Poesia “Da Ischia sempre poesia”

Poesia

Poesia “Da Ischia sempre poesia”  – Introduzione

Poesia ad Ischia con i progetti culturali MONDIMANCINI

Premio Internazionale di Poesia

Premio Internazionale di poesia "Otto milioni - 2013"

Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”

Otto milioni – 2013

Dedicato al Commendatore Agostino Lauro

La nostra isola

07

Commendatore Agostino Lauro

Indro Montanelli

Agostino Lauro…

il re degli aliscafi del golfo di Napoli

 

Castello Il Fondaco

Introduzione

Nell’approcciarci alla stesura di questa settima antologia della serie made in Ischia, una domanda è rimbalzata più e più volte nelle discussioni relative alla impostazione generale a cui avremmo voluto attenerci e, di conseguenza, ai contenuti da privilegiare.

In un’epoca come questa, incardinata in una incoerente ed antistorica globalizzazione, anche la cultura in generale, e nel nostro caso la Poesia in particolare, deve, per sopravvivere, assoggettarsi alle leggi della massificazione incontrollabile che, dall’alto e con azioni di forza, ne amalgamano i contenuti e gli intenti in una sorta di banalizzato perbenismo teso a ridurne i picchi di eccellenze, privilegiando, infine, l’amorfo dipanare di litanie recitative?

Da una sommaria disamina delle principali teorie moderne, parrebbe molto affine alle nostre ambizioni, ed estremamente allettante come obiettivo di questo progetto antologico, la convinzione manifestata in alcune di esse secondo la quale la solidarietà verso le discipline umanistiche (nel nostro caso la Poesia) e la loro universale propagazione sia basilare per la consistenza stessa della Democrazia.

Praticamente, in tali correnti di pensiero si afferma che le scuole umanistiche, insegnando ad usare l’immaginazione ed a pensare criticamente, inducano gli individui a comportamenti tali da realizzare in loro l’assetto stabile di cittadini globali dotati non solo di attitudini, ma anche di competenze, utili ad una visione d’insieme delle strutture, verso cui tende la socialità universale, adeguata ai tempi moderni.

In altre parole operare per la realizzazione della globalizzazione della cultura, attraverso nuove forme di educazione alla partecipazione delle masse, come scopo da perseguire per un ulteriore radicamento dei principi di sviluppo sociale su basi democratiche.

In questa linea di pensiero, in vero, spesso si prosegue ponendo in evidenza che sarebbero necessarie notevoli risorse interiori per convincersi che la lezione socratica sia più che mai attuale e che la fama, il prestigio e la classe sociale non contino nulla allorquando vengano messi a confronto con una attenta e convincente padronanza della riflessione, della logica e del dialogo, ma, subito dopo, anche tale difficoltà attuativa viene teoricamente superata grazie alla “concreta illusione” che un simile sforzo di autoconvincimento rappresenterebbe già di per se stesso un indice positivo di volontà e di autostima, determinante, quindi, nelle continue sfide per ottenere le migliori posizioni della gerarchia sociale.

Questo filone filosofico quasi sempre termina ammettendo che tale genere di educazione è di certo molto costoso in termini di risorse economiche, in quanto la sua realizzazione può essere perseguita solo attraverso un sistema empirico e partecipativo.

Però, nei confronti delle scienze umanistiche che tenta di ammaliare con lusinghe di platee ipotizzate ogni giorno più numerose, tale conglomerato di tesi espone un preoccupante tallone d’Achille se lo si interroga sui risvolti della banalizzazione dei contenuti che esso mostra di non essere nemmeno in minima parte attrezzato ad escludere.

Infatti, se è indubbiamente molto allettante l’auspicio di governare una costante crescita della scolarizzazione -indirizzata verso il completo godimento dell’Arte-, finanche coadiuvata mediante cospicui e potenti interventi economici a sostegno delle produzioni artistiche, è altrettanto molto preoccupante l’evidente implicito accantonamento delle attuali forme di critica e di selezione insite (e difese con decisione), nell’attuale struttura meritocratica e gerarchica delle leve della cultura.

Lasciare che siano le masse, per quanto bene educate, a cingere di alloro le teste degli Artisti, non renderebbe appieno giustizia alle individualità maggiormente innovative e drammaticamente applicate in sperimentalisti estremi.

Nessun Picasso riuscirebbe a farsi strada.

Non che questo non sia stato un inconveniente spesso presente nella storia dell’Arte, ma, almeno fino ad ora, non era ancora stato istituzionalizzato.

La questione fondamentale che resta da chiarire è questa: l’intensità delle emozioni, l’eleganza formale, la coerenza intellettuale, l’innovazione lessicale, la valenza comparativa tra testi ed immagini proposte, la sintassi dei ragionamenti, l’uso non solo didattico delle forme retoriche, la musicalità e, in definitiva, la forza artistica dei poemi, in osmosi con la nobiltà dello spirito e la genuinità dell’ispirazione, sono in grado di mantenere una propria indipendenza nel mondo globale, oppure hanno necessità di ambienti protetti e circoscritti per trasformare fasi di favorevoli incubazioni in vere e proprie opere d’arte?

