sviluppo di una complessa azione vincente (mutuata dalla strapotente strategia della Partita di Donna così come fu adottata in 33 delle 34 partite del celebre match per il campionato mondiale di scacchi tra Capablanca ed Alechin nel 1927), supponiamo infine che questo stesso intento abbia funzione di fulcro intorno al quale sia stato attivato il gioco perverso di un Uomo Cattivo nel tentativo d’oppressione degli ebrei polacchi austriaci cecoslovacchi ungheresi francesi belgi olandesi… che faccio?

Tento la sortita portandomi come alleato un «gatto» affamato spelacchiato privo di artigli di artiglieri e di artiglieria?

La villa è difesa da cani!

Io vado con un gatto?

I cani ci sbranano.

Così fu.»

-«Va bene, ma non fermarti, continua.»

-«Proprio adesso.»

-«No, no.»

-«Mi deludi.»

-«Cosa racconterò ai miei nipotini, una storia monca?» -«Ti prego.»

-«Fallo per me.»

-«Fallo per chi vuoi, ma fallo.»

-«Vuoi una birra nazional popolare?» -«Una birra a Costui!»

-«Una birra ed una sigaretta.»

-«Tutte bionde. Ah, Ah, Ah.»

-«Non ridere, scema.»

-«La curiosità mi scuote le vene.»

-«Tu, poi, figuriamoci…»

-«Che vuoi dire?»

-«Niente.»

-«Bugiardo.»

-«Ma sì, sei tutta scossa. Sei una scossa, va bene? E basta così. Dai, Costui, prosegui.»

-«Ti farò una foto sul leone di bronzo.»

Costui rimase affascinato dall’accostamento che gli veniva proposto in coda a tanta affettuosa insistenza.

Una sua foto, sul monumento simboleggiante la custodia del palazzo reale, quale premio per una teoria storica! Magnifico!

Chiese conferma:

-«Quando?»

-«Anche adesso. Quando vuoi.»

-«Bene. Le belle idee vincenti non sono, all’origine, differenti…».

Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:

-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubbriacanti teoremi destituiti di credibilità.

Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.

Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.

Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero. Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).

Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta. Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.

Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.

Li schifava entrambi.

-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso. Chi avrebbe potuto assecondarlo?

Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.

Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.

Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni! Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.

L’impero! Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero. Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!

Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così. Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.

Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.

Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.

Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.

Il diavolo disse al diavoletto.

E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

segue lunedì prossimo

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

 

DILA

NUSIV

 

Professionisti DILA APS 20240209 – Il Dispari: Luciano Somma 2

Professionisti DILA APS 20240209 – Il Dispari: Luciano Somma 2

Professionisti DILA APS 20240209

Professionisti DILA APS 20240209
Professionisti DILA APS 20240209

Luciano Somma | LE CANZONI CHE PARLANO D’ISCHIA

Ed ora, come preannunciato nel precedente articolo, eccoci a “Le canzoni che parlano d’Ischia”.

I 6 Comuni, tra fantasia e realtà, hanno tante storie da raccontare dalle fiabesche voci delle sirene che dal mare giungono ad allietare il sonno dei pescatori, al lampadario di stelle che dal cielo veglia sugli amori Isolani: tutti argomenti che arricchiscono le tematiche e le rendono leggende.

è datata 1900 la prima canzone dedicata ad Ischia dal titolo ISCHTANA, frutto del poeta Vincenzo Cipro e della musica di Giuseppe Salzano .

“Ccà, nu cielo nu mare e na rena / ccà te parleno sempe d’ammore“ furono le parole del ritornello più famose.

Negli anni 50 si fece a gara, tra gli autori ed i cantanti, a chi scrivesse il brano più bello.

Tra i tanti esecutori ricordiamo Giacomo Rondinella, Pino Daniele, Umberto Boselli, Tony Tammaro, Fred Bongusto, Franco Nico, Nino Fiore, Tony Raico, Egisto Sarnelli, Tony Sigillo, il grande Toto’ (Principe Antonio de Curtis) ed anche i non napoletani come Mina e Nilla Pizzi, ed ancora tantissimi che elencarli tutti sarebbe un’impresa molto difficile.

