Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240219

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CRITICA LETTERARIA DI LUCIANA CAPECE

Ringrazio calorosamente la nota Associazione DILA APS rappresentata dal Presidente BRUNO MANCINI (un patrimonio di risonanza divulgativa) per aver dato questa opportunità a me, Scrittrice LUCIANA CAPECE, di avere il vanto e l’onore di pubblicare nella pagina culturale del quotidiano IL DISPARI, linfa magistrale d’un canale Artistico Editoriale d’affermata fama INTERNAZIONALE  Diretto Eccellentemente dal Grande Editore GAETANO DI MEGLIO!

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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“QUESTA NON È UNA POESIA” DI LUCREZIA RUBINI

L’Autrice LUCREZIA RUBINI nella Silloge QUESTA NON È UNA POESIA adotta una tecnica poetica particolare per dare testimonianza esclusiva d’una essenza scritturale al netto di un linguaggio vero, autentico appartenente alla realtà di quella rassegna quotidiana.

La sua ricerca non usuale ma esistenziale con una creatività Artistica esprime sentimenti derivanti sia da scoperte palesi che dalla luce catartica d’introspettiva verità, spesso cruda che lamenta battaglie di violenze insostenibili.

Cardine d’una cecità sociale accertata che notifica quel diktat oscurale di uomini privi di sensibilità e responsabilità che varcano ponti di perversioni imperanti nel disequilibrio mentale.

I Testi della Poetessa RUBINI sono pennellate di rara bellezza una lente d’ingrandimento verso la DONNA amata nella sua ritmica virtuosa ma anche stuprata nella dignità nell’onore e nel corpo con consequenziali ferite.

Cicatrici custodite senza sconti nella teca d’un cuore trafitto concausa di dolore mai appassito.

Ove tracciano sconfitte personali ammantate di solitudine.

Il Libro, in sintetico fraseggio, sprigiona un potenziale d’attenzione e approda nella corsia vitale come viaggio d’unicità e di riscatto che lievita interesse nel lettore e verso la persona che, nonostante il macigno dello stupro logori silente, guarda al primordiale incanto che affonda in radici di libertà, nel decifrare parole liberatorie di appartenenza in un mondo creato su misura solo nella sua logica mentale, ma non dove la natura cosparge di profumi prati verdiani.

Come lo rivela il Componimento: UN MONDO TUTTO MIO un concetto di non condivisione di un universo dai parametri asimmetrici e scombussolati!

La Composizione dei versi PROSTITUTA richiama con eco assordante quel codice d’etica comportamentale che manca nel soggetto uomo senza scrupoli, ove nè addita la stima della detta facile presa gettata via per nulla.

La Scrittrice RUBINI, con insistenza e battito carnale, si sofferma sui punti salienti della figura maschile proiettata ad ostentare il peggio della sua consapevolezza umana lontano dai canoni tradizionali.

La Lirica MOLESTIA denota il dramma di sudici avvisaglie che in alcuni casi sfocia completamente in enfasiata paura, ove la DONNA è obbligata a subirne le tragiche disperazioni ma che nell’indole non disperde il filo logico di contemplare le fatiche per colpa di anime abissate nella cattiveria cui, ben citata, è la morale bella dedica all’Eroe ULISSE.

L’OPERA della Dott.ssa RUBINI è un contributo significativo al passaggio storico complesso- collettivo ma pur sempre di pregevoli annotazioni.

Nei versi predilige il ruolo conservatore dell’amata natura cui tangibile è risalto del vento- mare- cielo e sole ma non passano di certo inosservate l’ossessione e lo stato ansioso anche se attanagliano duramente, aprono le porte speranzose per annoverare riprese creative distaccate quanto possibile dalla centrifuga di stress.

Per rimembranze senza impedimenti risalenti all’ingenuità infantile, a quando il blu brillava all’orizzonte nel sereno vissuto, nel respiro della pace fino alla matura comunicativa giovanile.

<PIONIERI DEL NUOVO MONDO!>

In disaccordo con un tempo non più amico ma, come allora, il singolo individuo può intervistare la generazione sociale, erede per trarre la storia in un presente con i suoi cambiamenti non proprio consono alle simbiotiche vedute d’umano rapporto tra simili.

Ben stilato DALL’ AUTRICE in questo quadro operandi ove, nella galleria di nostalgici ricordi, cataloga commenti di rispettosa analisi antica, altrettanto nel teatro della vita rende protagoniste tematiche di spessore con anomalie viscerali nocive d’una inquietudine propalata da forte riflessione, quasi come un discorrere confidenziale.

