Ischia: Enzo Ferrandino ORA è anche il “mio” Sindaco.

Ischia: Enzo Ferrandino ORA è anche il “mio” Sindaco.

BRUNO MANCINI | Ischia 12 marzo 2023.

Il quotidiano IL DISPARI di Gaetano Di Meglio (cartaceo e on-line) ha pubblicato in maniera lodevole, nel corso di tutta la sua storia editoriale, una lunga lunga serie di articoli giornalisti, di inchiesta e di approfondimento, sulla vicenda che ha portato alla realizzazione, a ridosso del borgo più pregiato storicamente architettonicamente turisticamente e paesaggisticamente di tutta l’isola d’Ischia (e non solo dell’isola d’Ischia), di una mega struttura edilizia caratterizzata da un enorme impatto negativo per tutte e ognuna delle suddette caratteristiche: Il così detto Parcheggio della Siena.

Enormi volumi di cemento gettati a coprire un vigneto per costruire un parcheggio pluripiano e un auditorium di 400 posti in una zona definita dal piano paesistico di “protezione integrale” (nel momento della concessione edilizia, al limite territoriale con Il Borgo antico di Ischia Ponte, anche detto Borgo di Celsa, la cui esistenza è documentata già nel XIII secolo e al cui interno si trova il Castello Aragonese la cui sagoma è conosciuta (non è esagerato dirlo) in TUTTO il mondo.

Ebbene oggi IL DISPARI ha pubblicato il seguente articolo quale trascrizione fedele e integrale della conferenza stampa tenuta il 12 marzo u.s. dal Sindaco della Città di Ischia, Dott. Enzo Ferrandino.

Integrando l’articolo con alcuni riferimenti tratti dal nostro sito, desidero esprimere, a livello mio personale, la soddisfazione per l’attuazione della tanto attesa iniziativa di controllo e di censura (politica, sociale, amministrativa e giudiziaria) dichiarata dal Sindaco Di Ischia Dott. Enzo Ferrandino.

Ischia: Enzo Ferrandino ORA è anche il “mio” Sindaco.

… sperando che tenga fermi i principi enunciati.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

https://www.ildispariquotidiano.it/it/la-siena-e-la-verita-di-enzo-ferrandino-no-al-disastro-sotto-al-castello/

Gaetano Di Meglio |

Tutti presenti anche se all’appello mancano Paolo Ferrandino e Massimo Trofa. Alla conferenza stampa di Enzo Ferrandino sul parcheggio della Siena ci sono tutti i consiglieri comunali e gli assessori. Tutti in sala consiglio insieme ai giornalisti e a molti collegati sulle dirette dei media locali.
C’è tanto di proiettore, di slide e di tende chiuse. Annamaria si è preoccupata che ci fosse la giusta luce. Dopo il “buon compleanno” a Ciro Ferrandino, quasi con puntualità, il sindaco si presenta davanti ai suoi e con un fare calmo (anche se un po’ teso) percorre l’evoluzione del parcheggio della Siena sapendo dove andare. Gli attacchi sono chiari: Mario Santaroni usato come modello e Gigiotto Rispoli.
La posizione del comune viene allo scoperto: no all’impianto fotovoltaico sul tetto del parcheggio. Ci si fa piacere – sintetizzando il pensiero del sindaco – la costruzione e con uno sforzo in vista di una possibile chiusura di Ischia Ponte garantendo un posto auto alle 60 famiglie del borgo, si prova a salvare il salvabile.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

Lo scontro, però, è tutto legato allo sviluppo fotovoltaico.
Per la proprietà il parcheggio deve finire così come progettato perché “l’intervento edilizio, in via di ultimazione, è stato realizzato con il sostegno da parte di INVITALIA che con nota da ultimo trasmessa ha fissato al 30 settembre 2023 la data ultima per il completamento dei lavori e l’ottenimento dei permessi amministrativi per l’agibilità e l’esercizio, con le indicate conseguenze in caso di inadempienza che comporterebbero la revoca del contributo e la restituzione di quanto già erogato” e, ancora, “La mancata ultimazione delle opere entro i predetti termini comporterebbe in capo alla società ricorrente l’obbligo di restituzione delle somme già erogate per euro 2.650.000,00” così si legge nel ricorso al TAR contro gli atti della Soprintendenza.
Il no di Santaroni e tecnici alle richieste di mediazione del sindaco effettuate a fine 2022 nello studio di un professionista – come vi abbiamo già detto – non ha fatto altro che consolidare un’idea e una posizione che già era nell’aria.
E’ questo lo snodo della vicenda: “quello che ancora non è costruito e quello che ancora si può fare”.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

La fitta nebbia di luoghi comuni e di posizioni assurde come “w la terra” e “w la vigna”, purtroppo, continuano a tenere bloccato lo sviluppo della nostra isola. Tuttavia, però, l’arroganza e il menefreghismo di qualcuno non può e non deve essere accettata.
Dal 2021 al 2023, forse quando si è entrati nella disponibilità dei 3 milioni e mezzo, il parcheggio ha fatto passi da giganti. Il buco è stato riempito dei moduli prefebbricati, il processo per inquinamento va avanti davanti al tribunale di Ischia e si iniziano a vedere le quote. E prima? Beh, è sempre facile parlare dopo. Per fortuna, però, siamo nelle condizioni di capire meglio la vicenda senza essere, per forza, webeti o in modalità “chiacchiere da bar”.

PARCHEGGIO DELLA SIENA: LA VERITA’ DI ENZO FERRANDINO

Non volendo aggiungere nulla al racconto del sindaco ecco le sue parole
Siamo qui per realizzare un’operazione di verità. Con grande modestia, perché chi vi parla non è un tecnico, ma il sindaco del Comune di Ischia e cercherà di far comprendere cosa è successo e quali sono gli accadimenti che dal 2010 ad oggi hanno interessato, uno degli angoli più belli del nostro territorio. Mi rendo conto che è inusuale, anzi non è mai accaduto che un sindaco indicesse una conferenza stampa per spiegare i contenuti di relazioni tecniche portate avanti dall’Ufficio afferenti a cespiti di privati o motivare eventuali costituzioni in giudizio dell’ente su iniziativa di privati, ma per il chiacchiericcio che si è sviluppato sul territorio e nella nostra Comunità è giusto che tutti facciamo uno sforzo raccontando la verità

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

L’AUTORIZZAZIONE

Nel 2010, grazie a una norma regionale, la legge numero 17 del 1982, da un punto di vista urbanistico è stata autorizzata la realizzazione di una infrastruttura accessoria a dei cespiti ricettivi di un parcheggio pluripiano interrato e di un auditorium di 400 posti anch’esso interrato. Questo permesso di costruire è stato corroborato anche da un’autorizzazione paesaggistica per questi cespiti che dovevano essere realizzati in una zona definita dal piano paesistico di protezione integrale. Un parcheggio e quindi una duplice funzione, una funzione accessoria alle strutture ricettive insistenti nella zona, proprietà della stessa ditta e nel permesso di costruire era anche richiamato la funzione che questa infrastruttura doveva svolgere per il Borgo Antico di Ischia Ponte. La concessione è stata rilasciata nel 2010, i lavori materialmente sono iniziati nel 2013. Successivamente ci sono state delle proroghe che sono state comunque riconosciute alla ditta per questi lavori che oggettivamente sono stati anche frutti di polemica nel loro corso.

ERA IL 2017, ENZO SINDACO.

Noi arriviamo nel 2017 e abbiamo ereditato questo (e indica il buco del parcheggio pieno di acqua). Questo era il parcheggio in funzione nell’anno 2009 la fonte è Google Earth. Qui era luglio 2015 quando si iniziavano le operazioni di scavo (mostrando due slide, ndr). Noi abbiamo ereditato un grande fosso pieno di acqua il cui livello si modificava con l’andamento delle maree e dal 2017 in poi, in questo contesto, ci siamo preoccupati su quale iniziativa sarebbe stata più giusta adottare nell’interesse della nostra Comunità.

ESPROPRIO IMPOSSIBILE

Formalmente chiesi all’ufficio finanziario del nostro ente se eravamo materialmente in condizioni finanziarie per trovare le risorse per un’eventuale esproprio e conseguente ripristino dello Stato dei luoghi, anche perché i lavori non proseguivano nella direzione che era stata auspicata, ossia dotare del nostro territorio di una infrastruttura interrata. Che la stessa relazione allegata al permesso di costruire, veniva definita per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio: “L’opera non è assolutamente invasiva, sviluppandosi sostanzialmente al di sotto dell’attuale piano di campagna. E nell’ambito della superficie attualmente impegnata dal parcheggio” Questa era l’introduzione del permesso di costruire, che è stata rilasciata nel 2010 e da qui sono iniziati i lavori. Nel 2018 ci rendemmo conto, ahinoi, che non avevamo la forza finanziaria per poter affrontare un eventuale esproprio e ripristino dello stato dei luoghi e quindi ci siamo adoperati, in maniera retta, cauta, e responsabile, affinché le opere potessero essere continuate nella realizzazione, rispettando quelli che erano i limiti previsti dal permesso di costruire dell’anno 2010. E veniamo all’anno 2000.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

LE QUOTE IMPOSSIBILI

E’ 20 ottobre 2020 sempre dalla fonte Google Earth e possiamo vedere casseformi armate (il sindaco mostra la slide) e non ancora gettate dei pilastri che dovevano sorreggere l’ultimo solaio che era, poi, il piano e l’estradosso dell’ultimo piano del parcheggio della Siena. In quel momento, nell’ottobre 2020, stando alla situazione, l’ufficio tecnico e l’amministrazione non era in condizione di leggere quelle che erano le quote finali dell’opera stessa. E questa è la riprova che l’ufficio tecnico e la Sovrintendenza e tutti quanti noi ci siamo riusciti su quale era la quota finale dell’opera.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

ECCO I SOLAI. SI PUÒ MISURARE

A fine 2021 sono stati posati sulle travi prefabbricate i moduli prefabbricati solaio ed è stato fatto oggetto finale della struttura del Solaio. Da quel momento in poi avanti ai nostri occhi si è palesato il reale impatto paesaggistico che quest’opera comportava. In maniera retta, responsabile e cauta, l’ufficio tecnico del nostro comune, in collaborazione con la Sovrintendenza, tra il mese di dicembre 2021 e il mese di febbraio 2022 ha effettuato una serie di accessi e di controlli non utilizzando strumenti di particolare precisione tecnologica quale, per esempio, la rilevazione GPS ma ricorrendo a misuratori a puntatore laser e a livelle.

LE PRIME CONTESTAZIONI

Dall’accesso sul cantiere e sulla quota, evidenziarono delle anomalie. Gli accertatori, rettamente in maniera cauta e responsabile, su tre punti di riferimento di cui alla progettazione, trovarono una quota in negativo rispetto al punto di riferimento della quota di calpestio dei terrazzi antistanti i portici che sono ubicati sulla Via Seminario. Ovvero il solaio finito ma non rifinito, si trovava a 4 cm sottostante la quota di calpestio e questa misurazione, pur realizzata in un punto ricorrendo a una livella e misurando la differenza che dalla livella c’era sull’estradosso del solare in un punto puntuale, già in quella sede ci si rese conto che il solaio aveva una escrescenza della parte centrale, ossia vi era il punto di minimo nei pressi della quota del portico, ma poi tendeva a risalire nella parte centrale, poi c’era un collo di 10, 15 cm. anche in un secondo punto. La misurazione si ritrovò, ma sul lato di Via Pontano dove eventualmente bisognava trovare accesso sul parcheggio, invece di trovare una differenza negativa tra la quota che sulla planimetria era stata rappresentata. Nella planimetria allegata al permesso di costruire su via Pontano il progettista rappresentava una quota di 4,66 M sul livello medio Marino e la quota di arrivo nel parcheggio, doveva essere da progetto 4,60 M sempre sul livello medio marino con una quota, quindi, di -6 cm. Si comprende che il parcheggio doveva essere 6 cm, sottoposto alla quota della strada. Anche per conservare, latamente, un minimo del concetto di opera interrata, anche se parliamo di latamente, perché quell’opera purtroppo non era interrata già nella sua progettazione, elevandosi di ben 1,60 m minimo rispetto alla quota originale di campagna del terreno

NESSUNO HA NASCOSTO LE DIFFORMITA’

I tecnici comunali, in maniera retta, cauta e responsabile mai avrebbero voluto andare lì e rilevare delle difformità delle opere realizzate rispetto a quelle che erano state progettate ben consapevoli di quelle che potenzialmente possono essere le conseguenze. I tecnici hanno emesso un provvedimento di sospensione dei lavori. Imputando alla parte, con l’ordinanza del 2022, la riproposizione della pianta di copertura di tutte le opere con le quote effettive dei luoghi, rappresentando lo stato attuale dell’opera completo della progettazione delle opere emergenti da realizzare rispetto alla quota di ingresso dalla strada comunale Via Pontano da sottoporre all’esame della commissione locale del paesaggio per il successivo parere vincolante della Sovrintendenza per una valutazione definitiva.