La strada che Roberta Panizza ed io abbiamo tracciata in questi cinque anni di progetti, chiaramente illustrata in un lungo racconto odeporico tutto basato intorno al leitmotiv dell’impegno per la faticosa riconquista del palco di primo piano che compete alla poesia nell’attuale società italiana, non basta a precisare l’essenza della strategia che abbiamo con tenacia perseguita fino a giungere all’attuale dispositivo promozionale di questa nuova antologia.

Tra l’Ottocento e il Novecento furono imperanti ideologie storicistiche che, riportate passivamente al giorno d’oggi, fanno sì che la critica letteraria per quanto riguarda il passato tenda a proporre passivamente schemi cattedratici per lo meno discutibili, mentre, allorquando essa s’inoltri nella giungla delle nuove produzioni, si evince molto spesso evidente un suo pacifico adeguamento a quelle che sono le prospettive indicate dalle maggiori Case Editrici operanti sul territorio.

Ne deriva, finanche, che la maggior parte degli addetti ai lavori, ossia i recensori, i critici, i giornalisti ed i conferenzieri -salvo rare eccezioni-, non muovano passi autonomi nella ricerca di Soggetti attivi artisticamente da proporre, sia alla discussione colta dei professionisti, e sia all’impatto emotivo suscitabile nelle masse.

La critica, se così si può generalizzare nel definire coloro che operano ponendosi a sostegno dello sviluppo artistico di un paese, almeno nella nostra Italia preferisce “farsi i fatti suoi” ed accodarsi alle lobby che tendono a massimizzare i profitti anche a discapito di realtà culturalmente innovative.

Alla fine, per quanto riguarda l’attualità da parte loro ci si è abituati ad agganciarsi alle novità dell’ultimo minuto, propagandate dai monopoli editoriali, mentre per la riconsiderazione del passato ci si allinea con non sofferta sudditanza alle Accademie pur sempre abbagliate dalle qualità dello stile piuttosto che dalla natura drammatica delle opere.

Lungi da noi il peccato di presunzione nell’ergerci a critici letterari, abbiamo inteso avvicinarci, con la massima umiltà, alle produzioni poetiche che ci sono pervenute, fino a tentare di vestire i panni di una immaginaria collettività.

Il semplice, il banale, il già detto e già scritto, così come l’estremismo lessicale e la composizione di neologismi, o gli attriti sintattici, non sono stati la base positiva, nè principale e neppure secondaria, delle nostre valutazioni.

Noi abbiamo guardato, certamente con la convinzione di essere persone fallaci, alla forza emotiva sbocciante dalla composizione dei testi.

Abbiamo bypassato gli schemi, per quanto ci è stato consentito dalla consuetudine alla lettura che genera un potere intuitivo, e abbiamo eletto trentatre componimenti, tra i tanti pervenuti, come la “summa”, quanto più variegata possibile, di stili e di scolarizzazioni, di condizioni sociali e di culture, di pathos e di disincanti.

Aver avuto la costanza di seguire questo viale sterrato, a piedi nudi, con le mani pulite e le intenzioni pure, ci ha consentito di ricevere l’approvazione del prestigioso Istituto Agostino Lauro che ha inteso farsi carico, per il secondo anno consecutivo, dell’onere di sponsorizzare questo nostro premio internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013”.

Nel mentre ci gratifica enormemente il constatare che TUTTI i Partners dell’Istituto hanno riconfermata la loro partecipazione a questa seconda edizione del Premio, resta in noi una punta di disappunto nel prendere atto del totale disinteresse ancora una volta dimostrato da Aziende sia private, e sia, purtroppo, anche operanti in virtù di statuti che le impegnerebbero a svolgere costanti funzioni di promozione e sviluppo d’interessi collettivi. Aziende ed Enti ed Associazioni presenti nella nostra isola, dalle quali avremmo desiderato che “almeno” i loro “Addetti ai lavori” approfondissero le loro conoscenze in ordine a tutti i reali benefici, anche turistici e sociali, indotti dal nostro progetto.

Ringraziamo quindi:

l’Istituto Agostino Lauro, la Flotta Lauro, l’emittente televisiva Teleischia, l’hotel Corte degli Aragonesi, la rivista Città di Mare, il ristorante Coquille, il portale d’informazione turistica Ischia.it, il centro elaborazione dati contabili Se.Ra.Da, il Comune di Torrenova (ME), l’hotel Delfini e i siti:

www.emmegiischia.com

www.livestream.com/lanostraisola

www.spreaker.com/show/la_nostra_isola

www.ischia.italiadellacultura.it

Ringraziamo il cantautore siciliano Enzo Salvia per avere brillantemente musicato un testo di Bruno Mancini realizzando e cantando l’inno “Coquille” che è stato dedicare al Premio ed al Ristorante Coquille.