Scrittrice – Poetessa – Saggista – Aforista – Prefatrice – Critico Letterario – Critico Teatrale – Recensora

LUCIANA   CAPECE

Il Dispari 20240219 – Redazione culturale DILA APS
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Antonella Ariosto, nuova penna di questa pagina culturale

La scorsa settimana ha iniziata la collaborazione con questa pagina culturale la scrittrice Antonella Ariosto alla quale diamo un caloroso benvenuto nella certezza che i suoi articoli incontreranno il gradimento dei nostri affezionati lettori.

Antonina Ariosto, ma da sempre chiamata Antonella, nasce a Messina.

Fin da piccola, consigliata dalla mamma, legge molto e, appena undicenne, inizia a scrivere versi dedicati alla natura in stretto rapporto con la sua anima.

La madre le consiglia gli studi tecnico commerciale da lei effettivamente portati a termine con buon profitto.

La scrittura, tuttavia, rimarrà sempre il suo piacere più vero determinando il vero incontro con sé stessa.

Ha partecipato e vinto vari concorsi di poesia.

Per diverso tempo in un blog on-line ha scritto articoli dedicati a Roma e trattando argomenti di attualità.

Partecipa attivamente ai contest di scrittura creativa.

Ha scritto e pubblicato un racconto breve “Nina e i suoi voli” (Accademia Edizioni ed Eventi) e

3 libri di poesia “L’anima vola” (casa editrice Pluriversum); “Vita in equilibrio… instabile” (Accademia  Edizioni ed Eventi); “La Valigia di…” (Luciano Zampini editore).

Da qualche anno ha iniziato a scrivere un nuovo racconto che spera di terminare entro breve tempo per presentarlo a Ischia nella Biblioteca Antoniana, anche se la famiglia ha sempre avuto  la precedenza nella sua vita, sia da giovane mamma e sia ora da giovane nonna.

Chiara Pavoni e Antonella Ariosto
Chiara Pavoni e Antonella Ariosto

Il Dispari 20240212

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
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Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
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DILA

NUSIV

 

Sempe mia

Sempe mia

Sempe mia: canzone di Franco De Biase – Enzo Salvia – Bruno Mancini finalista della nona edizione del Festival di Napoli 2023

Canta: Franco De Biase

Sempe mia
Sempe mia

L’evento riprodotto in locandina è stato annullato e il Festival è stato registrato in Studio. 

TESTO

Sempe mia

Guardanno ‘o mare d’Ischia pittarse tutto ‘e russo
‘ncopp”a  ‘sta rena bella e chesta spiaggia a ssera
nu putentinu zittu zitto sona ‘nu riturniello
turnanno c”o penziero a ‘e gruosse ammore antiche
 
Lassarme cunnulià tra ricorde ed emozioni
e scrivere puesie comme ‘e na vota
fino a quanno ammore me sbatte mpietto
‘sti  culure attuorno me briacano ‘e penzieri
 
E tu pe’ me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu  ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core
 
Sull’ereva nfuriata d”o risturante indiano
sturduto a ll’uocchie belli ‘e chesta fata mia
cumparsa areto ‘o lumme ‘e ‘na luce fioca
rapito ‘a chist’ incant resta l’anima mia
 
Prumesse e giuaramenti  a nun c’e lassà maie
sarria felice e tu la mia regina
Ischia è ‘a terra ‘e chistu grande ammore
ed’eterna giuventù mito e passione
 
E tu pe’me si sempe mia sempe mia
rimane into a ‘stu core cussì comme ‘e na vota
a lumme ‘e ‘na cannela me sento trascinà
‘a chistu  ammore ‘e fuoco ca me rapisce ‘o core.

La nona edizione del Festival della canzone napoletana (Festival di Napoli) sarà trasmessa dall’emittente televisiva GT CHANNEL (canale 117) domenica 18 febbraio 2024 a partire dalla ore 14.

Sempe mia

Altre canzoni di Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

Versione video Enzo Salvia

La canzone degli innamorati moderni.

CANZONE AFRICANA

PRANDIN MANCINI SOMMA E sento bestemmiare

Valentina Gavrish Canzone per San Valentino

Valentina Gavrish Gilda – Canta Rita Cuccaro

Valentina Gavrish – Gilda

M 131 Valentina Gavrish 1 opere grafiche “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

M 132 Valentina Gavrish 2 opere grafiche Otto milioni 2017 Bruno Mancini “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

MU08 Valentina Gavrish – Tecla

MU09 Valentina Gavrish – Gilda

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

M 148 Valentina 3 ucraine bis 2 “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

 

 

010 Mancineide OK TV “La Mancineide” prodotto da Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

Nicola Pantalone Il brivido più lungo

Valentina Gavrish – Gilda

Valentina Gavrish – Tecla

Clara – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo – Musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini 