Negli anni 50 il poeta Tito Manlio scrisse il testo: Ischia Parole e Musica,  musica dal M° Marcello Gigante.

La canzone ebbe un grandissimo successo tant’è che i sindaci dei 6 comuni si sdebitarono del gradito omaggio e nel salone delle Terme Regina Isabella regalarono un pezzo di terra,  in riva al mare per costruire una casetta che potesse dare all’autore pace e serenità nell’ammirare la bellezza d’un incomparabile mare…

Ischia è ineguagliabile e insuperabile per il suo fascino che nel tempo aumenta sempre di più ed è ambita meta non solo turistica ma anche di chi ama conoscere luoghi ameni.

Ben vengano dunque canzoni che parlano di lei, nel prossimo articolo cercherò di dilungarmi per fornire ulteriori notizie, ma sempre sintetizzandone i contenuti.

Troppi  i luoghi da visitare ed ammirare impediscono un discorso più ampio e vorrebbero decine di migliaia di pagine per poterne illustrare un’eterna avventura vissuta lontana, anche se non troppo, dal continente…

Luciano Somma

Professionisti DILA APS 20240126

Professionisti DILA APS 20240126 - Il Dispari: Luciano Somma 1
Professionisti DILA APS 20240126 – Il Dispari: Luciano Somma 1

LE CANZONI CHE PARLANO DI ISCHIA
A cura di LUCIANO SOMMA

Per ben 4 lustri, dal 1963 al 1983, ho soggiornato sull’isola d’Ischia, per un periodo, avendo casa in fitto tutto l’anno trascorrendovi non solo le ferie estive ma anche i fine settimana ed alcune festività.

Tra gli ondivaghi ricordi: la spiaggia dei pescatori, la Chiesa del Madonna del Soccorso e tante altre bellissime località uniche al mondo.
La collaborazione a Radio Ischia come ospite nella trasmissione DIAMOCI DEL TU NEL CUORE DELLA NOTTE condotta da Peppe e Patrizia Banfi, l’ospitata a Radio Isola Verde.

La conoscenza di pittori, scultori, artisti vari e di alcuni cantanti notissimi tra i quali: Domenico Modugno, Patty Pravo, Peppino Di Capri, I Ricchi e Poveri, i fratelli Guido ed Ettore Lombardi.
In merito alle canzoni ischitane non potevo esimermi, negli anni 70 di scrivere anch’io un testo dal titolo ISCHIA ‘O PARADISO ‘E LL’AMMORE musicato dal grande Maestro Giuseppe Scalzo, Direttore del Conservatorio di musica Giacomantonio di Cosenza morto alla veneranda età di 101 anni nel 1992.

Mi è gradita l’occasione per citarne il ritornello: Ischia/ Paradiso ‘e ll’ammore / si’ ‘a carezza d’’o bbene / ‘a reggina ‘e ll’està. Ischia/ cu’ nu surzo ‘e stu mare / sotto a n’angulo ‘e cielo / fajestu core sunnà”.
Non fu mai incisa ma spesso veniva proposta in qualche piano bar Ischitano.

Inaugurando con molto entusiasmo questa rubrica che mi è stata proposta da Bruno Mancini, Presidente dell’Associazione di promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” in accordo con il Direttore Gaetano Di Meglio, mi propongo di riportare all’attenzione dei lettori di questa pagina le tantissime canzoni che parlano di Ischia, scrivendo diffusamente di varie sfaccettature delle loro storie.
Ischia, vera perla della Campania, meta di turismo da tutto il mondo, non può né deve far calare nell’oblio anche la sua musica scritta da validissimi autori, alcuni noti altri meno, che tanto lustro le hanno dato nel tempo.

Un mondo incantato che ancora oggi è tra le mete turistiche, tanto desiderate per poterne respirare i suoi stupendi e fiabeschi profumi di vita!