IL DISPARI di Gaetano Di Meglio
IL DISPARI di Gaetano Di Meglio

IL CONTROLLO DEL 2022

Praticamente l’Ufficio, resosi conto con strumenti di misurazione non tanto diciamo validi da un punto di vista tecnologico, dice fermatevi e presentate una progettazione con le quote effettive dell’opera che state realizzando, portatela e la sottoponiamo al giudizio della commissione locale del paesaggio e della Soprintendenza. Ma perché questo? Perché all’epoca, nel momento in cui ci fu il rilascio del permesso di costruire, l’opera doveva essere interrata e che doveva avere l’ingresso in discesa per 6 cm e a queste condizioni ebbe il parere della Sovrintendenza. Oggi, a fronte di una quota di ingresso del parcheggio che, invece, si appalesa in evidente salita con un punto minimo di 65 cm e un punto massimo a 1 m chiede i progetti per sottoporli alla commissione locale e della Soprintendenza.

FATE PICCOLI LAVORI

Nelle more non continuate i lavori sull’estradosso ma limitatevi alla difesa della impermeabilizzazione. Loro hanno continuato il sottile strato di cemento è divenuta una sorta di rifinitura finale che evoca un falso basolo e che ha aumentato la quota ulteriormente. Questo è stato l’approccio dell’ufficio tecnico e finalità di questa conferenza stampa è di rappresentare la verità.

L’INTERESSE PUBBLICO E LO SCANDALO FOTOVOLTAICO

Nell’inframezzo temporale, invece, ci sono attestazioni di pressappochismo e di arroganza di chi, facendosi eventualmente scudo dietro una denominazione di pubblico interesse, immaginava di voler poter realizzare tutto quanto aveva nella sua mente contravvenendo a tutte quelle che, invece, erano le prescrizioni. E comunque, contando favori già di partenza che gli erano stati, diciamo, rilasciate e rappresentati. Interpellati, abbiamo manifestato la nostra preoccupazione rispetto a quando il progetto prevedeva nella sua stesura finale perché oltre la quota di estradosso attuale era prevista anche la realizzazione di impalcati stabili per sorreggere un impianto fotovoltaico. Ho cercato di fare un fotoinserimento per far comprendere perché l’amministrazione e l’ufficio erano preoccupati nel proseguire l’andamento dell’opera. Un libero e semplice cittadino che percorre Via Pontano scendendo guardando a destra o salendo e guardando a sinistra, da sempre ha avuto la gioia di vedere uno dei nostri simboli a cui siamo tutti quanti noi più legati, il Castello Aragonese. Grazie all’opera, così come eventualmente si stava andando a realizzare la prospettazione in corrispondenza con l’accesso al parcheggio. Sarebbe stata questa (il sindaco mostra il foto inserimento dell’impianto fotovoltaico, ndr).

MODELLO SANTARONI

E per vedere meglio sarebbe stata questa. La sagoma della persona che passeggia è la sagoma dell’avvocato Santaroni. Chiaramente la pensilina è brutta, lo dico io, non è quella da progetto che sarà sicuramente più aggraziata rispetto a quella che vediamo, ma l’ingombro sarebbe stato questo. Questa preoccupazione è stata manifestata più volte alla proprietà, al progettista e al direttore dei lavori sempre in maniera cauta, responsabile ma ferma.

IL CONFRONTO

L’ultimo giorno dell’anno 2022 in uno studio privato, a chiare lettere si è manifestato da parte dell’amministrazione di non condividere il progetto nella sua stesura finale. Voi mi direte, ma da 13 anni, ce ne stiamo rendendo solo adesso? Ho mostrato l’evoluzione dei lavori e noi ne abbiamo avuto contezza verso la fine dell’anno 2021 di quello che poteva essere l’esito finale con le quote finali del progetto. Che cosa è successo dopo l’ultimo dell’anno 2022? In quella sede rappresentammo che non si comprendeva ancora quale era il pubblico interesse che quest’opera doveva tutelare o doveva coltivare? Rappresentavamo che c’era una delibera del 2010 e un atto di sottomissione che prevedeva delle condizioni di favore agevolate per i cittadini di Ischia Ponte per usufruire di quel parcheggio.

All’epoca la delibera non presentava prescrizioni particolari della pubblica amministrazione rispetto ad un eventuale chiusura o una modalità di chiusura del Borgo Antico di Ischia Ponte e ricordammo che quell’atto di sottomissione, ancorché adottato dalla giunta, non era mai stato sottoscritto dalla parte della ditta esecutrice Rappresentavamo che la coltivazione di un pubblico interesse per il nostro territorio poteva essere la sosta gratuita per un’auto per il nucleo familiare assommati al numero 60 per addivenire alla chiusura per 7 mesi, h 24 del borgo antico di Ischia Ponte, per creare i presupposti per un rilancio reale del nostro territorio e per la nostra valorizzazione. In quella sede questa nostra proposta non ha trovato accesso con grande dispiacere. È passato ulteriormente nel tempo e vi è stato un provvedimento emesso dalla Sovrintendenza in quanto. Sull’estradosso del parcheggio, purtroppo da qualche giorno si notava la presenza di operai che contravvenivano alla sospensiva comminata dallo stesso ufficio tecnico e la Sovrintendenza, richiamando l’atto che era stato emesso da un ufficio tecnico del Comune di Ischia, disponeva un’ulteriore sospensiva alla ditta e alla proprietà.

CON LA SCUSA DELLA FRANA DI CASAMICCIOLA

Agli inizi del mese di dicembre arrivò una nota del direttore dei lavori che cercava di spiegare le misurazioni della zona, ma non ubbidendo a quando gli era stato richiesto nel Febbraio 2022, quando si chiedeva una progettazione di tutto quello che era l’estradosso su tutte le strutture che dovevano essere realizzate con la rappresentazione fedele delle quote delle opere che dovevano essere rappresentati. Questa nota è stata presentata a dicembre 2022 e a questa nota l’Ufficio tecnico non ha dato risposta da un punto di vista giuridico, il silenzio non può essere considerato assenso, ma il silenzio giuridicamente significa che non c’è stata nessuna risposta e, tra virgolette, approfittando anche di un momento di difficoltà che stava avendo il nostro ufficio tecnico successivamente al 26 di novembre, noi avevamo il responsabile dell’ufficio SUE che era impegnato per gran parte della giornata nel vicino Comune di Casamicciola. A fronte di questo silenzio, hanno incardinato l’azione per smontare la sospensiva della Sovrintendenza. A quel punto l’amministrazione si è trovata di fronte alla prova specchiata che chi era destinatario del permesso di costruire nel 2010 intendeva realizzare l’opera per com’era contemplata all’interno del permesso di costruire.

INDAGA LA PROCURA, INTERROGA LA FINANZA, SI ANALIZZA CON IL GPS

Con la notifica del provvedimento di sospensione della Sovrintendenza, notificato anche alla Procura della Repubblica, si è aperto un fascicolo alla Procura che ha conseguito una delega di indagine affidata nelle mani del della vigilanza edilizia del Comune di Ischia e sono scattate ulteriori verifiche da parte dell’ufficio che l’ausilio di un tecnico esterno dotato dei moderni strumenti di misurazione per avere una fotografia effettiva dell’opera in corso di realizzazione.

L’ausiliario di PG ha realizzato 476 battute con il gps che hanno palesato una serie di difformità. Le più evidenti sono su tre punti presi in considerazione. Dove c’era la strada in discesa di 6 cm c’è una strada in saluta tra i 65 e i 100 centimetri. Lo stesso parcheggio risulta essere più alta rispetto alla quota zero che era indicata nel calpestio dei portici antistanti di una media di 29 cm circa (da 26 a 39) e questa prima difformità supera il 2% di tolleranza riconosciuta dalla legge. Altra difformità è la traslazione orizzontale di tutto il fabbricato verso nord, ovvero, verso il mare di 1,85 M.
Poi c’è l’ampliamento del varco di accesso del parcheggio che dai 6 metri è passato a circa 10 m. Qualcuno sbandierando un pubblico interesse che è ancora tutto da dimostrare e utilizzando la correttezza. la responsabilità è l’equilibrio dell’Ufficio, a modo suo ha cercato, con il ricorso al Tar, di forzare quelle che erano le prescrizioni. Perché se sospendevano il provvedimento della Soprintendenza che sospendeva i lavori, nulla più, poteva ostacolare l’impresa nel realizzare quanto vi ho rappresentato

LA BORDATA A GIGIOTTO RISPOLI

In una delle prime uscite pubbliche da vicesindaco fui invitato ad un evento (di quelli in cui il comune di Ischia sperpera danari, ndr) e in quella sede ricordo che rimasi particolarmente colpito da una lectio magistralis. L’autore si augurava che gli ischitani non dovessero fermarsi al “contare” ma dovevano “raccontare”. Ebbene, ultimamente sono rimasto deluso. Perché chi con autorevolezza dottrinale auspicava il raccontare, in questa vicenda ha abdicato al contare (e fa il gesto dei soldi con le dita, ndr) Su questa vicenda l’ufficio tecnico ha avuto sempre avuto la schiena dritta fin dal primo momento e continuerà ad avere la schiena dritta nell’interesse della tutela del paesaggio, del territorio e degli interessi dei cittadini.

Parcheggio della Siena, la conferenza stampa di Enzo Ferrandino

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL SINDACO ENZO FERRANDINO

Alla ricerca dei percome – La danza delle benne


Alla ricerca dei percome – La danza delle benne

La danza delle benne

Alla ricerca dei percome
LA DANZA DELLE BENNE

Ischia, 6 Ottobre 2015, cantiere edile per la realizzazione di un’opera d’interesse pubblico in pieno centro urbano.
Chi controlla il rispetto delle normative relative alla sicurezza sui posti di lavoro?

Alcuni proverbi, in particolari circostanze, diventano la risposta banale a situazioni del tutto eccezionali: “Vedere cacare venir la voglia” può spiegare bene la ragione per la quale un tizio, rimasto sconosciuto, ha inteso inviare ad Esopo il video che segue (onde evitare che qualcuno possa accusarmi di volgarità, preciso subito che il verbo “cacare” fa parte a pieno titolo della lingua italiana tanto da essere presente nei principali vocabolari).

Intendo dire che gli ormai numerosi articoli scritti da Esopo, con lo scopo di bacchettare, favoleggiando ironicamente, quei personaggi dediti ad aggiungere scempi e degrado alle strutture della nostra società, devono aver prodotto un desiderio d’imitazione tale da spingere il tizio anonimo a produrre, e poi inviare, il video che potrete vedrete alla fine di questo articolo.
Ma cosa ha scritto Esopo dopo aver visto il video?
Ecco il testo:

“LA DANZA DELLE BENNE.”