 

 

Adesso: testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Musiche Valentina Gavrish testi Bruno Mancini

Giovane- Apache – Musica Valentina d’Ischia –  Testo Bruno Mancini – Immagini di Gaetano Iarrobino – Canto e fisarmonica di Valentina d’Ischia – Filmati di Mirna Mancini e di Roberta Panizza – Realizzazione video di Bruno Mancini

Nel buio, donna

Testo di Bruno Mancini

Musica di Valentina d’Ischia

Immagini di Mirna Mancini

 

Carnevale

Musica di Valentina d’Ischia

Testo di Bruno Mancini

Fisarmonica e canto di Valentina d’Ischia

Clara 

musica e canto di Valentina Gavrish – Testo di Bruno Mancini – Quadri di Milena Petrarca

Credevo

 musica e canto di Valentna Gavrish – Testo di Bruno Mancini

Gilda 

musica di Valentina Gavrish, canta Rita Cuccaro – finalista premio “Otto milioni” 2018

Parlo di Te

testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish.

Non rubate la mia vita

 testo di Bruno Mancini, musica e canto di Valentina Gavrish

Adesso

musica e canto di Valentina Gavrish, testo di Bruno Mancini

Carnevale

 testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Gilda

 testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Giovane Apache 

testo Bruno Mancini – musica e canto Valentina Gavrish

Tecla

testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Ad occhi chiusi 

testo di Bruno Mancini – musica e canto di Valentina Gavrish

Nel buio, donna,

In the dark, woman – legge Daniela Baldassarri

E sento bestemmiare 

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma

E sento bestemmiare 

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Lorena Sarra al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Quanno

musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, traduzione in napoletano Luciano Somma, immagini di artisti vari

Quando

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica di Roberto Prandin, testo di  Bruno Mancini, traduzione in napoletano di Luciano Somma canta Maria Letizia De Berardinis al piano Giovanna Santoro sigle di Nicola Pantalone

Tra eutanasia e ghigliottina

usica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola – legge Bruno Mancini

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska

Tra Eutanasia e Ghigliottina

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Liga Sarah Lapinska canta Rezarta Dyrmyshi al piano Giovanna Santoro

E sento jastemma ‘o cielo

 musica di Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, immagini di Patrizia Canola, traduzione in napoletano di Luciano Somma

Il brivido più lungo

finalista premio “Otto milioni” 2018 – musica e canto di Nicola Pantalone, testo di Bruno Mancini

Canzone per San Valentino

musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini

Coquille

Premio Internazionale di Poesia “Otto milioni – 2013 – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini”

Nelle bugie dei sogni

Sigla cerimonia premiazione “Otto milioni – 2014 – musica e canto di Enzo Salvia, testo di Bruno Mancini

Concerto Interno 4 tutto

musica di Roberto Roberto Prandin, testo di Bruno Mancini, gtraduzioni in napoletano di Luciano Somma, cantano Rezarta Dyrmyshi, Lorena Sarra, Maria Letizia De Berardinis, al piano Giovanna Santoro, sigle di Nicola Pantalone

DILA

Premi Otto milioni

 

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS

 

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La Premiazione all’Interno numero 4

Domenica 4 febbraio ore 17 presso “Interno 4” Via della Lungara 44 Roma, importante evento culturale, musicale, artistico, con premiazione.

Da Ischia a Roma tutti i premiati della dodicesima edizione del premio “Otto milioni”.

Il presidente DILA APS Bruno Mancini e Chiara Pavoni, bravissima  attrice, modella, presentatrice e splendida “padrona del salotto culturale” hanno premiato tutti i vincitori del concorso, presenti qui a Roma.

Ulteriori premi sono stati donati anche dal Presidente della rivista La Sponda, Benito Corradini.

All’orario stabilito le luci del salotto si sono illuminate di arte, musica e premi.

Splendide le esibizioni  delle virtuose musiciste:

Maria Luisa Neri – violino

Giorgia Sabatini – violino

Roberta Coco – oboe

Santina Amici – pianoforte.

Complimenti  alle bravissime cantanti liriche Angela Prota e Caterina Novak la quale ha proposto due esibizioni molte belle: “Habanera” e “Non ti scordar di me”.

Complimenti a Paola Di Silvestro per il  suo personale arrangiamento, chitarra e voce, della canzone “Summertime”.

Vincitori  e premiati del concorso:

Luciana Capace,

Angela Maria Tiberi,

Milena Petrarca che ha esposto alle pareti del salotto i suoi meravigliosi quadri, opere davvero ammirevoli.

