Virginia Murru – Ondagomma – I video delle due poesie vincitrici

comeicinesi
Informazione
del 26/10/2010 314 visite 2 voti

Progetto culturale
“La nostra isola”
premio di poesia
“Poesia e dintorni – Il Golfo”
L’elenco delle 20 poesie finaliste
Amici di Poesia e dintorni ecco l’elenco delle 20 poesie finaliste tra tutte quelle pubblicare nel mese di giugno su [url]www.poesiaedintorni.it[/url] ed i video delle due vincitrici.
C O N T A T T A C I [email][email protected][/email]
Ondagomma
Nuovo amico del progetto culturale “La mia isola” ideato da Bruno Mancini
http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/ischia-unisola-di/11280350?showPreview
Finaliste Il Golfo
Kate68
Identità
Ho cercato la mia identità nei sentieri di terra battuta odorosi di sangue selvaggio trasportato dalle ali del vento. Accostato l’orecchio alla luna per ascoltare le sue nenie notturne cantate ai sonnambuli erranti dimentichi del sorriso dei giorni. Suggellato la mia voce di bambina nei silenzi grevi della natura tra possenti alberi frondosi mulinati dall’incedere del tempo. Ho lavato lacrime calde nelle acque gorgoglianti dei ruscelli nati a primavera e scrollato polvere dai piedi stanchi del lungo cammino. Ho gridato urlato inveito contro il nulla del faticoso esistere ed esausta ho pianto lacrime di vita. Goccioloni cadevano sul petto a lavare macchie di colpe represse marchiate dell’umana debolezza Ho cercato lottato …inutilmente. Sfogliando pagine bianche del mio esistere intravvedo forse la mia identità che giace in mezzo a quei fogli in attesa del nero d’inchiostro a smorzare il fuoco che brucia sotto pelle.
Marseille
Nessun rimedio
Mai più quei passi intenti alla tutela.
Sorrisi esguardi accesi di approvazione.
Mancheranno le attenzioni di riparo
e ci troveremo in prima linea
dove la morte tocca col suo sentore amaro.
E cambierà quel bofonchiare leggero sulla vita.
Bruciati arresteremo a zero del progetto.
Al salto del punto fermo.
Nessun cardine di cucitura nè una copertura.
Agghiacciati all’aperto
su un’armatura d’ali smarrite.
Semmai s’alzasse un volo,
per ogni dove.
rubbio
Frammenti
Colgo solo frammenti
Era luce nel tuo sguardo
come una sorpresa
di bambino
Forse
ali di felicità
posate nell’istante
Nel frammento il codice
del tutto che sfuma
e fugge
ester
Di rose e luce fiorita
Siamo rose di macchia -tu ed io- che s’allacciano lente. Appesa la vita all’intreccio dei rami siamo onda d’intesa che cresce e s’avvita fra le spine ed i petali chiari lanterne di luce nella notte del bosco.
poetanelcuore
Tra le braccia del vento
A te vento -Grande Padre del Cielo- dono le odi del tempo bisbigliando sentieri e discese, vernacoli di cera rinchiuse nell’antro dell’anima muta
…che siano gli alberi adesso a farne musica come note di luna, tremore di baci o neve di mare…calda e viva!
A te Eolo – freddo respiro del Nord- affido gli arabeschi dipinti del mio amore… il ventre acerbo e dissolto del mio dolore…
A te affido per sempre lo scrigno dei miei segreti… il mio ultimo volo d’airone tra le braccia del vento del Sud!
alphander
Spiove luce
spiove luce
di stelle gonfie di vento
col tuo peso
greve di limiti
ti pare quasi vita sognata
il vissuto già divenuto memoria
siamo frecce
scagliate nel futuro
o il tempo che ci è dato è maya
e si è immersi in un eterno presente?
Saverio Chiti
Dentro me
Nascondo il dolore
in antri bui del mio io
confondo l’eresia, con l’acre suo sapore
credendo invano, d’esser pio
Dentro me, non sono solo
ma più cose, più creature
che della mia anima, si dividon porzioni
progettando per me, fatuo destino
Esse, comprendono al volo
tutte le mie ferite, le smagliature
che sovente, dilagano in illusioni
e del mio viver, ne fanno festino.
orchideanera
La luna di Dachau
Li sento i calci del cavallo
il loro nitrire
il lavacro autunnale dell’orrore
il drago che taglia bionde chiome
in questa luna che balugina sbiadita
tra l’oleandro e il limone
qui a Dachau
si torcono nel buio
gli zoccoli di cristallo
nel chiaroscuro di un lume
in un mistico plenilunio
d’ombre mai vibrate
spigolano le anime
meste in un cerchio d’ape
irriverenti nel loro essere carne
morbide d’amore
croci abusate nella pace del solstizio
appoggiata alle persiane
vedo pietre grezze
folli giumente
la fibra indegna degli illuminati
occhi di cani lupo
la vita parcheggiata al limitare del campo.
E una nera morte da invocare alla finestra
siamo solo transiti
appoggiati a uno spicchio di luna di talco.
tiziana mignosa
Il canto delle sirene
Ci sono desideri
che di te fanno il loro stupido balocco
quando ad occhi spalancati
accompagni la notte e le sue voglie al giorno.
Acqua elettrizzante sul capo accalorato
passioni allo stato solido
che il bosco infiammano anche sotto zero
e intanto il mondo dorme senza farci caso.
Ci sono fantasie
che per diletto la ragione affamano
immagini interiori con la mano inesistente
che la fiamma alle tue brame appiccano.
Eppure
almeno a volte
sarebbe meglio farsi incatenare
tappando orecchie al fuggevole sentire
che ammalia come canto d’incantevoli sirene.
Stefano Lovecchio
Nemmeno so
Nemmeno so come respirare le mie nebbie. Se una panchina basti a riposar nello stupore o se le luci fioche sono acquerelli . Se le corse sono un ritorno o un fuggire dal giorno. Se restare è sfiorire o lasciarsi seminare. Nemmeno so come masticare questo sole. Se l’indaco è il primo arco o una faretra di sogni; se la rugiada è un inchino o un salire al cielo. So solo che mi abita la gioia e canta di cose poche per intonar l’immenso.
Virginia Murru
Giocando d’azzardo
T’eri dissolto
in avanguardie di ragioni
