Informazione
del 28/09/2011 123 visite 2 voti
LENOIS “Le nostre isole” progetto culturale ideato da
Bruno Mancini
raggiunge un nuovo prestigioso traguardo.
Katia Massaro nominata Donna dell’Anno 2011
Katia Massaro è stata ufficialmente insignita lo scorso 25 settembre del premio “Donna dell’Anno2011”dal direttivo della
“ Univerità della Pace Svizzera italiana” presieduto dal
Dottor Valerio Ruberto. con TARGA D’ORO riservata alla donna che si è maggiormente distinta nella sezione “ecologia ed ambiente”. Come già anticipato nei mesi scorsi dal
Corriere dell’Isola è dunque Il Presidente onorario della Onlus
ad aggiudicarsi l’ambito premio per la sezione tutela ambientale, in seguito alla segnalazione
operata dal progetto
“Le Nostre Isole“ a inizio 2011
.
Antonio Mencarini e la stessa
Roberta Panizza, hanno presenziato alla premiazione rivolgendo alle Autorità, ai vincitori ed a tutti i presenti, i saluti dell’isola d’Ischia e dei Pionieri del progetto LENOIS che l’hanno eletta loro casa e base principale. La giuria, presieduta da Sua Altezza Serenissima il Principe Enzo Pasqualone di Montereale, ha così riconosciuto gli sforzi della nostra Massaro, da anni impegnata nella salvaguardia e la tutela del delfino mediterraneo e di tutti i cetacei dei nostri mari, un impegno fondamentale nella difesa dell’habitat e della biodiversità marina. E basta dare un occhio alle premiate degli anni scorsi per rendersi conto della reale rilevanza europea del riconoscimento: tra le altre, personalità del calibro di Lea Pericoli, Flavia Rigamonti, e Sua Altezza Reale Eiman Al Ruwaili, Principessa Madre del Kuwait. La vittoria diKatia Massaro dimostra, qualora ce ne fosse stato bisogno, che sull’isola d’Ischia cultura e tutela ambientale non riguardano solo piccole associazioni gestite da pochi volenterosi, ma rivestono invece un ruolo di primaria importanza nelle dinamiche sociali della collettività locale, una funzione che viene riconosciuta in pompa magna e con grandi plausi a Lugano, e talora quasi ignorata sulla stessa Isola verde. Ma si sa, nemo propheta in patria. L’augurio è che la prossima volta anche le istituzioni, tutte invitate per iscritto dall’Università della Pace, trovino il tempo e la voglia di presenziare a questi momenti di trionfo per la cultura ischitana, uscendo dal silenzio, dal “muro di gomma” dietro cui sembrano essersi celate, ormai da troppo tempo.
Note dell’autore