L’Arte è sempre stata foriera di elevazione personale e collettiva, tanto che i regimi totalitari ne hanno spesso messo all’indice le matrici più popolari.
Questo, per quanto riguarda l’Arte intesa come espressione della spiritualità umana, ma che ciò accada anche riportando il concetto in un ambito puramente materiale può apparire come una bestemmia culturale di portata macroscopica.

La materia inerte pare proprio esente, ma solo ad una superficiale valutazione, dalla capacità di produrre opere d’arte.

A voi paiono poco artistici i tramonti e le albe?
Le nuvole in danze senza fine?
I suoni delle maree e i sibili dei venti di burrasca?
Vi pare non degno di tale qualifica lo spettacolo eruttivo dell’Etna o la sagoma delle Tre Cime di Lavaredo?

Sull’isola d’Ischia portiamo come esempio il Fungo di Lacco Ameno?
A Capri i Faraglioni?
Tutte queste risultano essere opere della natura e non è vero che hanno bisogno dell’intermediazione umana per pretendere il riconoscimento del loro valore artistico.

Esse sono Arte prodotta dalla natura inerte.

Diciamo, anche se non è vero, che siete d’accordo e facciamo un ulteriore passo in avanti spostando l’obiettivo sulla materia resa operativa dall’uomo.
Mi riferisco alle “macchine” in senso lato: aerei, automobili, arieti; trivelle, trapani, treni; betoniere, boomerang, BENNE.

Ecco, è delle BENNE

che assisteremo ad una danza sinuosa e selvaggia come lo sono le seduzioni animalesche per lo più sfoggiate prima degli accoppiamenti.
Ed allora vedrete il risultato accennato all’inizio di questo scritto.
Vedrete cioè che la “Danza delle benne” produrrà l’elevazione fisica e spirituale di un astante rapito da tale spettacolo, e tanto estasiato da desiderare d’essere innalzato abbracciato alla benna ascensore.

Non dico scemenze, ma contemporaneamente chiedo “a chi può” di farmi un fischio, se e quando, intenderà smontare la tesi qui espressa realizzando una completa e complessa indagine sulla mancanza di controlli delle norme previste per la tutela dei lavoratori.»

BRUNO MANCINI

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome – Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

a Bruno Mancini
17 Novembre 2011

Bruno Mancini è l’ideatore del progetto culturale “LENOIS”, le nostre isole. è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia dall’età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Apostrofando lo incontra per un’intervista.

D- Bruno Mancini, scrittore, poeta, ideatore del progetto “LENOIS”, le nostre isole. Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della scrittura?
R- Praticamente potrei affermare che siamo nati insieme!
Credo che le primissime esternazioni poetiche io le abbia espresse fin da piccolissimo ed è cronaca che sapessi usare la penna in età prescolare, tanto che i dirigenti scolastici consentirono che i miei genitori m’iscrivessero direttamente alla seconda elementare, pur non avendo ancora l’età sufficiente nemmeno per l’iscrizione alla prima classe: morale della favola pur essendo stato promosso all’esame di quinta elementare non fui ammesso alla scuola media per carenza di età!
Burocrazia italiana volle che restassi… un anno fermo!
Qualche anno fa ho ritrovato in un vecchio diario del 1956 un mio componimento poetico che ho inserito nella raccolta “La sagra del peccato”, con il titolo “La mia prima poesia”.
Poi, nel corso degli anni, ho avvicinato culturalmente stili e personaggi artistici di vario spessore, restando sempre attento a percepire quanto d’innovativo esprimessero.
In alcuni momenti ho avuto delle pseudo dipendenze culturali da poeti come Quasimodo o da scrittori come Proust o Kundera.
Posso ricordare, nostalgicamente, le lunghe giornate bolognesi che passavo negli anni 1963-4 (quindi ben prima del ’68!) nella Biblioteca dell’Archiginnasio a leggere ed a scrivere tra le manifestazioni pacifiste ispirate da Danilo Dolci e il Movimento nonviolento per la pace animato da Pietro Pinna (con relative fughe in seguito alle cariche della polizia), e la riunione di amici affamati di Arte, di Libertà e di Diritti Civili.

D- Il progetto “LENOIS” vede la partecipazione attiva di tanti autori, ci spieghi come è nata questa iniziativa e in che modo i “Pionieri” si impegnano a sostegno delle tue attività?
R- Il progetto LENOIS, acronimo di “Le nostre Isole”, è lo sviluppo dei precedenti progetti che fanno capo a “La tua foto in copertina” proposto circa 4 anni fa, ed è la naturale espansione di “La nostra isola” con il cui cambio di sigla, abbiamo inteso evidenziare l’ampliamento dei rapporti relazionali che prima, con “La nostra isola”, erano intesi tra singole persone, ed ora, con “Le nostre isole”, si vogliono costituire tra gruppi di diversa provenienza ma pur sempre titolari della propria autonomia, aprendolo così a tutte le realtà associative operanti, certamente nella nostra isola d’Ischia, ma vorremmo dire “soprattutto” al di fuori della nostra isola.
I progetti sono nati dal desiderio di costruire una TRIBÙ di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono stati le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva. Leggere, vogliamo essere letti!
È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie. Nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.
Oggi sono alcune centinaia gli Artisti che seguono con interesse e partecipazione le nostre iniziative, oggi gli Artisti che collaborano con noi hanno residenze in paesi come la Lettonia, Gli USA, la Svizzere, l’Argentina, l’Inghilterra, la Bulgaria, l’Ucraina ecc., oggi nel nostro curriculum è scritto che: una nostra candidata è stata insignita del premio di Donna dell’Anno 2011 dalla Università della Pace Svizzera italiana; Roberta Panizza co-fondatrice di LENOIS è stata cooptata nella commissione cultura del Comune di Vermiglio; due nostri volumi sono stati consegnati da Katia Massaro nella sua qualifica di Presidentessa DELPHIS Mediterranean Dolphin Conservation uno al Professore Roberto Di Lauro (Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli) quale vincitore del premio A. DOHRN, e un altro al Prof. Giovanni Fulvio RUSSO (Presidente del Corso di Laurea in Scienze Ambientali) quale vincitore del premio DARWIN; il Mito Arnoldo Foà ha prima letto, poi ha apprezzato ed infine ha firmato due nostre antologie; sono alcune decine i siti culturali che si dichiarano “amici” del nostro progetto LENOIS; sono numerosi gli organi d’informazione sia cartacei, sia televisivi e sia dell’universo web che seguono con estrema attenzione le nostre iniziative affidandoci in alcuni casi la responsabilità redazionale di intere pagine; le nostre quattro pubblicazioni antologiche hanno beneficiato di numerose edizioni; le ricerche sul web per i binomi “Ischia antologia” “Ischia poesia” e simili rimandano esclusivamente alle pagine che parlano di noi se non addirittura ai nostri siti personali; un albergo con tante stelle che ci ha ospitato nel lontano 2009 compare sul web in prima pagina attraverso i siti che hanno pubblicato quel nostro evento; la famiglia Scotti, titolare del rinomato Hotel Ulisse di Ischia, ha messo a nostra disposizione quale “Casa della cultura” la sala riunioni dell’albergo; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia abbiamo avuto non solo il privilegio di proporre una lunga serie di incontri culturali, ma anche il grande onore di essere i protagonisti durante la celebrazione della giornata della Shoah indetta dall’Unesco; i Lions hanno invitato un nostro rappresentate alla loro festa dell’Amicizia; Oceanomare Delphis ha inserito i nostri interventi durante la festa del Delfino; per due anni di seguito siamo stati presenti alla fiera internazionale Ipomea del Negombo; le nostre antologie sono state citate a Monza durante la giornata mondiale della Poesia, a Vermiglio durante Cantautorando e poi in decine di altri meeting e riunioni in varie località italiane tra le quali mi piace ricordare Lugano e Messina come i due antipodi dei nostri spostamenti.
Potrei continuare… ma questa lunghissima premessa mi è servita per affermare che OGGI per me è agevole ricevere ulteriori attestati di solidarietà e richieste di partecipazione mostrando i faldoni delle recensioni che scrivono di noi insieme alle decine di ore di filmati che riprendono i nostri eventi, ma prima, all’inizio, quando tutto era solo in un’idea, mi riusciva difficile finanche avere l’opportunità di esprime la frase successiva alla parola Poesia!
Quasi che gli interlocutori identificassero la Poesia = inutile perdere tempo.
L’incontro determinante per lo sviluppo del progetto, tanto incisivo quanto casuale, è stato quello con Roberta Panizza (Socia co-fondatrice di tutti i progetti) titolare del sito di scrittura www.poesiaedintorni.it
Ciò in ragione sia del suo grande amore per la Poesia che l’ha spinta a non ritirarsi dopo le prime avversità, e sia della lucida coerenza scientifica che le ha consentito di affrontare discussioni senza fine pur di trovare il bandolo di una matassa.
Tanto arruffone io, quanto schematica lei, abbiamo trovato il giusto mix per mettere il primo essenziale sigillo di qualità sulla nostra antologia “Ischia, un’isola di poesia”.
Passo dopo passo, oggi Roberta Panizza, per lo sviluppo delle attività affidate alla sua direzione artistica, può contare sull’apporto costante di Luciano Somma Direttore Musicale e Responsabile delle Giurie dei premi; Antonio Mencarini Curatore dei prodotti audio-visivi; Sacha Savastano Addetto alla Comunicazione e Responsabile per la gestione dei siti; Katia Massaro Ambasciatrice; Nicola Pantalone Musicista; Nunzia Binetti Coordinatrice del pool di Pionieri impegnati quali Opinionisti; Alberto Liguoro Opinionista nonché “Legal Senior” per la tutela dei diritti del progetto; Liga Sarah Lapinska Traduttrice; Nunzia Zambardi Coordinatrice delle attività pittoriche; Dario Rustichelli Musicista; Enzo Boffelli Coordinatore delle attività teatrali; Lucia D’Ambra Attrice-Lettrice; Eduardo Cocciardo Scrittore, Commediografo, Regista teatrale, Attore-Lettore; Carmela Di Lustro Scrittrice, Attrice-Lettrice; Maria Calise Coautrice dei prodotti audio visivi; Valentina d’Ischia Cantautrice.

D- Ischia è l’isola dove vivi e dove cerchi di diffondere con passione e coraggio la cultura. Come viene visto il tuo impegno dalle figure politiche che amministrano il territorio?
R- Sono ormai numerosissimi gli articoli con i quali ho denunciato all’opinione pubblica l’assoluta mancanza di partecipazione da parte dell’imprenditoria e da parte di TUTTI gli amministratori locali.
Non riesco a capire come sia possibile che grandi imprenditori del settore alberghiero come sono, per fare solo qualche nome, i nostri Leonessa o Basentini o Bazzoli o Di Meglio o Di Costanzo, tanto attenti da sempre a muoversi nelle direzioni trainanti tipo termalismo o turismo di terza età, non abbiano avviato seri e continui programmi di recupero dei flussi turistici che la cultura in generale, e l’arte della scrittura in particolare muovono in giro per il mondo.
Non sarà un caso se hanno scritto di Ischia Giovanni Boccaccio, Vittoria Colonna, George Berkeley, Donatien Alphonse de Sade, Jean Paul, Stendhal, Percy Bysshe Shelley, Felix Mendelssohn-Bartholdy, James Fenimore Cooper, Alphonse de Lamartine, Hendrik Christian Andersen, Charles Augustin de Sainte-Beuve, Edward Lear, Alfred de Musset, Henrik Ibsen, Hyppolite Taine, Mark Twain, Carlo Poerio, Nicola Nisco, Luigi Settembrini, Ernest Renan, Giovanni Verga, Guy de Maupassant, Friedrich Nietzsche, Benedetto Croce, Norman Douglas, Bruno Barilli, John Steinbeck, Wystan Hugh Auden, Truman Capote, Bernard Berenson, Francesco Cangiullo, Ingeborg Bachmann, Stephen Spender, John Fante, Allen Ginsberg, Giovanni Comisso, Carlo Bernari, Elsa Morante, Pierpaolo Pasolini, Andrea Giovene, Eugenio Montale, Pablo Neruda, Ennio Flaiano, Maria Kuncewiczowa, Charles Wright, Josif Aleksandrovič Brodskij, Pascal Quignard… e questi sono solo gli Autori di cui io sono a conoscenza e sono solo Autori di opere letterarie!
Provando ad aggiungervi i Pittori, gli Scultori, i Musicisti gli Architetti ecc ecc, e successivamente comparando questo elenco di uomini illustri con quello delle manifestazioni culturali che l’Isola d’Ischia ha proposto e ha in programma per ricordare le loro valentie, si otterrà un rapporto quasi nullo.
Tranne Vittoria Colonna, e qualche anno fa Ibsen, per il resto silenzio assoluto.
Ad Ischia manca un teatro, e non devo dire quanto ciò sia disdicevole.
Ad Ischia manca una pinacoteca, e nessuno ancora ha fatto sentire forte una voce di protesta.
Un auditorium sarà un sogno non solo per quelli della mia generazione, conoscendo i tempi biblici della nostra burocrazia!
E mi fermo per non apparire come un Don Chisciotte.
A tutto ciò si contrappone il SILENZIO ASSOLUTO da parte di tutti i responsabili (Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali) dei SEI comuni ischitani: una folla di CIECHI, MUTI E SORDI.