porte scassinate dall’incuria-
dove ogni andare
era un cerchio di vili intenti
senza uno spazio piano
per saltare
il meridiano dell’errore.
Non eravamo numeri interi
e non cercavo più
i luoghi dell’essere stati-
troppo densi di similitudini- noi
plurale promiscuo
di silenzi pronunciati forte
collisione di vite affini.
Giocavamo a dadi
con numeri irrazionali
in una scacchiera bugiarda
che ci dichiarava vincenti
barando sui decimali
Vincenzo
– Verso primo-
Ascolto Il Suono
in una Agonia
priva di voci.
Soffre e si lamenta
nel silenzio, il cuore.
Poi… lentamente si assopisce.
Sogno…
Nell’Immenso grido,
tutta la rabbia del vissuto.
Rivoli di riflessi sfociano
nel mare della menzogna.
Ombre di inutili parole,
squarciano il cielo del bel creato.
papavero rosso
all’Amore
Ora, tranquillamente mi siedo ed in versi d’amore scrivo semplicemente come tu sia penetrato nel profondo della mia anima, archeologo, tratto da essa i miei antichi tesori, da tempo, sepolti e di come sia possibile, che, per quanto io faccia, non riesco a cacciare dalla testa, il fragore di te, -sciabordio continuo di sogni- mio mare.
dolceglicine
Nell’attesa di vederti
Aride assenze e dolorose
le mie sere a cui scampai
nel rifugio dell’orlo
estremo dell’essenza.
Notti più miti e benedette
trascorse fusa
tra sassi e fiori.
Albe – nuovamente –
incerte e disperate
a squadernare giorni
intrisi di fisime e memorie.
Questo è il tempo
che a lungo accompagna
i miei passi lenti e grevi
e che racconto
senza remora o pietà
(di me)
nell’attesa di vederti
(forse)
per la prima volta
e svincolarmi dal dolore
che m’assedia.
Maria Grazia Vai
Di te che sei
Dal cuore goccioli come foglia di cera si slaccia la corda, di carta il pensiero Di tocchi e rintocchi, di seta e tramonti sei pioggia di luna sui tremuli sguardi Carezza di cielo, conchiglia di vento Sei l’onda vermiglia, singhiozzo del mare E stilla d’amore, tormento e languore di me sei la goccia, e di te ho sete ancora.
Di te che sei – del mio canto, la musa
e l’aurora –
ondagomma
Brescia Parigi e ritorno via Timisoara
Parigi è una luce sospesa
nel rameggio indiviso del sogno
che porta i mattini a volare
sui buoni versi dispersi nel sonno
e rimanerne fuori non si può
Parigi è quei momenti messi lì
che ti alita sul viso
i suoi baci più grandi, un’overture
sul mio quaderno a righe in via dei tigli
che per fortuna non esiste a Brescia
ma c’è il viale con le rose, ed io
non saluto che lampioni
e una rumena intermittente
nunziobuono
La piccola ragazza
Sparecchio il tuo silenzio e quel che resta, tre rose, il tuo giardino e questa notte; che non vuole perdersi nel giorno. Di te ho, le mani accarezzate sulla tavola i tuoi occhi, e il pensiero dietro, a quel guardare i miei; la luna, lasciata alla tua bocca con in tasca il suo sapore fragola. Cade il cielo con il sole e ti ricordo amore.
Alessandro Moschini
Rubami il cuore
Rubami il cuore prima che venga sera e che l’imbrunire col suo nero mantello inghiotta il nodo che sento in gola nel guardarti rapito aggrappato ad una corda di lacrime sull’orlo del precipizio dei miei pensieri Rubami il cuore ma fallo in fretta perché non c’è tempo. Fallo prima che le foglie cadano all’affacciarsi dell’autunno della nostra esistenza e che la curva del tempo con la sua sfera disegni una ruga più profonda e incancellabile sui nostri volti Rubami il cuore senza far rumore dolcemente senza scassinare… …hai le chiavi.
Lina Sirianni
Antico male
L’antico male intriso svillaneggia astutamente
arride al mondo ciarliero che strabico travisa
Volti a saccheggiar sacri sacelli
con untuose parole e meschine povertà
Per non soccombere programmano fuggevole destino
è sera
veronica
occhi velati d’incanto esplodono di rosa e d’azzurro tra vapori d’arancio infuocato strisce di diamanti liquefatti accarezzano di luce l’onda lunga dove spengendo il suo calor l’enorme fuoco rotola dalla cima del monte sino al mare e in lui si tuffa e muore. flebile il cinguettar adesso sfuma sino al silenzio figlio della sera che arriva piano trainandosi la luna lucente e pallida regina della notte raccoglie le preghiere degli amanti conserva i segreti del cuore illudendoci ancora con un sogno d’amore. [url]http://www.emmegiischia.com/wordpress/la-nostra-isola/premio-poesia-ped-il-golfo/giugno-2010[/url] PRIME TRE CLASSIFICATE –> < ![endif]–> PRIMA CLASSIFICATA VIRGINIA MURRU Vive in Sardegna. E’ nata in un paesino di circa cinquemila anime, ubicato a ridosso di un costone roccioso: una parete di calcare che delimita l’altopiano come un contrafforte. Ha frequentato scuole superiori e università a Cagliari, abbandonando il corso di laurea in Economia con la tesi in corso. Ha sempre amato la scrittura come via di sublimazione, e la lettura fin da ragazzina. Ha vinto premi in tanti concorsi letterari, anche importanti, e pubblica i suoi versi in alcuni siti di scrittura in internet.
Progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno Mancini – Premio di poesia “Poesia e dintorni – Il Golfo” – Antonio Mencarini presenta “Virginia Murru – Giocando d’azzardo”. http://www.youtube.com/watch?v=JQO10H4Um0c GIOCANDO D’AZZARDO
T’eri dissolto
in avanguardie di ragioni
porte scassinate dall’incuria-
dove ogni andare
era un cerchio di vili intenti
senza uno spazio piano
per saltare
il meridiano dell’errore.
Non eravamo numeri interi
e non cercavo più
i luoghi dell’essere stati-
troppo densi di similitudini- noi
plurale promiscuo
di silenzi pronunciati forte
collisione di vite affini.
Giocavamo a dadi
con numeri irrazionali
in una scacchiera bugiarda
che ci dichiarava vincenti
barando sui decimali.

