La sagra del peccato – anteprima Lulu Bruno Mancini – vetrina Lulu
Alla ricerca di belle storie d’amore. Racconti e poesie ambientati nella splendida Isola d’Ischia. Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli. “…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.” “Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…” “Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…” “Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…
” LA SAGRA DEL PECCATO – VIDEO
La mia prima poesia
Lamento plebeoAlboreAmico
Più fine che amore
Garanza rosa
Per Elena
Nessuno ha infranto
Conosco una storia
Nella foresta
Nel buio donna
Qualcosa
La mia ultima poesia
Sul palco si inizia
Lei bruna sedeva
Se non hai scritto mai
Le mummie e le vestaliAncora hai voglia
Nebbia
La maschera e il cappello
Domeniche di folle
La carta e la pallina
Dio Burocrazia l’Artista
Volava in Viet Nam
Stordiamo ancora
Il fatto e la passione
Mentre andavamo in primo piano
Soggiorno per uomini stanchi
La penna per nascere
Adone stanco
Io, forse ladro
Le ombre, per vivere 1,2,3
Mi danzi intorno
Ci fosse ancora
L’amore per essere
E Bruno stappa il Chianti
Poi guardo un giorno
e c’ero.
Poi guardo un giorno
tu c’eri.
Poi guardo un giorno
insieme.
Un giorno… un giorno… un giorno.
Dettagli del prodotto: Stampato: 92 pagine, 6″ x 9″, rilegatura termica rilegatura, 60# crema carta per l’interno, B/N inchiostro per l’interno , 100# bianco carta per l’esterno, in quadricromia inchiostro per l’esterno Editore: Bruno Mancini Copyright:
© 2006 M.G. s.a.s. Ischia Standard Copyright License Lingua: Italiana Paese: Italy Edizione: prima – Versione: 2 – Accessi: 198 La sagra del peccato Nella foresta di alghe marine boccaglio e maschera, furtivo, smuovo a tana della murena; è già maturala mia fobia. La piccola occhi celesti gote di rosso furente inquieta, sotto un monte di gocce salate, nella tana della murena; è già deciso il mio ritiro. Ma quando andremo a caccia di meduse? Dove? In cerca di tartufi, a cogliere ciliegie? E poi? in giro in bicicletta, al cinema all’aperto? La mia passione è pazza. Se fosse figlia la chiamerei Viviana.
Albore
E sono passate le tre
e sono
passate.
Ti manca l’attesa
– ricordo le notti –
resisti agli affetti
– più certa di me –
rovisti:
e a poco
la luna seduta sul mare.
Nel buio, donna.
Stregone e mago
come nei giochi di me bambino
– di notte –
preparo ampolle
– con i ricordi –
di fogli strani
abbandonati -.
Nel sole, donna:
sul filo un colpo
di telefono,
sul libro un velo
di colori,
al cuore un laccio.
Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non temono distacchi.
Nel buio, donna:
sul labbro un colpo
di rossetto,
sul corpo un velo
opaco,
ai piedi un laccio.
Le bambole sul letto
le foto alle pareti
i ciondoli
non vedono distacchi.
Uno scrigno per te,
profumo intenso di malizia.
NEBBIA
Stasera preferisco
fumare.
La musica del bosco
evito.
Chi guardo?
Ancora rombi.
E l’alito della farfalla.
Di nostro
resta l’opera
e l’ira
e l’ultima falena
al neon.
Ritornano biondi capelli
Ritornano neri capelli
Ritornano rossi capelli
Ritorna il caimano
Ci fosse ancora un solo tabù ancora un piccolo perché l’ombra lunga di un totem la vergine fanciulla il mio fucile ad aria compressa un sogno (un velo) una speranza (una visione) un rischio un inganno (un volo) un soffio (un urlo) il tuo rifiuto inutile.