Michela Zanarella – Senza patria apparente

comeicinesi


Poesia generica
del 01/10/2011   136 visite   1 voti

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C O N T A T T A C I [email protected]

Michela Zanarella

Nuova amica del progetto culturale

La nostra isola” ideato da Bruno Mancini

 

 

Intervista a Michela Zanarella

Posted by admin Published in Scrittori

 

 
Dopo averci presentato il suo blog, oggi conosciamo meglio Michela Zanarella.

 

 

1) Da quanto tempo scrivi?

Ho iniziato a scrivere i primi versi , dopo un grave incidente stradale che mi ha completamente stravolto la vita. Ho provato a partecipare ad alcuni concorsi letterari quasi per gioco e da lì è iniziato il mio percorso nel mondo della scrittura.Le prime poesie sono nate nel 2004 per ricominciare a sorridere alla vita, per assaporare ogni istante dell’esistenza. Ho pubblicato quattro raccolte di poesia ed una raccolta di racconti,”Credo” ed. MeEdusa nel 2006, “Risvegli” ed. Nuovi Poeti nel 2008, “Vita, infinito, paradisi” nel 2009, “Convivendo con le nuvole” ed. GDS, “Sensualità- poesie d’amore d’amare”, Sangel Edizioni nel 2011.

2) Com’è nata la passione per la poesia?

La passione per la poesia è nata in modo del tutto istintivo. Un giorno ho provato a scrivere di getto le mie emozioni, presa da una necessità estrema. Scrissi in rima, senza averlo mai fatto prima di allora. In quel momento mi accorsi che avevo creato qualcosa di autentico per me stessa.

<3) Che fai di bello nella vita?

Nella vita mi occupo di uffici stampa per spettacoli ed eventi, faccio interviste ad artisti e servizi di promozione editoriale. Ho ancora tanti progetti da realizzare e spero nel mio piccolo di concretizzare ogni cosa. Gestisco alcuni siti internet di letteratura, cinema, musica e teatro.

4) Di cosa parlano le tue poesie?

Quando scrivo poesie mi lascio guidare dalle emozioni, di solito mi faccio catturare dai ricordi, quindi attraverso la poesia riesco a rivedere immagini e situazioni a me particolarmente care. Tutto può essere fonte di ispirazione, un volto, un tramonto, un sentimento, un dipinto, una canzone, ogni cosa che mi circonda può stimolare la mia creatività.

5) Che cosa consigli a chi comincia a scrivere il suo primo libro?

A chi inizia a scrivere il primo libro consiglio sempre di credere fortemente nel valore della propria scrittura. Non bisogna mai abbandonare un sogno ed un obiettivo, se una persona si sente portata a scrivere non deve assolutamente rinunciare a farlo. Sarà la costanza e la buona volontà a rendere tutto più semplice. Capiteranno momenti di sconforto e delusione, ma la determinazione e la passione per ciò che si desidera fare, ripagheranno di tutto.

 http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/ischia-unisola-di/11280350?showPreviewMICHELA ZANARELLA

aderisce al progetto “La nostra Isola”

Antologie Poetiche a cura di

Roberta Panizza e Bruno Mancini

 

 Michela Zanarella conosce Ischia solo attraverso le descrizioni del nostro Pioniere Luciano  Somma, suo grande amico ed ammiratore (decisamente ricambiato), e mediante le fascinose immagini proposte nei video con i quali abbiamo documentato i vari  meeting culturali organizzati in questi anni, eppure ormai Ischia è già in testa alla lista delle sue prossime vacanze. Lei, Michela Zanarella, desidererebbe abbinarle ad un evento culturale, i poeti ischitani del  progetto culturale “La nostra isola, con la collaborazione di qualche Hotel sensibile al binomio cultura-turismo tenteranno di accontentarla. Intervistata da Virginia Murru ecco una sua  prima immagine.