D- So di una recente collaborazione nata con il settimanale “Il Dispari” diretto da Gaetano Di Meglio.
Ci vuoi parlare di come verrà gestita la rubrica culturale?
R- La decisione della nostra partecipazione redazionale a “Il Dispari” è troppo recente per consentirci di approntare fin da ora una impostazione definitiva della pagina, tuttavia alcuni punti fermi sono stati ben individuati e si tratta di:
1) “La Poesia della settimana”, rubrica in cui Roberta Panizza, Direttrice Artistica di LENOIS, intende suggerire ai lettori de Il Dispari esempi, lei dice, “a mio giudizio significativi di poesia dei giorni nostri.
Versi che, facendo ampio uso delle potenzialità della parola e delle figure retoriche, riescano ad uscire dalla bidimensionalità della lingua parlata e colloquiale e a toccare sfere e piani della comunicazione che solo la poesia può esprimere.
Le poesie che di settimana in settimana leggerete tra queste pagine proverranno principalmente dal web, luogo prescelto da molti autori per esporre la propria arte”.
Sarà dato spazio, e ciò vale anche per tutte le altre forme artistiche che proporremo, preferibilmente, a poesie che con la pubblicazione su Il Dispari vedranno per la prima volta una loro diffusione cartacea. Il Dispari e LENOIS desiderano, infatti, dare visibilità a tutti gli Artisti meritevoli, ma snobbati dalle lobby editoriali e commerciali importanti che amano andare sul sicuro pubblicando solo big.
2) “L’immagine della settimana”. Le immagini che ammirerete in questo spazio saranno selezionate dalla pittrice Nunzia Zambardi, certamente già ben nota alla gran parte dei lettori del settimanale, e saranno opere pittoriche o scatti fotografici che ritraggano squarci di vita ischitana, proposti da artisti anche non locali locali, utilizzando qualsiasi tecnica riproduttiva, purché esse riescano a comunicare emozioni.
Anche in questo caso privilegeremo opere inedite.
3) “Personaggi e celebrazioni” dove Alberto Liguoro, scrittore -giornalista porterà alla nostra attenzione storie e aneddoti relativi ai mille e mille personaggi famosi che nei secoli hanno scelto l’isola d’Ischia come località adatta allo sviluppo delle loro ispirazioni oppure come meta per vacanze e relax.
4) “La musica ed Ischia”, affidata alla straordinaria competenza di Luciano Somma, vorrà miscelare ricordi e prospettive future della più popolare tra le arti, spaziando tra le innumerevoli sfaccettature offerte da personaggi e spartiti ispirati all’isola d’Ischia.
5) Nunzia Binetti, Poetessa e collaboratrice del network Vivicentro.org, oltre a spaziare praticamente in tutti i campi artistici con l’acume delle sue analisi critiche, sarà la coordinatrice del pool di Pionieri impegnati quali Opinionisti nello scrivere recensioni, interviste, commenti e presentazioni ecc.

D- Qualche anticipazione sui prossimi impegni culturali?
R- Nel mio album dei ricordi trovo una fotografia dei primi anni sessanta, scattata nel salone dell’Hotel Jolly, che mi vede declamare versi tratti dalla prima Antologia “Poeti e Novellieri di oggi e di domani” della quale feci parte con tre o quattro liriche.
Era quello uno dei tanti incontri letterari che proponevo, nemmeno ventenne, agli amici cultori della Poesia.
Come a volte accade, in seguito e per un lunghissimo periodo, il lavoro e la famiglia mi hanno impegnato in maniera totale, fin quando, alcuni anni fa, ho trovato il tempo per sistemare le varie “cose” che avevo scritto nel corso degli anni.
Sedici volumi tra poesie e racconti.
Ciò non è bastato a calmare la mia voglia di confronto con il giudizio dei lettori, e da questa insoddisfazione è scaturita in me, con molta semplicità, l’idea di riproporre “Serate di Letture” ovunque sia possibile.
In tale intenzione si inseriscono non solo una serie di eventi che proporremo (ricalcando le orme che negli anni passati hanno visto protagonisti i nostri Pionieri) in prestigiosi alberghi ed in strutture culturali tipo musei e biblioteche, ma stiamo studiando anche, ad esempio, alcune modalità di diversificazione del nuovo prodotto antologico (titolo provvisorio ANT 5 LENOIS), in modo da ampliare il target finale e sfruttare al meglio le sinergie con settori non direttamente correlati col nostro mondo; e poi pensiamo, per
dirne una, ad antologie create ad hoc per l’esposizione e la vendita in strutture turistiche, ricche di informazioni utili per i visitatori ed eccellenti vettori della nostra cultura e delle opere dei nostri artisti.
Stiamo costruendo, e siamo già a buon punto, una rete interregionale di personalità vicine a “LENOIS” in modo da estendere il nostro raggio d’azione all’intero paese. Stiamo costruendo, lentamente ma decisamente, una vera e propria rete distributiva indipendente, su modello di quanto accade in realtà ben più consolidate della nostra, in modo da far giungere autonomamente il prodotto praticamente ovunque.
Stiamo realizzando alcuni format televisivi e radiofonici tramite cui saremo in grado di trasmettere i nostri contenuti a livello multimediale, grazie anche all’appoggio di preziosissimi partner quali Vivicentro – Poesia e dintorni – Italia della Cultura – Radioinvisibili – Livestream ecc.
Utilizzare le dirette online per documentare i nostri eventi… e poi pare, ma lo dico con tutta la prudenza possibile, che una importante emittente televisiva abbia intenzione di inserire nel suo palinsesto una specifica rubrica culturale di circa 30 minuti settimanali della quale ci sarebbe affidata la redazione.
Infine, stiamo lavorando ad un progetto che vedrà la luce non prima del 2013 e che sarà il punto di arrivo di tutto questo lungo viaggio.
Punto di arrivo sì, ma tale da darà il senso, una volta e per sempre, alla premessa con la quale ho iniziato anche questa intervista; posizionare la poesia sul palco di primo piano che le compete nell’attuale società italiana.
Sarà una vera e propria rivoluzione culturale proposta nella certezza che Ischia è, e sarà sempre isola di sogni e di emozioni, di gioiosa follia e di magia.
Un’isola, in definitiva, di poesia.

Michela Zanarella
è nata a Cittadella (Padova) il 01-07-1980.
Ha frequentato l’istituto tecnico commerciale Giacinto Girardi di Cittadella conseguendo il diploma di perito aziendale e corrispondenza in lingue estere nel 1999.
Inizia a scrivere poesie nel 2004 e scopre un talento naturale nella espressione della vita in versi. Ottiene parecchi premi a livello nazionale.
Ha pubblicato tre libri, il primo “Credo”, ed.MeEdusa, il secondo “Risvegli”, ed.Nuovi Poeti, il terzo “Vita, infinito, Paradisi”, ed. Stravagario.
E’ stata ospite alla trasmissione radiofonica di Rosanna Perozzo su Radio Cooperativa a Padova.
Alcuni articoli sono presenti su quotidiani quali il Mattino di Padova, il Gazzettino di Padova, il Padova, la voce dei Berici. Ha partecipato alla trasmissione televisiva “Poeti e Poesia” di Elio Pecora su Televita, a Roma.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome – Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Caterina Guttadauro La Brasca
intervista Bruno Mancini

POESIA, BRUNO MANCINI A FATTITALIANI: I VERSI VIVONO IN AMBIENTI E IN MOMENTI CHE PRESCINDONO DA OGNI REALTÀ. L’INTERVISTA

Bruno Mancini racconta, per Fattitaliani, a Caterina Guttadauro La Brasca la sua Poesia e il suo amore per Ischia.

Bruno Mancini è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembrano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
La marina di Ischia, che sia accesa dalle stelle e dalla luna o brilli di mattina sotto il sole strappa sempre emozioni, a chi la guarda.
Induce al sorriso beato, alla contemplazione, alla nostalgia, all’amore romantico e ai versi di Bruno Mancini espressi in raccolte che, iniziando nel 1956 con le poesie giovanili di “Davanti al tempo”, giungono fino a nostri giorni con i testi maturi ed intriganti di“Erotismo, sì!” .
Versi in canto perché la bellezza di Ischia è musica.
Così, con le parole, Mancini traduce e regala a chi lo legge l’amore per e di questa sua Isola, dove affondano le sue radici e la sua umanità.
Senza dimenticare la consistente produzione di racconti, più o meno lunghi raggruppati nei sei tomi di “Per Aurora” e nei tre libri di “Come i cinesi”.
Eccoci Mancini, lei ha stimolato la nostra curiosità.
La troviamo al timone di un’Associazione Culturale da lei fondata e ormai consolidata dal riscontro che ha avuto nel mondo culturale: DILA che si dirama poi in tanti eventi di cui adesso ci parlerà.

D- Innanzitutto com’è nata l’idea di avventurarsi in un settore così impegnativo?
R- lI progetto DILA nasce dal desiderio di costruire una TRIBÙ di Artisti (Poeti, Narratori, Pittori ecc.) che non si accontenti di rimanere segregata tra le quattro mura dei propri “siti”, ma decida di dare battaglia con le stesse armi e sullo stesso campo ove spadroneggiano banalità edulcorate, omologate e massificate, e voglia farlo accettando di utilizzare a tale scopo alcune forme pubblicitarie come veicolo promozionale.

D- Lei vive in una parte d’Italia che tutto il mondo ci invidia. Cosa la rende orgoglioso di essere un ischitano?
R– Sono felice di aver vissuto quasi tutta la mia vita in un’isola che abbinava, fino all’inizio degli anni ’80, le migliori caratteristiche climatiche, sociali, naturalistiche ed ambientali che si potessero immaginare e desiderare.
Poi, lo sfascio totale.
L’isola, principalmente a causa di speculazioni edilizie ed imprenditoriali messe in atto dai suoi cittadini con la colpevole collusione delle amministrazioni comunali e di tutti gli organismi preposti al controllo della legalità, è precipitata in un vortice del quale ancora non si intravvede il punto finale.
Non posso più, quindi, essere orgoglioso della mia ischitanità.

D- Lei la sua Poesia la vive quotidianamente, guardandosi attorno, dipinge con le parole la bellezza di ciò che la circonda e rimane ancorato alla realtà, all’apprezzamento per la vita, ai suoi valori fondanti.
La loro conoscenza le permette poi di conquistare la realtà e aspirare al sogno.
È cosi?
R- Non sarò io a definire i confini e le ambizioni presenti nelle mie poesie, ma forse possono essere delucidanti alcuni amichevoli commenti che desidero proporre in modo anonimo:
“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”
“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano, l’umano cammino. Ed è una Commedia, una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna , che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.
“… lodo quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità.”
“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida. Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo. Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”
“Una poetica lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia”

D- Ogni poesia è un viaggio che tocca paesaggi, frontiere, percorsi, mete visibili e invisibili.
Verso l’altro, l’altrove, l’oltre.
E alla fine del viaggio, cosa deve esserci a parer suo?
R- Per me la poesia è l’espressione di stati d’animo che prescindono da ogni configurazione temporale e/o spaziali. I versi vivono, quando riescono a diventare poesia, in ambienti e in momenti che prescindono da ogni realtà.
Quando scrivo la parola fine in calce ad un componimento poetico mi sembra di aver salutato un amico del cuore nel momento della sua definitiva partenza per un altro continente.