Luciano Somma

Professionisti DILA APS 20240126 - Il Dispari: Luciano Somma 1
Professionisti DILA APS 20240126 – Il Dispari: Luciano Somma 1

Direttore Gaetano Di Meglio

Pagina a cura di Bruno Mancini

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

IL DISPARI & DILA APS rubrica Professionisti 2024

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni 

CS IL DISPARI & DILA APS

Professionisti DILA APS 2023 – Calendario pubblicazioni

Il Dispari DILA APS Rubrica Professionisti

Intervento Benito Corradini 2

Intervento Benito Corradini 2

Interno 4 – Roma 4 febbraio 2024

Inviti

Invito Cerimonia Premiazione OTTO MILIONI

4 febbraio 2024 ore 17.00 –  Interno 4  Via Della Lungara 44 Roma

Antonella Ariosto legge una sua poesia

Caterina Novak canta Habanera

Caterina Novak canta Non ti scordar di me

Chiara Pavoni legge la poesia “Eppure se” scritta da Bruno Mancini

Consegna Giornali IL DISPARI

Consegna Premi OTTO MILIONI

Dalila Boukhalfa presenta l’Associazione ADA

Intervento Benito Corradini 1

Intervento Benito Corradini 2

Intervento Milena Petrarca

Paola Di Silvestro in “Summertime”

Premiazione Giorgia Sabatini

Premiazione di Evaldo Cavallaro

Attestati premiazione

Foto evento

Rassegna stampa evento

Tutta la serrata è stata allietata dalle musiche suonate da Santina Amici (pianoforte), Maria Luisa Neri (violino), Roberta Coco (oboe), Giorgia Sabatini (violino).

Hanno ritirato i premi OTTO MILIONI: Luciana Capece, Angela Prota, Milena Petrarca, Marialuisa Neri, Chiara Pavoni, Angela Tiberi.

Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Cerimonia Premiazione

I diplomi della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie esposti nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia

Biblioteca Antoniana Ischia 3 – 4 gennaio 2024

Interno 4 Roma 4 febbraio 2024

 

4 febbraio 2024 ore 17.00

Interno 4

Via Della Lungara 44 Roma

Madrina: Chiara Pavoni

INFO 3914830355

Premi "Otto milioni" 2023 dodicesima edizione
Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Regolamento in Lettone

Regolamento in Russo

Regolamento in Inglese

Premio POESIA “Otto milioni” 2023

Premio ARTI GRAFICHE “Otto milioni” 2023

Premio VIDEO “Otto milioni” 2023

Premio ARTICOLO “Otto milioni” 2023

La dodicesima edizione del Premio Internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, è stato composto da quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Progetto Regione Campania

Premio internazionale Otto milioni

Rassegna stampa evento

Rassegna stampa evento

Interno 4 – Roma 4 febbraio 2024

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Invito Cerimonia Premiazione OTTO MILIONI

4 febbraio 2024 ore 17.00 –  Interno 4  Via Della Lungara 44 Roma

Antonella Ariosto legge una sua poesia

Caterina Novak canta Habanera

Caterina Novak canta Non ti scordar di me

Chiara Pavoni legge la poesia “Eppure se” scritta da Bruno Mancini

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Intervento Benito Corradini 1

Intervento Benito Corradini 2

Intervento Milena Petrarca

Paola Di Silvestro in “Summertime”

Premiazione Giorgia Sabatini

Premiazione di Evaldo Cavallaro

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Tutta la serrata è stata allietata dalle musiche suonate da Santina Amici (pianoforte), Maria Luisa Neri (violino), Roberta Coco (oboe), Giorgia Sabatini (violino).

Hanno ritirato i premi OTTO MILIONI: Luciana Capece, Angela Prota, Milena Petrarca, Marialuisa Neri, Chiara Pavoni, Angela Tiberi.

Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Cerimonia Premiazione

I diplomi della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie esposti nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia

Biblioteca Antoniana Ischia 3 – 4 gennaio 2024

Interno 4 Roma 4 febbraio 2024

 

4 febbraio 2024 ore 17.00

Interno 4

Via Della Lungara 44 Roma

Madrina: Chiara Pavoni

INFO 3914830355

Premi "Otto milioni" 2023 dodicesima edizione
Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

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Premio POESIA “Otto milioni” 2023

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Premio VIDEO “Otto milioni” 2023

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La dodicesima edizione del Premio Internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, è stato composto da quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Progetto Regione Campania

Premio internazionale Otto milioni

Foto evento

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Invito Cerimonia Premiazione OTTO MILIONI

4 febbraio 2024 ore 17.00 –  Interno 4  Via Della Lungara 44 Roma

Antonella Ariosto legge una sua poesia

Caterina Novak canta Habanera

Caterina Novak canta Non ti scordar di me

Chiara Pavoni legge la poesia “Eppure se” scritta da Bruno Mancini

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Dalila Boukhalfa presenta l’Associazione ADA

Intervento Benito Corradini 1

Intervento Benito Corradini 2

Intervento Milena Petrarca

Paola Di Silvestro in “Summertime”

Premiazione Giorgia Sabatini

Premiazione di Evaldo Cavallaro

Attestati premiazione

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Angela Prota 1
Angela Prota 1
Benito Corradini - Milena Petrarca 1
Benito Corradini – Milena Petrarca 1
Benito Corradini - Milena Petrarca 1
Benito Corradini – Milena Petrarca 1
Benito Corradini - Milena Petrarca 1
Benito Corradini – Milena Petrarca 1
Bruno Mancini - Benito Corradini - Luciana Capece 1
Bruno Mancini – Benito Corradini – Luciana Capece 1
Bruno Mancini - Benito Corradini - Luciana Capece 1
Bruno Mancini – Benito Corradini – Luciana Capece 1
Bruno Mancini - Benito Corradini - Milena Petrarca 11
Bruno Mancini – Benito Corradini – Milena Petrarca 11
Caterina Novak 11
Caterina Novak 11
Caterina Novak 11
Caterina Novak 11
Bruno Mancini - Benito Corradini - Milena Petrarca9
Bruno Mancini – Benito Corradini – Milena Petrarca9
Chiara Pavoni - Caterina Novak
Chiara Pavoni – Caterina Novak
Chiara Pavoni - Angela Maria Tiberi 343
Chiara Pavoni – Angela Maria Tiberi 343
Chiara Pavoni - Antonella Ariosto
Chiara Pavoni – Antonella Ariosto
Chiara Pavoni - Bruno Mancini - Benito Corradini - Milena Petrarca
Chiara Pavoni – Bruno Mancini – Benito Corradini – Milena Petrarca
Chiara Pavoni - Bruno Mancini - Benito Corradini
Chiara Pavoni – Bruno Mancini – – Milena Petrarca
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni – Bruno Mancini 1
Chiara Pavoni - Caterina Novak 122
Chiara Pavoni – Caterina Novak 122
Chiara Pavoni - Caterina Novak 122
Chiara Pavoni – Caterina Novak 122
Chiara Pavoni - Michena Petrarca 343
Chiara Pavoni – Michena Petrarca 343
Chiara Pavoni 1
Chiara Pavoni 1
Chiara Pavoni 1
Chiara Pavoni 1
Chiara Pavoni 1
Chiara Pavoni 1
Caterina Novak
Caterina Novak
Giulia Sabatini - Chiara Pavoni - Bruno Mancini - Benito Corradini
Giulia Sabatini – Chiara Pavoni – Bruno Mancini – Benito Corradini
Giulia Sabatini - Chiara Pavoni
Giulia Sabatini – Chiara Pavoni
Giulia Sabatini - Chiara Pavoni
Giulia Sabatini – Chiara Pavoni
Giulia Sabatini
Giulia Sabatini
Luciana Capece - Milena Petrarca - Angela Maria Tiberi
Luciana Capece – Milena Petrarca – Angela Maria Tiberi
Luciana Capece
Luciana Capece
Maria Luisa Nera - Chiara Pavoni 111
Maria Luisa Nera – Chiara Pavoni 111
Maria Luisa Nera - Chiara Pavoni 111
Maria Luisa Nera – Chiara Pavoni 111
Maria Luisa Nera - Chiara Pavoni 111
Maria Luisa Nera – Chiara Pavoni 111
Milena Petrarca - Angela Prota
Milena Petrarca – Angela Prota
Milena Petrarca - Chiara Pavoni 34
Milena Petrarca – Chiara Pavoni 34
Milena Petrarca
Milena Petrarca
Milena Petrarca
Milena Petrarca
Pubblico
Pubblico
Pubblico
Pubblico
Pubblico
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Rassegna stampa evento