Michela Zanarella

– Poesia dialogo con la vita –

nuova amica del progetto “La mia Isola”

Michela Zanarella è nata in Veneto a Campo S. Martino, e in questa regione ha trascorso parte della sua vita, fino a quando, nel 2007, si è trasferita a Roma, dove attualmente risiede. Alcuni anni fa in seguito ad un serio incidente stradale, che le ha sconvolto l’esistenza, fino a insidiare la sua vitalità, ha scoperto che la poesia sarebbe stata il migliore alibi da offrire ai suoi giorni velati d’inquietudine e amarezza. La poesia le ha così permesso di affrontare quel momento critico di abbattimento, e andare oltre la fragilità che ne è derivata. Essendo d’indole combattiva, certo non arrendevole, è riuscita a superare la fase in cui il mondo pareva essersi fermato davanti a sé, frenando la sua esuberanza; ha potuto quindi sublimare in modo positivo il trauma quando la poesia, voce sommersa ma presente in lei, le ha offerto un’autentica ragione per dare un senso alla sua esistenza. Della poesia ne ha fatto un tramite per continuare a ‘dialogare’ con la vita; è stato un filo di seta esile ma ostinato che le ha aperto orizzonti inediti, percorsi interiori forse mai battuti prima di allora. Il tempo sul quale si era stesa una coltre nera, è andato di là dalla prospettiva, lentamente si è illuminato con altre insegne, e una dopo l’altra le porte si sono schiuse verso una nuova direzione. La poesia esisteva già in forma di ‘latenza’nei più riposti angoli del suo intimo, aveva solo necessità di una ‘scossa, un urto’ per emergere con impulsi più chiari. Le esperienze negative sono ‘esami’ non previsti che la vita ci chiede di sostenere, e alla fine resta sempre qualcosa nel suo vaglio. Michela afferma d’essere maturata nel corso di questo amaro frangente, di avere opposto alla vulnerabilità del momento un’implacabile forza d’animo. Definisce la poesia ‘àncora di salvezza’, dunque richiamo interiore ineludibile che da allora ha seguito senza condizioni, senza chiedersi mai ‘come’ o ‘perché’ le circostanze l’avessero voluta al servizio di un’arte così affascinante. La vita ha i suoi storni e i suoi rientri aleatori, del perché noi non sappiamo..Dopo le prime esperienze il suo comporre in versi si è affinato, e in breve tempo ha acquisito la competenza di un autentico talento. Ha pubblicato alcune raccolte in versi, ‘Credo’ ‘Risvegli’ ‘Vita, infinito, paradisi’ e una raccolta di racconti ‘Convivendo con le nuvole’.   “Quello sguardo ingordo di poesia svaniva dietro impulsi astratti d’autunno. La morte molestò il suono dei tuoi Navigli, sconvolse il verde dei tuoi respiri..” – (I tuoi navigli — dedicata ad Alda Merini) I suoi versi sono stati tradotti in Francese, Inglese, Spagnolo e Arabo. Le sue pubblicazioni sono state molto apprezzate dal pubblico e accolte favorevolmente dalla critica. La prima raccolta in versi ha venduto oltre mille copie, e se si considera che la poesia è in qualche modo la Cenerentola della letteratura, soprattutto nella nostra società, troppo distratta da un ritmo frenetico e aberrante di vita, non è certo un dato trascurabile. I primi successi sono stati per l’autrice un incentivo, una spinta propulsiva che l’hanno gratificata sul piano personale e stimolata ad andare oltre. Ha conosciuto frattanto il compagno della sua vita, attore di teatro, che l’ha sempre supportata psicologicamente e sostenuta,  inducendola a mettersi in discussione, ma sempre positivamente. Così ha proposto al pubblico le sue opere, recitando le poesie davanti ad un sipario aperto, scoprendo che ogni esibizione è in fondo una sfida alle paure conscie e inconscie; la gente ascolta i suoi versi e non il tumulto della  timidezza dissimulata con un volto dall’aria sicura e tanti sorrisi. L’attrice Serena Grandicelli l’ha poi coinvolta in una rassegna tutta al femminile attraverso un ‘recital di poesie’ di cui hanno fatto poi parte altre attrici, come Elisabetta Depalo, tanto per citarne una. Da un po’ di tempo segue l’ufficio stampa di eventi teatrali e spettacoli in genere, scrivendo anche recensioni per testate giornalistiche attive nella rete web. Ama molto la natura e tra loro il connubio è totale,  ‘dualismo simbiotico’ evidente anche nei lirismi di tanti suoi testi poetici.   