SECONDA CLASSIFICATA
ONDAGOMMA
Dice di se stesso: “Parlarvi di un ondagomma qualsiasi non credo interessi molto; vorrei invece raccontarvi che a volte mi prende lo stimolo ad infittire di segnacci il foglio e allora sgorga dai camini eruttivi qualche colata di lava, confusi appunti di vista in treno da Brescia a Milano: forse il ciriccircici di ognuno di noi non sarà per forza la noce buona da aprire la vendita a cottimo del nostro disagio o delle nostre emozioni, e poco importa s’è solo un azzardo o semplice vetrina espositiva se poi solletica la creatività degli altri e si fa soffio leggero in cui si spargono le parole nella brezza talmente rarefatta che diventa difficile trattenerle e percepirle nella loro integrità; ogni dettaglio della loro esistenza porta con sé tutte le soluzioni che l’immaginazione partorisce con l’intima consapevolezza di trovarsi a volte al cospetto di una rara forma intellettuale di poesia o arte. Per quanto espresso, non ritengo indispensabile entrare in simbiosi con l’artista, personalmente credo sia percorribile ogni strada, e non mi va di escludere la manipolazione atta a precipitare la lettura e la rilettura negli abissi del probabile e raggiungere quel brodo primordiale da cui il senso riceve il suo acchito… e allora maturare poeticamente può anche voler dire cercare nuovi approdi e … rannicchiarsi ancora nella ricerca per tentare sistematicamente di spostare il limite, se possibile.”
Progetto culturale “La nostra isola” ideato da Bruno Mancini – Premio di poesia “Poesia e dintorni – Il Golfo” – Antonio Mencarini presenta “Ondagomma”. http://www.youtube.com/watch?v=1vCaYg-GYTo
BRESCIA PARIGI E RITORNO VIA TIMISOARA
Parigi è una luce sospesa
nel rameggio indiviso del sogno
che porta i mattini a volare
sui buoni versi dispersi nel sonno
e rimanerne fuori non si può
Parigi è quei momenti messi lì
che ti alita sul viso
i suoi baci più grandi, un’overture
sul mio quaderno a righe in via dei tigli
che per fortuna non esiste a Brescia
ma c’è il viale con le rose, ed io
non saluto che lampioni
e una rumena intermittente