D- L’Associazionismo dovrebbe essere un’esperienza che aggrega, quindi che unisce sinergie.
É così in Italia o c’è ancora della strada da fare per superare la competitività?
R- In Italia l’associazionismo è pervaso da notevoli sacche di elitarismo disdicevole per una sana collaborazione utile a realizzare i nobili scopi che troviamo spesso elencati negli atti costitutivi delle Associazioni.
DILA ha lanciato più di un appello pubblico per organizzare sinergie con altre Associazioni, mettendo sempre a disposizione tutte le risorse promozionali e divulgative che le sono state rese disponibili da organi dì informazione e da gruppi di lavoro che seguono con attenzione i nostri progetti culturali, artistici e sociali.
In alcuni casi (Arte del suonare, Oceanomare Delphis, CentroInsieme Onlus ecc.) siamo riusciti a stabilire rapporti che hanno valorizzato oltre ogni previsione le iniziative gestite congiuntamente.

D- Circoli e Associazioni, offrendo momenti di aggregazione generazionale, cioè di realtà altrimenti molto distanti tra loro, trovano il modo di confrontarsi.
Cosa fare perché questo avvenga senza forzature, in maniera quasi naturale?
R- Pur senza aver ricevuto mai un solo euro di finanziamento pubblico; senza aver mai percepito somme per iscrizioni; senza aver mai chiesto neppure un euro di balzelli vari del tipo tassa di lettura o diritti di segreteria, abbiamo dato spazio a diverse centinaia di Artisti che hanno letto poesie, presentato mostre di dipinti e di fotografie (collettive e personali), offerto esecuzioni musicali di ogni tipo (dalla classica alla leggera), celebrato ricorrenze storiche ed artistiche, realizzato interviste e presentato libri di prosa e di poesia (editi ed inediti), proiettato video culturali sociali ed ambientali, proposto recital teatrali e cabarettistici, negli Hotel di Ischia, Corte degli Aragonesi, Ulisse, Oriente, Miramare e Castello, Mareblù, Parco Verde, Delfini; nella Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia, nelle Antiche terme comunali di Ischia, nel Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno, nella sede dell’associazione “Arte del suonare” di Roma, nel parco idrotermale Negombo di Lacco Ameno, nel teatro di Monza, nel teatro di Vermiglio, nel Museo Etnografico del Mare di Ischia, nel teatro Parente di Milano, nell’Aula Magna della SIAM di Milano, nell’Auditorium del Museo Delle Culture – MUDEC – di Milano, nel Museo di Latina, nell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, nella Chiesa degli Artisti – Basilica Santa Maria in Montesanto, nella sede della Pro-loco di S. Possidonio…
Come abbiamo fatto?
Prima o poi qualcuno doveva accorgersi che i tempi sono cambiati (i mecenati non vivono più nei palazzi ducali), che la pubblicità governa i nostri piaceri edonistici ed epicurei così come semina le spore di ideologie e di spiritualità, e che essa è la vera padrona delle nostre scelte e dei nostri portafogli.
Ecco pertanto le proposte dei progetti DILA consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie e di arti varie, senza dubbio gli Autori dei testi e delle immagini, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.
Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).
Oggi parliamo dell’ultimo nato e del più azzardato, se vogliamo, dei suoi gioielli: IL Premio Letterario Internazionale “Otto Milioni” Ischia.
Il Premio, nato nel 2011 unicamente come premio di Poesia, si presenta quest’anno in cinque differenti sezioni: poesia, arti grafiche, musica, letteratura, giornalismo.
Se posso specificare un solo parametro indicativo del suo successo, mi basta segnalare che la sezione arti grafiche di quest’anno ha ricevuto 217 richieste di iscrizioni provenienti da 36 nazioni (Algeria, Argentina, Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Cile, Egitto, Georgia, Germania, Giordania, Grecia, India, Inghilterra, Iran, Israele, Italia, Lettonia, Messico, Nepal, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Russia, Sebia, Spagna,Tunisia, Turchia, Ucraina, USA, Venezuela, Vietnam).

D- Cos’è LENOIS?
R- LENOIS (acronimo di “LE NOstre ISole”), progenitore di DILA, oggi ha trovato la sua consacrazione nel social face book costituendo un gruppo di oltre 25.000 membri per la maggior parte Artisti di tutti i continenti.
LENOIS è una vetrina artistica, culturale e sociale nella quale non esistono censure.

D- Vogliamo dare dei motivi per partecipare a chi cerca di emergere in questo panorama letterario italiano non facile?
R- I motivi sono evidenti nella lettura della nostra“storia”: nessun narcisismo, nessuna pregiudiziale sulla valenza delle proposte artistiche sono mai state consentite, privilegiando coloro che sappiamo mettere gli “interessi” comuni al di sopra dei propri.
Essere Scrittori – modestamente dilettanti come molti di noi -, anche se apprezzati da critici e da altri scrittori, anche se vincitori di premi e di attestati, non basta a dare respiro a quella che, infine, abbiamo compreso essere la vera ambizione di tutti noi “Artisti”: liberarci dei sogni e dei dubbi che sono state le prepotenti matrici delle nostre ispirazioni aprendoli alla conoscenza collettiva.
Leggere, vogliamo essere letti!
È questa la catarsi ambita, molto spesso incoscientemente, dalla maggioranza di coloro che si dedicano alle arti letterarie.
Partecipando alla pubblicazione delle nostre antologie sponsorizzate, nasce certo una controversia tra la spiritualità delle forme poetiche ed il materialismo proprio delle imprese produttive, ma oggi più che mai appare irrinunciabile annullare la dicotomia e procedere verso una stessa meta pur con interessi diversi.

D- La Cultura e la lettura in Italia, secondo Lei, godono di buona salute?
R- Assolutamente no.
Esse sono trattate come ”merci” e bistrattate da lobby economiche e finanziarie che trovano facili sponde nelle componenti politiche delle amministrazioni pubbliche italiane.

D- Perché i giovani oggi dovrebbero essere motivati a scrivere?
R- Con l’iniziale patrocinio dell’Istituto Agostino Lauro abbiamo creata una nuova “autostrada” che può diventare un esempio per molti gruppi intenzionati, come noi, a riportare l’Arte in generale e la poesia in particolare sul palco di primo piano che compete loro nell’attuale società italiana.
Come già detto, abbiamo pubblicato, primi in Italia e certamente primi anche in molti altri Paesi del mondo, alcune antologie con all’interno pagine di pubblicità.
Ciò ci ha consentito di stamparne decine di migliaia di copie e di renderle disponibili in gratuita lettura, per anni, ai diversi milioni di passeggeri della Flotta Lauro in navigazione nel Mediterraneo.

D- Tutto il suo percorso con le sue difficoltà e le sue soddisfazioni cosa ha dato a Bruno Mancini uomo?
In poche parole, se lei tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto?
R- Per molti decenni sono stato impegnato in attività commerciali che mi hanno consentito di entrare in contatto con personaggi di varia estrazione culturale e sociale.
Ne ho studiato le caratteristiche prendendo spunti per scrivere racconti e poesie che hanno riempito molti cassetti.
Poi, quando finalmente è giunto il tempio della pensione, mi sono posto la domanda se provare a costruire una mia personale identità artistica o se tentare di mettere insieme un gruppo di amanti dell’Arte che potesse costituire un polo di attrazione per quanti avessero scarse capacità divulgative delle proprie opere e timidezze inibenti ogni tipo di aggregazione con altri artisti.
Ho scelto la seconda ipotesi quando sono venuto in contatto, tramite web, con Roberta Panizza che gestiva il noto sito di scrittura “poesiaedintorn.it”.
L’incontro è stato determinante nel farmi credere alla possibilità di ottenere importanti risultati avviando precise ricerche di Artisti “portatori sani” di “furore artistico” unito ad una buona dose di volontà collaborativa per l’attuazione delle idee che ritengo di avere, almeno in parte, espresse in questa intervista.

D-. Concludendo, ringraziamo Bruno Mancini: un uomo coraggioso, che aveva un sogno e, credendoci fermamente, è riuscito a realizzarlo.
Sotto questo profilo è un esempio per tutti coloro che soffocano le loro ambizioni dinanzi alle difficoltà e al rischio.
Ci piace chiudere con una frase di Steve Jobs, un personaggio che tutti conosciamo come fondatore di APPLE Inc. “Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore.
E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare.
Tutto il resto è secondario.”
Buona vita a DILA e a tutti coloro che ne sostengono gli intenti e si spendono per renderla una fucina di eventi Culturali e Artistici per percorrere strade nuove.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

ACQUISTA COM www.lulu.com

Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Recensione scritta da Marina De Caro

Alla ricerca dei percome – Recensione scritta da Marina De Caro

Recensione scritta da Marina De Caro

Recensione di Marina De Caro
A chi lo dico

Bruno Mancini è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia, dalla età di tre anni.
A lui piace dire che l’origine della sua ispirazione o forse solo un iniziale impulso ancestrale ed istintivo, il vero basilare momento poetico della sua vita, si è concretizzato nell’incontro, propriamente fisico, tra i suoi sensi acerbi, infantili, e le secolari, immutate, tentazioni autoctone dell’Isola d’Ischia, dove le leggi della natura sembravano fluire ancora difese da valori di primitive protezioni.
Anche se aggiunge, con molta auto ironia e con un pizzico di provocazione:
“Le mie primissime esternazioni poetiche le ho espresse in tenerissima età, quando ancora non avevo pronunziato per la prima volta la parola mamma, ed alla fine di ogni abbondante poppata liberavo graziose ispirazioni poetizzando mediante dei rimati vagiti“.
Sono state dette e scritte tante parole “sulla poesia“ di Bruno Mancini, parole sicuramente più competenti, aderenti, eleganti, di quelle che dirò io.
Credo che per Bruno Mancini la Poesia non sia solo un genere letterario, bensì un modo di vedere e vivere le cose: poesia che si consuma e rigenera ogni giorno nella nostra semplice quotidianità.
La vita, le scelte che facciamo, le delusioni, contribuiscono a farla sparire dal nostro io, ma Lei è lì, dentro di noi, in silenzio e, come una corda di violino, segna il ritmo dei nostri sentimenti.
Nei versi di Bruno si legge il piacere di dare dignità alla Parola, di giocare con le strutture poetiche e innovare, inventare, mettendo al centro la Parola nella sua nuda bellezza
e nel suo senso più autentico.
Nei versi di Bruno Mancini pare si senta il bisogno di fare il punto della situazione, di volgersi all’indietro cercando ciò che di positivo e di negativo c’è stato, facendo riemergere sogni, speranze, illusioni, incontri, sensazioni, amarezze, delusioni, palpiti, ombre e luci.
Si percepiscono riflessioni profonde sul senso della vita e sui sentimenti, riflessioni talvolta contrastanti, antitetiche, presenti però in ognuno di noi.
Sono versi che hanno sete di acque limpide, salate, come il suo mare, quello che circonda l’isola, lo Scoglio, come Bruno ama definire Ischia.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
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“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
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Alla ricerca dei percome – Recensione scritta da Roberta Panizza

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Recensione di Roberta Panizza
poetessa

