Omeopatico tripudio

Omeopatico tripudio

La mia vita mai vissuta

Ignazio-L’incendio

Fantasia-Chi sa se tornerò

Il lusso-Io non mi allineo

Ignazia-La tempesta

La voce-Silenzio

Poesia-L’inganno

Il rifugio-Dimora

Orrido-L’attesa

Paura-Dogma (1)

Paura-Dogma (2)

Paura-Dogma (3)

La Frana-E Noi

Un saldo-Un rogo

Velina-Ma che vuoi?

Attingo

Come faremo

Discorso senza poesia

Cicala-Formica

Parte seconda

Verticalizza il vertice

Logico

A Vasco

A Medea

A Vasco e Medea

A Mario Sisana (1)

A Mario Sisana (2)

Pericolo

Ai comodi abbandoni (1)

Ai comodi abbandoni (2)

Languida menopausa

Maronti Muore

New York

Il bluf

Le guardie notturne

Ti benedica la Musa

Non fosti pioggia

Volteggio

Parte terza

Fessure archibugiere

Ibrido immacolato

Il duplo del mio Ignazio

Indaco

Forse riascolto un’eco

L’ovvio

Non ci sia data di silenziosa eutanasia

La Musa

La sirena delle diciassette

Sbambagiate

Mia merula,

Un’isola diversa

Prosieguo di parentesi

Paradiso apocrifo

Omeopatico tripudio

Ieri lo schianto
sui fondali del banale
mi sparse
tra vigne del neutrale:
reminiscenze
– sollevo dal sollievo –
delle sottane garrule
nelle notti delle stelle cadenti.

L’ultima Ignazia
predò il mio cuore
non la ragione
– per giorni/secoli –
né prese il verbo “Amare”.

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Oggi ingordigia
deriva del superfluo,
riflusso incontenibile
registra un volto-forma:
diario giornaliero
suddito del sultano –
con la tettona oscena
omeopatico tripudio.

La nuova Ignazia
mi trafigge il cuore
che ancora non fa rima
da giorni/secoli,
in me, con la parola “Amore”.

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C’è un posto vuoto
in molte vite vuote,
vuoto per tutti
vuoto di Gilda.

Loquace

Mantello a ruota

A chi lo dico