Ci resta ora da scrivere qualche frase per illustrare la struttura di questa settima antologia.

Iniziando dal titolo “Ischia, sempre poesia” e dalla copertina, abbiamo voluto dare il chiaro segnale della continuità con tutte le altre precedenti antologie, specificando la sua origine ischitana.

Pur non essendo un volume che esponga Autori o testi germogliati unicamente nella nostra isola, anche in questo caso, l’antologia si collega alla immensa tradizione di personaggi storici che hanno eletto Ischia come loro meta almeno per un attimo.

Abbiamo, nel nostro piccolo, creduto di rivitalizzare la natura ispiratrice della nostra isola invitando poeti, pittori e letterati ad una pur lieve colleganza delle loro opere con la nostra storia e con la nostra attualità.

Avremo tra le mani, quindi, un volume certamente monotematico, se per tema si intenda l’arte, ma comunque suddiviso in diverse sezioni, ove l’arte si possa leggere attraverso le varie forme espressive generalmente catalogate.

Nella prima sezione abbiamo posizionato, ed è giusto assegnare loro il palcoscenico di maggior prestigio, le trentatre poesie che concorrono alla selezione finale del Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013” sponsorizzato dall’Istituto Agostino Lauro.

Tali componimenti partecipano all’assegnazione dei premi messi in palio attraverso un sistema di votazione che coinvolgerà un’ampia platea di votanti.

Infatti, sarà possibile votare una o più poesie durante tutto il periodo che intercorre dalla presentazione ufficiale di questo volume, fino al 31 Luglio 2013, sia attraverso tutti i siti web che si sono resi disponibili ad attivare le loro pagine con i testi e con i link per le votazioni, e sia attraverso i coupons che sono resi disponibili unitamente alla consegna dei volumi,

Nella seconda sezione proponiamo sette monografie di Autori selezionati dalla Direttrice Artistica Roberta Panizza per entrare a far parte della grande famiglia dei Pionieri di MONDIMANCINI.

Siamo convinti che troverete interessanti i loro testi e sarete colpiti dalla varietà delle loro espressioni.

Una terza sezione è dedicata a Roberta Panizza e Bruno Mancini, autori già ben noti ai nostri lettori, in quanto Soci Fondatori dei progetti culturali che sono stati sviluppati a partire dal primo “La tua foto in copertina” fino all’attuale MONDIMANCINI.

Brevi racconti in prosa, recensioni, immagini pittoriche e fotografiche, distribuiti tra le suddette sezioni, ci auguriamo possano determinare ulteriori momenti di piacevole e serena lettura.

C’è Arte ad Ischia, basta cercarla!

Premio internazionale di poesia “Otto milioni – 2013”, antologia “Ischia, sempre poesia”

Sezione poesia: tutte le poesie in gara>>>

Sezione poesia: le 20 poesie finaliste>>>

Sezione poesia: la classifica finale delle poesie in gara>>>

Sezione poesia: le poesie di Bruno Mancini 

Sezione poesia: le poesie di Roberta Panizza

Sezione poesia: le poesie di Barbara Lo Fermo

Sezione poesia: le poesie di Maria Bigazzi

Sezione poesia: le poesie di Pietro Calise

Da Ischia sempre poesia - 1.
Da Ischia sempre poesia – 1.
Da Ischia sempre poesia – 2.
Da Ischia sempre poesia - 3.
Da Ischia sempre poesia – 3.
Da Ischia sempre poesia - 4.
Da Ischia sempre poesia – 4.
Antologia a puntate 5 .jpg

 

Agostino Lauro

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Da Ischia sempre poesia

Da Ischia sempre poesia

Antologie Poetiche a cura di

Roberta Panizza

realizzate per consentire che, sponsorizzando i nostri volumi di poesie, senza dubbio gli Autori dei testi, ma sicuramente anche le Aziende Commerciali, ottengano notevoli benefici quali possono essere considerati quelli derivanti da una rete alternativa di distribuzione, una forma innovativa di pubblicità aziendale, un nuovo strumento di propaganda personale, il rafforzamento di contatti operativi tra Cultura e Aziende, la gratificazioni per il serio lavoro di Scrittori, Artisti, ed Imprese Commerciali, e, non ultimo, il vantaggio derivante dall’effetto sorpresa conseguente alla novità dello strumento utilizzato per promuovere i propri prodotti.

Noi affermiamo che nessun libro viene cestinato prima ancora di essere sfogliato (come viceversa avviene per depliant, brochure, volantini, e cataloghi vari).

Da Ischia, l’Arte – terza serie

Anniversario “Il Dispari” e presentazione “Adotta una poesia”

Una poesia

5 poesie 3 canzoni

Da Ischia, l’Arte – seconda serie

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