“Rendimi pari desideri e sbagli” così comincia il multiforme viaggio poetico che Bruno Mancini propone, e subito il lettore affezionato di poesia è invogliato a mettersi comodo sulla poltrona, pronto a lasciarsi trasportare a lungo dalla lettura, intuendo di essere di fronte ad un autore che utilizza in modo magistrale ed esemplare questo stile di scrittura.
Nel leggere i versi “ad ampio spettro” di questo poeta, il lettore si trova ad attraversare le più diverse sensazioni emozionali: a tratti stupito rapimento per il modo in cui il freddo tecnicismo delle figure retoriche, fluendo da questa penna, sia capace di trasformarsi in palpabile emozione, oppure una certa qual perplessità derivante dall’esplicita asprezza di alcune espressioni le quali però, nell’immediatezza del messaggio così consegnato al lettore, riescono a racchiudere una forza e una potenza non consuete in poesia, oppure ancora simpatia, quasi tenerezza, per l’immagine del giovane poeta che traspare da certi versi in alcuni momenti accorati ed enfatici, certamente ancora limpidi.
Queste molteplici voci del nostro poeta, succedendosi pagina dopo pagina, avvolgono e coinvolgono il lettore, ma la gradevole complessità del personaggio di cui, con questi testi, tentiamo di penetrare la poetica, non si esaurisce in questo, dato che molteplici sono anche gli scenari umani che egli impersona per poter meglio indagare e quindi meglio proporre la sua visione del mondo o contrasti interiori che spesso assalgono l’animo umano e non si tratta, il più delle volte di dialoghi solo a due, ma in alcuni casi del vero concerto dei vari livelli dell’Io che stratificano la personalità non solo del nostro autore.
Ecco quindi che la sua poesia si popola, in determinati momenti della sua produzione poetica, di personaggi che dialogano tra loro, antagoniste voci interiori che sondano fin nel profondo i contrasti insiti nell’anima che quasi certamente non esiste per essere “capita”.
A proposito delle sue poesie, Mancini infatti scrive:
“Scrivo poesie.
Se un tizio mi dirà che le ha capite
Io sorridendo penserò -È folle-.”
Sensazioni, emozioni, flash intermittenti sulla vita interiore di un poeta: di questo si “accontenti” chi legge Bruno Mancini così, come dovrebbe accadere per la lettura di un qualunque altro poeta nel quale ci troviamo ad imbatterci.
Lasciamoci trasportare: seguire il percorso forse tortuoso, certo ineguale, dei versi del nostro autore, ci fa entrare in contatto e vivere in prima persona i caleidoscopici accadimenti interiori di un’anima, una visione che solo la vera poesia può offrirci.

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
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“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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“Una prosa lacerata e sfuggente…”
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Recensione | Liga Lapinska
scrittrice, pittrice, traduttrice lettone
Il mago: “Come nei giochi di me bambino”

Sono passati già tanti anni da quando ho cominciato a leggere le poesie di Bruno Mancini e ad approfondirmi ad esse, così vive e fresche.
Approfondire queste poesie non significa praticare una meditazione che ci allontani dal mondo reale e ci conduca in un altro mondo in cui regnino altre regole e dove la parola sia primaria su tutto il resto, oppure dove l’idea sia più in alto delle vite umane e del correre del tempo.
No, la poesia di Bruno accetta questo mondo, perché, solo se siamo in grado di accettare e capire, possiamo portare qui, in più, la luce e in più la cordialità.
Pensando a Bruno ed alla sua personalità, per quanto lo conosco io, non si può dividere la sua soggettività dalla sua voglia di regalare agli altri la sua forza e le sue emozioni positive, (che ci aiutano a sopravvivere nel condividerle con la sua maestria di poeta, con il suo ritmo di poeta, con il suo scopo di poeta), cioè, non solo le espressioni, ma anche l’energia (non solo le emozioni!) positiva per gli altri.
Il valore che apprezzo maggiormente nel mondo delle poesie e del pensiero di Bruno è l’emozione di presenza che lui regala per i suoi lettori, la forza della vita radicata nella sua propria infanzia, nella sua memoria genetica dei tempi antichi di varie località, dall’America indiana all’Efeso, dappertutto; e poi radicata nel suo amore per il nostro mondo, la forza che lui divide con noi nella sua caratterizzante generosità, simile alla generosità della natura.
Comunque, il mio primo pensiero, quando ho cominciato a tradurre in lettone le sue poesie, fu che lui usasse una lingua molto ricca, che lui avesse un’abbondante raccolta di espressioni e, di conseguenza, un’ampia scelta di parole, di tonalità, di aggettivi e di comparazioni.
Anche se lui non è contrario a giocare con le parole con affascinante leggerezza, tuttavia, il suo stile più enfatizzato non è mai il gioco svelto con le parole, con i pensieri, con i suoi e con le nostre emozioni.
Il suo mestiere è dare la forza e il senso alle sue immagini, tanto intensamente, che anche noi lettori sentiamo questa forza calda e viva, vediamo con gli occhi e con tutta la pelle queste immagini coloratissime, con le prospettive e con le frequenze quasi infinite, in lungo da una poesia all’altra, tutte collegate logicamente e tutte diverse, come un viaggio senza un termine, con tante fermate, ma che poi continua, e sembra infinito, come una stagione che cambia in un’altra, e come il futuro che lentamente e impercettibilmente diventa il passato. Quanto alla costruzione delle sue poesie, Bruno spesso usa le ripetizioni non solo per rendere i suoi versi più musicali, ma anche per sottolinearne delicatamente il senso, ogni volta diverso, in riflessioni differenti:
Un’altra emozione che mai mi lascia (e che è necessaria per me), leggendo le poesie di Bruno, è il pensiero del collegamento di tutto ciò che esiste in questo mondo e fuori da esso, rispetto, sia con i teoremi delle regole della scienza della natura, sia con le convinzioni degli astrologi antichi.
Ecco: il convincimento del collegamento tra il passato e il futuro; il collegamento tra noi tutti qui sulla terra, sotto e sopra; il ritmo ciclico secondo le regole della natura.
Solo quando facciamo nostro questo collegamento, solo sapendo che non siamo in solitudine ma uniti e collegati, possiamo diventare, eventualmente, davvero liberi, e non solo nelle nostre illusioni.
Il sentimento di legame, di unità, apre per noi i confini prima chiusi e, inoltre, non chiaramente conosciuti.
È l’unico modo per sapere e vedere questi confini, dove loro iniziano, che cosa dividano e se davvero esistano.
Bruno non scrive solo di se stesso e delle sue esperienze, ma si sublima, insieme con le sue osservazioni e le sue contemplazioni, in immagini diversissime.
Non preferisce solo due o tre temi generali per ricantarle. Certo, lui ritorna, a volte, ai temi ed alle immagini già creati, ma sempre in altre tonalità, con fresche riflessioni, usando sempre nuova magia per ricordarci queste immagini, spesso piene non solo di colori intensi e di prospettive avventurose, ma anche dei venti e dei profumi.
Apparentemente di solito riservata, però mai fredda, la poesia di Bruno, piena di forza della natura, assomiglia un po’ al folclore lettone, sopratutto ai canti popolari, chiamati in lettone “dainas”, nei quali l’unità tra il creato umano e la natura è una situazione assolutamente normale, e dove le persone spesso identificano se stessi ed altri umani con gli animali, con gli alberi, con gli elementi della natura, come nelle poesie di Bruno.
Però, quanto alle poesie di Bruno, questa energia primaria è solo il fondamento, proprio come i suoi ritorni nell’infanzia, nel passato, dalle radici, per andare avanti e per portarci più lontano.
Dei suoi sogni e delle sue memorie lui non parla spesso, ma lo fa molto espressivamente.
Lui è pescatore d’emozioni.
Più leggo le sue poesie, più rileggo, più mi si aprono forti ed intense. Come un vero mago, lui ci porta più lontano, più profondamente, sia verso sogni, sia verso esperienze vissute.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

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Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
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Alla ricerca dei percome – Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Alla ricerca dei percome – Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Alle ore 19.20 del 7 marzo 2022 gli insulsi cervelletti di face hanno bloccato un mio tentativo di programmare la pubblicazione di un post nel gruppo LENOIS

https://www.facebook.com/groups/LENOIS/

da ME CREATO l’11 settembre 2013 e del quale io sono l’AMMINISTRATORE, con la seguente motivazione:

“Per proteggere la comunity dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi”.

Tradotto in termini pratici ciò vuol dire che gli insulsi cervelletti di face

1) hanno messo a disposizione lo strumento “post programmati” che se viene CORRETTAMENTE utilizzato provoca un blocco per chi provi ad utilizzarlo
2) non hanno una esatta cognizione temporale poiché inseriscono in un ristretto periodo di tempo ciò che, viceversa, è programmato per essere pubblicato dopo alcuni giorni
3) si arrogano il diritto di proteggermi da un ipotetico spam messo in atto da me stesso
4) sono tanto insulsi da censurare senza prima sentire le ragioni del censurabile
5) ecc. vedi gli innumerevoli articoli che presentano simili insulsaggini!

Tanto per non lasciare che la insulsaggine degli insulsi cervelletti di face restasse senza opposizione ho provveduto a reclamare attraverso il box indicato da loro per le segnalazioni, chiedendo: “Non posso programmare la pubblicazione di post in un gruppo di cui sono il TITOLARE AMMINISTRATORE? Faccio spam, a me stesso?”

Ovviamente NON mi risponderanno, ovviamente non chiederanno scusa per l’inconveniente, non illustreranno le ragioni della loro insulsaggine e continueranno ad essere insulsamente insulsi.

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
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Alla ricerca dei percome – Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

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Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Insulsi cervelletti di facebook
bloccano poesie di pace
Marzo 2022

Scrivendo “Per proteggere la community dallo spam, limitiamo la frequenza con cui puoi pubblicare post, commentare o eseguire altre azioni in un determinato periodo di tempo. Puoi riprovare più tardi.” siamo al paradosso!
Gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato la pubblicazione delle mie poesie sulla pace pubblicate su Artrés https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/01/langolo-della-poesia-3/
gli insulsi cervelletti di facebook hanno bloccato due poesie per la pace da me scritte.
Queste sono le due poesie censurte:
1) Dalla raccolta di poesie “Agli angoli degli occhi” (1962 – 1964) Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini https://youtu.be/xyumRS6rzyk
Ta – poesia di Bruno Mancini letta da Nicola Pantalone https://youtu.be/CiOlZl22T9k
Ecco il testo

TA

1
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatata
ta, tatà, ta
tatà, ta, ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
tatatatatatata.

2
Spari
le armi parlano.
Dissanguano montagne.
Uomini parlano
le armi parlano.
Le armi tacciano
gli uomini muoiono.
Uomini muoiono
le armi tacciono.

3
… in cielo,
sott’acqua, sull’acqua,
nel ferro, vicino al ferro,
vicino all’esplosivo, il fabbro,
il contadino, il borsaiolo:
i corpi.

4
Cantano.
I folli cantano.
Uccidere dovrebbero.
La loro pazienza.
La loro mansuetudine.
Il suicidio.
L’omicidio.
La guerra.
La potenza.
Infine.

5
Cantano le loro donne,
che a casa partoriscono sole
che zappano sole
che sole
con altre sole
sole vivono
distrutte
voglie.

6
Ta
ta, tatà, ta
ta, tatà, ta
sparano altri soli
tatatatatatata
dissanguano montagne
cantano le montagne.
Dissanguano le donne
cantano le donne.

7
“Alla fine di quelle montagne
esiste il regno dei nostri figli.
Lì, siate eroi per le vostre donne
combattendo lottando vincendo.”

8
Applaudono.
I folli applaudono.
Uccidere dovrebbero.
“Siate eroi per le vostre donne.”
Uccidere dovrebbero.
“Combattendo lottando vincendo.”
Donne.
Uomini.
Risuscitando.
Eroi.

2) Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo” (1960 – 1963) Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta dall’autore
https://youtu.be/JsF2BGa6dE8
Il volo verticale poesia di Bruno Mancini letta da Antonio Mencarini https://youtu.be/wraUuSsETPs

Il volo verticale

Il volo verticale di un elicottero
distinguo
il fumo di un battello
si spande innocuo.
Profeta eccomi.
Vicino ai miei bagliori.
Brucio superfici senza suoni
piuttosto che patire suoni di seghe.
Ricordo il crepitio di una mitraglia
sotto gli archi scuri di un portone
addosso ai cani uomini
il piombo dei proiettili.
E le piante pesanti di corpi
ed i fiori sparsi per terra:
quel grido di pianto di bimba.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Ricordo la cella bassa
e il sapore di aria viziata
– alle volte
sporche
ignobili croci
affannano –
il brusio.
Mentre c’erano scarpe chiodate.
Sua madre sporca di sangue
accoccolata
tra luci ed ombre di ferro.
E lì pensammo di bene e di male,
di male di male e di bene.
E poi capimmo
pietà
che, sola, eri triste.

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ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
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“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
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Alla ricerca dei percome – A caccia di cittadini polli

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ESOPO NEWS

A caccia di cittadini polli

A caccia di cittadini polli non sono i casino online, ma gli Uffici dell’Agenzia dell’entrate
Ischia, come ti “spello” il cittadino all’agenzia delle entrate

Se è vero, ed è vero, che diversi milioni di giocatori apprezzano le attuali formule di scommesse, a partire da quelle sportive a da quelle proprie dei giochi del bingo e del poker online (vedi casino online), spesso demonizzate con l’etichetta negativa di azzardo, mentre, in realtà esse rappresentano un passatempo come tanti altri, forse più avvincente di tanti altri e meno subdolo del gioco in borsa o dell’affidamento dei propri risparmi alle banche, dovrebbe essere anche vero (ma le utopie si sprecano quando ci si accosti alle funzioni appannaggio della perfida burocrazia) che gli Uffici dello Strato Italiano siano privi di rischi e di sorprese al servizio dei Cittadini e non siano, invece, l’azzardo puro ed incontrollabile al quale ci hanno sottomessi.
Leggendo l’articolo seguente pubblicato, in parte, sul quotidiano “Il Dispari” ci si può rendere conto del seguente paradosso.
Il rischio e l’azzardo insiti nelle attività fornite ai cittadini (sudditi?) dalla pubblica amministrazione sono al di fuori da qualsiasi regola, mentre il così detto gioco d’azzardo ha regole ben definite.

Agenzia entrate
«Gentile lettore, supponi che un giorno un cittadino sia costretto, a causa d’ineffabili assurdi comportamenti degli uffici INPS (ne parleremo con le Iene e su questo giornale non appena possibile), a dare mandato ad un Avvocato per incaricarlo di ottenere giustizia in sede legale; e poi considera l’ipotesi, spesso reale, che l’istanza del cittadino possa avere buon esito solo in presenza di documentazione ufficiale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, in tale situazione quale tipo di collaborazione aspetteresti che ti venisse riservata dalla suddetta Agenzia?
Ossia io vanto diritti non riconosciuti da parte dell’INPS che, fino a prova contraria, è un Ente dello Stato italiano (cioè dello Stato al quale appartengo e del quale sono tenuto a rispettare sì le leggi ma dal quale devo essere anche tutelato per il corretto riconoscimento dei miei diritti), e già la circostanza che io debba perseguire la via giudiziaria per ottenere il riconoscimento di tali diritti è un criterio piuttosto discutibile.
Discutibile poiché l’etica generale dello Stato dovrebbe tendere ad appianare le vertenze con i propri cittadini piuttosto che renderle praticamente senza principio né fine.
Maggiormente discutibile in quanto in nessuna fase del processo decisionale interno all’Ente il sottoscritto cittadino ha mai avuto la possibilità di confrontare direttamente le proprie istanze con le “persone” che le hanno infine respinte sulla base di rilievi mai precisati in dettaglio.
Enormemente discutibile perché all’INPS, se l’Ente perde la causa, non ci sarà nessuno che ne pagherà i danni… anzi no ci sarò ancora io, insieme a tutti i cittadino italiani, a doverne corrispondere le spese, compresi gli stipendi per le tante ore di lavoro del suo staff impiegatizio abilitato alla difesa in giudizio.
Passando alla fase che determina la ragione di questo articolo, è accaduto che:
1) L’Avvocato, ricevuto il mandato dal cittadino, gli ha chiesto di procurarsi una serie di documenti tra i quali “la certificazione del reddito relativo all’anno x rilasciato dall’Agenzia delle entrate”.
2) Il Cittadino, informatosi degli orari di apertura del locale sportello dell’Agenzia delle Entrare, vi si reca per presentare la richiesta istanza.
3) Preso il ticket, terminata la fila e giunto il suo turno, accede allo sportello e comunica la sua richiesta.
4) Al Cittadino viene risposto che l’istanza non potrà essere accolta se non accompagnata dalla fotocopia della carta d’identità.
5) Il cittadino chiede se sia possibile produrre la fotocopia tramite una delle tante fotocopiatrici presenti nella sede dell’Agenzia delle entrate, ma riceve risposta totalmente negativa. Dovrà uscire dall’Ufficio, recarsi all’esterno alla ricerca di un’attività commerciale predisposta al rilascio di copie, pagare il corrispettivo di 20 centesimi (compreso IVA), tornare all’Ufficio, prendere un nuovo ticket, attendere ancora il proprio turno, ed allora, sperando che nel frattempo non arrivi l’orario “INDEROGABILE” di chiusura, potrà accedere di nuovo allo sportello munito della indispensabile fotocopia della carta d’identità.

A questo punto Esopo si ferma una prima volta per tentare di ragionare e si ritrova a bestemmiare contro qualcuno che non appare mai in prima persona. Qualcuno che ha il solo scopo di rendere la vita difficile ai cittadini, forse perché, così facendo, mantiene le premesse della sopravvivenza della sua classe impiegatizia privilegiata, inutile ed ostacolo ad ogni buon rapporto tra i Cittadini e lo Stato.

Come può concepirsi che, per un Cittadino italiano, essere personalmente presente ad uno sportello, esibire la propria carta d’identità, mostrare la tessera sanitaria e il codice fiscale, non bastino a far sì che lo Stato accetti una domanda con la quale il Cittadino gli chieda SOLTANTO di produrre un certificato relativo alla sua stessa situazione fiscale?
Quale ulteriore garanzia identificativa può aggiungere la fotocopia del documento?
Come è possibile che, pur pretendendo la consegna di due marche da bollo e successivo versamento bancario di 3.20 euro (sic!) (ma di questi due versamenti scriveremo in seguito), lo Stato italiano pur disponendo nell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di numerosi apparecchi in grado di effettuare fotocopie, non abbia trovato il sistema di far pagare i miseri 20 centesimi per la fotocopia “necessaria” a produrre l’istanza?
Forse, la ragione va ricercata nella proliferazione virtuale delle pratiche trattate? Il cittadino attore di questo esempio è tornato quattro volte e per quattro volte il contatore dell’apparecchio ne ha segnalata la presenza allo sportello!
Facendo un continuo ping pong tra le considerazioni di Esopo e le peripezie imposte al povero Cittadino torniamo alla seconda fase che determina la ragione di questo articolo proseguendo con
6) Il Cittadino accede per la seconda volta alla sportello munito dell’istanza e della fotocopia della carta d’identità. Le consegna entrambe.
7) Al Cittadino viene chiesto l’uso al quale verrà destinato il richiesto documento.
8) Il Cittadino risponde che servirà per chiamare in giudizio l’INPS.
9) Al Cittadino viene specificato che se a) esibisce il numero di RG non sono necessarie marche da bollo; b) se NON esibisce il numero di RG sono necessarie due marche da bollo.
10) Il Cittadino non sa cosa sia il RG e chiede spiegazioni.
11) Al Cittadino viene risposto che si tratta di un numero di protocollo che gli può essere comunicato da parte del suo Avvocato.
12) Il Cittadino NON ha il RG. L’Avvocato del Cittadino riceve in un’altra città. Il Cittadino ha interesse a velocizzare la pratica. Il Cittadino decide di farsi carico dell’onere relativo alle due marche da bollo.
13) Il Cittadino dovrà uscire nuovamente dall’ufficio, trovare un tabaccaio, acquistare le marche, ritornare nell’ufficio, prendere per la terza volta il ticket, aspettare il proprio turno e sperare che nel frattempo non giunga l’orario “INDEROGABILE” di chiusura per poter accedere di nuovo allo sportello munito della indispensabile fotocopia della carta d’identità, della istanza e delle due marche da bollo.

Esopo si ferma per la seconda volta a tentare di ragionare e si ritrova di nuovo a bestemmiare ancora più fortemente contro qualcuno che non appare mai in prima persona. Qualcuno che ha il solo scopo di rendere la vita difficile ai cittadini, forse perché, così facendo, mantiene le premesse della sopravvivenza di una classe impiegatizia privilegiata, inutile ed ostacolo ad ogni buon rapporto tra i Cittadini e lo Stato.

Procedendo nel continuo ping pong tra le considerazioni di Esopo e le peripezie imposte al povero Cittadino torniamo alla fase che determina la ragione di questo articolo proseguendo con
14) Il Cittadino accede per la terza volta alla sportello munito dell’istanza, della fotocopia della carta d’identità e delle due marche da bollo. Consegna tutto.
15) Dopo l’elaborazione della sua richiesta, al Cittadino viene consegnato un MOD F23 da compilare (importo 3,20 € codice tributo 886T) e da versare in banca.
16) Il Cittadino dovrà uscire nuovamente dall’ufficio, trovare una Banca aperta, pagare l’F23 per l’importo di 3.20 €, ritornare nell’ufficio, prendere per la quarta volta il ticket, aspettare il proprio turno e sperare che nel frattempo non giunga l’orario “INDEROGABILE” di chiusura per poter accedere di nuovo allo sportello munito della indispensabile fotocopia della carta d’identità, della istanza e delle due marche da bollo.

Esopo si ferma per la terza volta a tentare di ragionare ma si ritrova per la terza volta imbufalito bestemmiatore contro qualcuno che non appare mai in prima persona. Qualcuno che ha il solo scopo di rendere la vita difficile ai cittadini, forse perché, così facendo, mantiene le premesse della sopravvivenza della sua classe impiegatizia privilegiata, inutile ed ostacolo ad ogni buon rapporto tra i Cittadini e lo Stato.

17) Il Cittadino trova una Banca aperta nelle vicinanze dell’Agenzia delle entrate della Città di Ischia. Entra. Aspetta il proprio turno e consegna il MOD F23.
18) L’impiegata allo sportello gli chiede su quale conto addebitare l’importo.
19) Il Cittadino, non ha un c/c presso l‘Istituto e dice di voler pagare in contanti… badate bene si tratta di 3-20 € (tre euro e venti centesimi).
20) L’impiegata allo sportello gli chiede se sia già registrato c/o il loro Istituto.
21) Il Cittadino risponde negativamente.
22) L’impiegato inizia le operazioni di registrazione del Cittadino. Operazioni che durano ben oltre 10 minuti dopo l’esibizione da parte del Cittadino di carta d’identità e codice fiscale che vengono fotocopiati e allegati alla registrazione.
23) L’impiegato provvede a completare il versamento del MOD F23 per l’importo di 3.20€.

Esopo pensa che l’operazione di registrazione del Cittadino sia costata ben oltre il valore del versamento. Sia in ragione dell’attività dell’addetto allo sportello e sia per tutte le altre componenti aziendali e strutturali che hanno partecipato a tale operazione. Se la Banca avesse ottenuto un rimborso spese finanche pari all’intero importo versato non avrebbe coperto neppure in minima parte il costo relativo alla operazione di registrazione.