TERZA CLASSIFICATA TIZIANA MONARI (orchideanera) Nata a Monghidoro, in provincia di Bologna. Vive e lavora a Prato. Ha partecipato a numerose antologie, tra cui “Donne in poesia”, “Ladre di desiderio”, “Briciole di Senso”, “In senso inverso”, “Il silenzio dell’anima”, “Concorso di emozioni”, “Di quel fuoco”, “Poetica”, “Scrivere”, “Erositylove”, “Di Versi nel vento”, “La parola sensuale”. È presente con racconti e poesie in svariate antologie della casa editrice Aletti e Perrone. E si è classificata ai primi posti in svariati premi di poesia. Nel 2006 ha pubblicato l’Opera di poesia “Frammenti d’anima.” Con la raccolta “Il cielo capovolto” ha vinto il Premio Letterario-Editoriale “L’Autore”. E’ presente nel museo della poesia dei poeti contemporanei di Garessio, e nell’antologia “Aletti” dei poeti italiani.
LA LUNA DI DACHAU
Li sento i calci del cavallo
il loro nitrire
il lavacro autunnale dell’orrore
il drago che taglia bionde chiome
in questa luna che balugina sbiadita
tra l’oleandro e il limone
qui a Dachau
si torcono nel buio
gli zoccoli di cristallo
nel chiaroscuro di un lume
in un mistico plenilunio
d’ombre mai vibrate
spigolano le anime
meste in un cerchio d’ape
irriverenti nel loro essere carne
morbide d’amore
croci abusate nella pace del solstizio
appoggiata alle persiane
vedo pietre grezze
folli giumente
la fibra indegna degli illuminati
Note dell’autore

I commenti

Commento 16603
ondagomma il 28 ott 10 0:09 ha commentato:
grazie per l’ottimo video e per la lettura come al solito splendida che hanno valorizzato una poesia forse non all’altezza

davvero un bel regalo

Splendidi VIDEO!!
Virginia Murru il 26 ott 10 17:14 ha commentato:

Veramente bellissimi, i video delle poesie selezionate, la voce di Antonio Mencarini è davvero splendida! Grazie

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