Tutta la serrata è stata allietata dalle musiche suonate da Santina Amici (pianoforte), Maria Luisa Neri (violino), Roberta Coco (oboe), Giorgia Sabatini (violino).

Hanno ritirato i premi OTTO MILIONI: Luciana Capece, Angela Prota, Milena Petrarca, Marialuisa Neri, Chiara Pavoni, Angela Tiberi.

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Biblioteca Antoniana Ischia 3 – 4 gennaio 2024

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4 febbraio 2024 ore 17.00

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Premi "Otto milioni" 2023 dodicesima edizione
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La dodicesima edizione del Premio Internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, è stato composto da quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

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Premiazione Giorgia Sabatini

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Tutta la serrata è stata allietata dalle musiche suonate da Santina Amici (pianoforte), Maria Luisa Neri (violino), Roberta Coco (oboe), Giorgia Sabatini (violino).

Hanno ritirato i premi OTTO MILIONI: Luciana Capece, Angela Prota, Milena Petrarca, Marialuisa Neri, Chiara Pavoni, Angela Tiberi.

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4 febbraio 2024 ore 17.00

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Premio POESIA “Otto milioni” 2023

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Paola Di Silvestro in “Summertime”

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Invito Cerimonia Premiazione OTTO MILIONI

4 febbraio 2024 ore 17.00 –  Interno 4  Via Della Lungara 44 Roma

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Caterina Novak canta Habanera

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Dalila Boukhalfa presenta l’Associazione ADA

Intervento Benito Corradini 1

Intervento Benito Corradini 2

Intervento Milena Petrarca

Paola Di Silvestro in “Summertime”

Premiazione Giorgia Sabatini

Premiazione di Evaldo Cavallaro

Attestati premiazione

Foto evento

Rassegna stampa evento

Tutta la serrata è stata allietata dalle musiche suonate da Santina Amici (pianoforte), Maria Luisa Neri (violino), Roberta Coco (oboe), Giorgia Sabatini (violino).

Hanno ritirato i premi OTTO MILIONI: Luciana Capece, Angela Prota, Milena Petrarca, Marialuisa Neri, Chiara Pavoni, Angela Tiberi.

Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Cerimonia Premiazione

I diplomi della dodicesima edizione del Premio internazionale di Arti Varie esposti nel salone Onofrio Buonocore della Biblioteca Antoniana di Ischia

Biblioteca Antoniana Ischia 3 – 4 gennaio 2024

Interno 4 Roma 4 febbraio 2024

 

4 febbraio 2024 ore 17.00

Interno 4

Via Della Lungara 44 Roma

Madrina: Chiara Pavoni

INFO 3914830355

Premi "Otto milioni" 2023 dodicesima edizione
Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Premi “Otto milioni” 2023 dodicesima edizione

Regolamento in Lettone

Regolamento in Russo

Regolamento in Inglese

Premio POESIA “Otto milioni” 2023

Premio ARTI GRAFICHE “Otto milioni” 2023

Premio VIDEO “Otto milioni” 2023

Premio ARTICOLO “Otto milioni” 2023

La dodicesima edizione del Premio Internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Paola Occhi, Nina Lavieri, Antonio Mencarini, Vincenzo Savarese, organizzato dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA” in collaborazione con la testata giornalistica IL DISPARI diretta da Gaetano Di Meglio, con la Casa Editrice IL SEXTANTE e con il magazine Eudonna entrambi riferibili a Mariapia Ciaghi e con l’Associazione algerina ADA presieduta da Dalila Boukhalfa, è stato composto da quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

Progetto Regione Campania

Premio internazionale Otto milioni