Esopo pensa che versare 3.20 € allo Stato (e non a una qualsiasi associazione criminale) non sia un’operazione tanto rischiosa per le finanze pubbliche da imporre una simile procedura.
Esopo pensa che norme anti riciclaggio, anti evasione, anti qui e anti là non hanno impedito la crescita del debito pubblico né quella delle bande dei poveri dei disoccupati e dei disperati.
Esopo pensa che il buon senso e l’adeguamento delle norme alle realtà della vita attuale siano qualità assolutamente carenti nei legislatori italiani.
24) Il Cittadino accede per la quarta volta alla sportello munito dell’istanza, della fotocopia della carta d’identità, delle due marche da bollo e della ricevuta di pagamento di 3.20 €. Consegna tutto.
25) Il Cittadino riceve il documento richiesto.
26) Il Cittadino si reca dall’Avvocato per consegnargli il documento.
27) L’Avvocato lo controlla e, notando la marca da bollo, afferma che averla richiesta è stato un atto illecito.
28) Azz! Il Cittadino gli chiede spiegazioni e poi le riferisce ad Esopo.

Pertanto Esopo si è convinto che l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, chiedendo il numero di RG (vedi punto 9), che ora Esopo sa trattarsi del numero del Ruolo (R) Generale (G) delle cause, ha richiesto illegittimamente prova dell’esistenza del giudizio, ignorando il fatto che nel rito del lavoro (rito applicabile in giudizio INPS) vi è un sistema di preclusione che inibisce il deposito di documenti dopo l’iscrizione a ruolo della causa.

Ossia, seguendo le indicazioni dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, per NON pagare il costo delle due marche da bollo il Cittadino avrebbe dovuto iscrivere la causa nel RG rendendo di fatto inutilizzabile il documento ricevuto.
Roba da manicomio!

Dando uno sguardo a cosa stabiliscono le leggi italiane si può leggere che:
Allegato B) del D.P.R. 642/1972 TABELLA Atti, documenti e registri esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto Art. 9. Atti e documenti in materia di assicurazioni sociali obbligatorie e di assegni familiari, ricevute dei contributi nonché atti e documenti relativi alla liquidazione e al pagamento di indennità e rendite concernenti le assicurazioni stesse anche se dovute in base a leggi straniere. Domande, certificati, documenti, ricorsi occorrenti per la liquidazione e il pagamento delle pensioni dirette o di reversibilità, degli assegni e delle indennità di liquidazione e di buonuscita o comunque di cessazione del rapporto di lavoro anche se a carico di stranieri. Domande e relativa documentazione per l’iscrizione nelle liste di collocamento presso gli uffici del lavoro e della massima occupazione.
Art. 12. Atti e provvedimenti del procedimento innanzi alla Corte costituzionale. Atti, documenti e provvedimenti dei procedimenti giurisdizionali ed amministrativi relativi a controversie: 1) in materia di assicurazioni sociali obbligatorie ed assegni familiari; 2) individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego; 3) in materia di pensioni dirette o di reversibilità; 4) in materia di equo canone delle locazioni degli immobili urbani. Atti relativi ai provvedimenti di conciliazione davanti agli uffici del lavoro e della massima occupazione o previsti da contratti o da accordi collettivi di lavoro. Atti e documenti relativi all’esecuzione immobiliare nei procedimenti di cui ai numeri 1), 2) e 3) del secondo comma e dei provvedimenti di cui al terzo comma del presente articolo. Atti e provvedimenti dei procedimenti innanzi al conciliatore, compreso il mandato speciale a farsi rappresentare ed escluse le sentenze.

Sono almeno venti anni che ci stanno rompendo parti intime inquinali con la propaganda della semplificazione della pubblica amministrazione, con la possibilità di autocertificazione, con lo snellimento della burocrazia, ma, Esopo si domanda quando inizieremo NOI cittadini a prendere a calci nel deretano tutti coloro che ci trattano come polli?
Si ringrazia per la consulenza l’Avvocato Alessandro Gambardella, Via Luca Giordano 164 Napoli Cell. 3281884943, dal quale abbiamo altresì ricevuto il seguente breve sunto delle norme che regolano i rapporti tra cittadino ed Enti.
Enti pubblici e certificazioni obbligatorie: dal 1 Gennaio 2012 è entrata in vigore la nuova direttiva che impone alle pubbliche amministrazioni di accettare dagli utenti solo dichiarazioni sostitutive di certificazioni.
Come stabilito dalla Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione e della Semplificazione 14 del 22 dicembre 2011, infatti, gli enti pubblici, così come i gestori di servizi pubblici, non possono più richiedere agli utenti alcun tipo di certificazione che contenga informazioni in possesso di un altro ufficio pubblico. Sono gli stessi utenti, invece, a dover produrre autocertificazioni per dimostrare stati personali o fatti.
A promuovere questa nuova normativa – che semplifica i rapporti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni – è stato in prima persona il Ministro Patroni Griffi: si tratta comunque di una regolamentazione prevista dalla Legge di Stabilità (Legge n. 183 del 12/11/2011), precisamente con l’art. 15, comma 1 che introduce il Testo Unico D.P.R. 445 del 28/12/2000.
Il cittadino al quale un ente pubblico richiede, ad esempio, un semplice stato di famiglia, non deve più richiedere personalmente tale documento ma sarà sufficiente produrre una dichiarazione sostitutiva nella quale siano specificate le informazioni necessarie. Spetta invece allo stesso ente, pena la violazione dei doveri di ufficio, l’accertamento delle informazioni contenute nell’autocertificazione entro 30 giorni.
Un’altra novità, inoltre, riguarda la nuova dicitura che deve comparire obbligatoriamente nei certificati rilasciati dal 1 gennaio 2012, che cita:
“Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della Pubblica amministrazione od ai privati gestori di pubblici servizi.”
È sempre la nuova normativa di semplificazione a stabilire l’introduzione, in ogni PA, di un ufficio responsabile garante della trasmissione di dati e informazioni. La nuova procedura di certificazione si allinea, infine, alla regolamentazione prevista dal Codice dell’Amministrazione Digitale, che prevede la collaborazione tra gli enti pubblici attraverso la creazione di banche dati accessibili per poter operare, in modo immediato e semplificato, il controllo delle autocertificazioni.
Nel Codice sopra citato si legge infatti che:
«Le pubbliche amministrazioni titolari di banche dati accessibili per via telematica predispongono, sulla base delle linee guida redatte da DigitPA, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, apposite convenzioni aperte all’adesione di tutte le amministrazioni interessate volte a disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle stesse amministrazioni procedenti, senza oneri a loro carico.»

Aggiornamento
Questo articolo è stato da me pubblicato per la prima volta il 2017/10/12 su

A caccia di cittadini polli non sono i casino online

raccontando una vicenda nella quale ero personalmente coinvolto.
Oggi 4 settembre 2022, pur avendo vinto, grazie alla professionalità del suddetto Avvocato Gambardella, in tutti gradi di giudizio con sentenza definitiva in mio favore, e pur avendo effettuato pignoramento nei confronti dell’INPS per la somma definita in sentenza… non ho ancora ricevuto l’importo a me spettante!
Ma questa sarà un nuova storia.

Alla ricerca dei percome

Alla ricerca dei percome – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA

Dedica

Introduzione

La Banca dell’allegria

Un corteo con gli occhiali

Per una corretta gestione dell’Azienda Poste Italiane

Il bus lo guido io…

Il gazzo ipocrita

Topicida nelle aiuole

Il giudice e la bambina

La gita del cigno

La sirena impazzita

Somari in vanto

L’ora dei fantasmi

Chi è la signora del video?

Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

Il freno e l’acceleratore

Disattivare sevizio a pagamento

A ruba

In auto vado dove voglio

La danza delle benne

Senza tarallucci e vino

Il marciapiede incompreso

Bracconieri marini primo articolo

Bracconieri marini secondo articolo

Bracconieri marini

Bracconieri marini quarto articolo

Bracconieri marini quinto articolo

A Ischia: Natale alla Pagoda

I CESSI della città d‘Ischia

FAI, Ischia che fai

Ischia non partecipa al fai – 2016

Coniglio morto pineta Mirtina

La siringa abbandonata

Ancora siringhe infette–Carabinieri nella pineta Mirtina?

Siringhe infette – Un cercatore di funghi velenosi

I funghi velenosi spariscono, le siringhe infette restano

Il ciclamino attonito

Perversione

Zooerastia all’italiana

Marciapiede alticcio

Tombini bi-partisan

Tubi non intubati

Remigia Gianturco: Promenade squallore

Tre promesse tre!

Miracoli in negativo

I Ferrandini inchiodarono Gesù?

Quando Berta filava

Nulla è perduto tranne l’onore!

Una salus victis, nullam sperare salutem

Fanatico sì, ma per amore!

Esopo news

A caccia di cittadini polli

Insulsi cervelletti di fb bloccano poesie di pace

Gli insulsi cervelletti di fb bloccano la programmazione post

Recensioni & Interviste

Recensione scritta da Liga Sarah Lapinska

Recensione scritta da Roberta Panizza

Recensione scritta da Marina De Caro

Caterina Guttadauro La Brasca intervista Bruno Mancini

Michela Zanarella intervista Bruno Mancini

Alla ricerca dei percome

ACQUISTA COM www.lulu.com

Alla ricerca dei percome

Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-6196-7
Versione 3 | ID wdm6w9
Libro, 159 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 16.00

Titolo
Alla ricerca dei percome
Sottotitolo
Esopo news
Collaboratori
Bruno Mancini
ISBN
978-1-4710-6196-7
Marchio editoriale
Lulu.com
Edizione
Edizione ampliata
Seconda edizione
Licenza
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright
Bruno Mancini
Anno del copyright
2022

Dettagli del prodotto

ALLA RICERCA DEL “PERCOME”
Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

Categoria della libreria di Lulu
Narrativa
Categoria principale BISAC
FICTION / Fantasy / Urban
Categoria BISAC 2
YOUNG ADULT FICTION / Social Themes / New Experience

Parole chiave
notizie, scempi, società
Pubblico
Generale/Commerciale – Narrativa e saggistica per adulti
Contenuti espliciti
No

Info: Bruno Mancini
Cell. 3914830355 tutti i giorni dalle 14 alle 23
[email protected]

 

Alla ricerca dei percome – Fanatico sì, ma per amore!

Alla ricerca dei percome – Fanatico sì, ma per amore!

Fanatico sì, ma per amore!

FANATICO SÌ, MA PER AMORE!

Poiché sono notoriamente un fanatico dell’arte poetica, e poiché sono anche ostinatamente convinto di avere qualche “parentela” con essa, chiudo questo libro con due mie poesie tuttora inedite.
Sì, inedite e mi auguro che piacciano a voi tanto quanto sono care a me!

La macchia

Epifania
da vuota sacralità
nel codice bianco di un‘attesa.

Urge la ferma effige
brama di riverenza al mausoleo.
Abbiamo cuori docili
effimere certezze
infausti fuligginosi appigli
precarie sonnolenze
la macchia.

Poi restano spoglie di pudori
turgide icone alla lussuria.

 

… Ancora Carnevale

L’assuefatta sintonia
amorfa inonda
tra rotoli le maschere.
Moti carnevaleschi
ci vestiranno come due viandanti
in cerca di un passaggio,
ci truccheranno come due balordi
dimentichi del tutto,
ci mostreranno come cosmonauti
tornati dalla luna.

Ma noi ci parleremo
lontani dalle fiabe e dai romanzi,
ci baceremo
spezzando sguardi verso il nulla,
ci sedurremo
stracciando segni sulla pelle
e sì
ci vestiremo come due viandanti
sul viale di un passaggio,
ci truccheremo come due balordi
memori del tutto,
ci muoveremo come cosmonauti
in rotta per la luna.

Alla ricerca dei percome

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Il bus lo guido io…

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Tre meglio di due e di gran lunga migliore di una?

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Sono vissuto, da giovane, in una società nella quale gli “imprenditori” avevano pochi capitali e molta dignità (ad esempio, in piccolo, mio padre), ed ora mi trovo ad affrontare la vecchiaia nell’Italia in cui gli “imprenditori” hanno molti capitali e nessuna dignità (ad esempio, in grande, il cavaliere papi), e mi spingo alla ricerca dei “percome” il ciclo si sia invertito.

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“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”

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