D – Quali sono i ‘luoghi’ privilegiati della tua poesia? R –  Certamente una parte della mia ispirazione è ferma alle mie radici Venete, nei ricordi vivissimi di un’infanzia vissuta a contatto di una natura esuberante e ricca di attrattive paesaggistiche e architettoniche.   D – In che modo la poesia ha catalizzato la tua sensibilità di artista, dopo l’episodio negativo dell’incidente? R – E’ stata questione di sopravvivenza, credo, dopo la pausa seguita all’evento negativo di questa esperienza, ho avvertito un forte impulso di reazione, rigetto verso l’inettitudine che m’imponeva la circostanza.  In quest’inversione di marcia, per così dire, complice è stato un aspetto peculiare del mio temperamento, la tendenza a lottare contro gli ostacoli, che mi ha poi permesso di scrutarmi dentro con attenzione e trovare quindi la chiave della svolta. La poesia è stata quella chiave, la sola risposta che potessi dare al senso di prostrazione che solitamente accompagna simili frangenti; il mezzo che mi è stato porto come via d’uscita.   D – Per quel che riguarda la tua competenza, le capacità espressive, ti sei messa a confronto partecipando a competizioni letterarie o concorsi in genere? R – Sì, non puoi prescindere.. nessuno, penso, scrive per blindare poi le proprie idee.   D – Quali i risultati? Ottimi, direi. Ho vinto tanti premi e ricevuto riconoscimenti in questo ambito che mi hanno gratificato.   D – Ti hanno anche permesso – lo presumo dal tuo raccontarti – di conoscere persone importanti in questo campo, quali impressioni ne hai tratto dal confronti con i ‘grandi’? R – Una buona impressione, ho imparato che l’umiltà è virtù non di rado trascurata, e che è facile indossare ‘un paio d’ali’.. l’Arte è in tutte le sue direzioni una strada di perfezionamento che ha un traguardo piuttosto lontano, sono pochi coloro che raggiungono la linea d’arrivo, nell’accezione più pura del termine.   D – Lo stile poetico che prediligi s’avvale di registri linguistici forti,  uno stile ermetico post Ungarettiano, oppure ritieni che la semplicità sia la via più idonea a veicolare l’ideazione nel comporre versi? R – Il mio credo sia uno stile personale, maturato secondo inclinazioni proprie e un sentire profondo che deriva da moduli espressivi e linguistici che sento a me congeniali, anche se, come tutti, ho i miei ‘referenti’ nel campo della poesia.. Uno di questi è Pier Paolo Pisolini. Un grande artista Italiano dotato naturalmente di talento assolutamente eclettico, il cui estro, come sappiamo, si è manifestato nei più disparati orizzonti dell’Arte creativa. Un grande intellettuale che è stato fonte d’ispirazione anche per me. Sono peraltro orgogliosa d’essere presente nel suo sito ufficiale, e di risiedere a Roma proprio nel quartiere in cui egli ha vissuto. Sono presente con alcune opere anche nel sito di Alda Merino, la cui produzione poetica è per me fonte di continua ammirazione e riferimento. 

Virginia Murru

Virginia MurruPeriodico italiano

 

 

 

 


Note dell’autore

 

I commenti

Commento 20284

Virginia Murru il 4 ott 11 10:38 ha commentato:

Sempre un piacere ritrovarti e scoprire altri dettagli del tuo talento artistico. Un saluto

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