Il Dispari 20240212 – Redazione culturale DILA APS
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Altra presenza importante è stata quella del bravissimo professore psicoterapeuta Evaldo Cavallaro che del salotto è molto assiduo.

Come nota personale desidero dichiarare la mia grande emozione quando sono stata inviata da Chiara Pavoni a declamare una mia poesia tratta dalla silloge “La Valigia di…” (edita da Luciano Zampini Editore con copertina del bravissimo e originale pittore milanese Bruno Vergani), libro che insieme ad un’altra mia opera, un racconto breve”Nina e i suoi voli” (edito Accademia Edizioni ed Eventi), ho presentato nel prestigioso Centro Internazionale di Brera a Milano, in occasione  del Bookcity 2023, su invito dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS” durante un evento condotto da Chiara Pavoni ed organizzato dal Presidente DILA APS,  Bruno Mancini.

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Il pomeriggio artistico, culturale, musicale, si è infine concluso con l’emozionante performance con cui la bravissima Chiara Pavoni ha declamato la poesia di Bruno Mancini “Eppure se” tratta dal libro”Dialogo di una schiava”.

Una poesia, vuoi per gli splendidi versi, vuoi per la magistrale recitazione, arrivata di filato all’anima.

Il bagaglio emozionale ha così raggiunto il culmine, lasciando in tutti noi presenti un’impronta indelebile.

Antonella Ariosto    

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Il Dispari 20240205

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

https://www.lulu.com/it/shop/bruno-mancini/per-aurora-volume-terzo/paperback/product-29y6wr.html?page=1&pageSize=4

Seconda puntata (la prima puntata è stata pubblicata il 29 gennaio 2024)

 Parte Prima

CAPITOLO PRIMO

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

… scusate, notizie di fatti mai verificati, eroi, vigliacchi, generali, ritirate, avanzate, strategie, reclusioni, folli indifese, potenza, potenti, potentati, potenzialità. Inoltre, per ogni rivolgimento di situazione provocato da un cambio di condottiero, non solo bisogna adattarsi ad agitare nuove bandiere vociando! “Arrivano i nostri”, ma spesso si è indotti ad accettare di tesserarsi alla nuova “ideologia”, e finanche, non di rado, occorre dedicarsi a rielaborare nostri “nuovi” particolari paragrafi (particelle pronominali e parcelle personali comprese).

A “Costui” nessuno pensò mai di appiccicare sulla schiena l’etichetta d’opportunista venduto incoerente stupido ignorante.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Inizio:

-«La ragione! Una sola!»

Tutti i presenti sapevano di doverlo invogliare con frasi tipo:

-«Davvero?»

-«Ma quale?»

-«Incredibile.»

-«Fioooooooo…»

-«Possibile?»

-«Impossibile!»

-«Uhhhh!»

-«è la verità?»

-«Enorme!»

-«Dicci.»

-«Dimmi.»

-«L’avevo sospettato.»

-«Mamma mia!»

-«è uno scoop.»

-«Sei un genio.»

-«Avanti, racconta.»

-«Stupiscici.»

-«Sei unico.»

-«Racconta.»

E Lui Colui Il Grande Bevitore lasciandosi convincere dalle amichevoli lusinghe, sistemò un posacenere nell’angolo destro del tavolo, spostò una bottiglia sull’opposto spigolo sinistro, pose al centro dell’improvvisato ripiano scacchiera, con decisione, il pugno chiuso intorno al bicchiere colmo di birra commerciale dalla schiuma bionda:

-«Le guerre si perdono per troppi nemici, ma anche per alleati inadeguati.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Mettiamo il caso che io voglia penetrare nella villa di un ricco pappone per tentare di privarlo, con un improvviso attacco criminale, del cofanetto nel quale egli custodisca i gioielli -frutto d’estorsioni, ricatti, tangenti, usura, traffici di armi, d’uomini, di farmaci e di segreti-, poi aggiungiamo un’ulteriore ipotesi secondo cui la sfarzosa residenza bunker, oltre che da cinque gorilla umani – di origine italiana indiana indonesiana indiscriminata- provvisti di armi -semi automatiche a tamburo canne mozze dirompenti-, risulti protetta da un circuito -tele audio sensitivo cablato afferente combinato interagente- collegato con sette satelliti, sette stazioni terrestri, sette ripetitori ausiliari, sette velivoli urbani, sette posti di controllo, sette controlli di ascolto, sette postazioni di visione, sette visoni addestrati nella ricerca di uomini, sette strati di filo spinato elettrificato, sette stadi di verifica termica, sette, sette, sette… sette cani -misti tra dobermann pit bull mastino… bracco (quest’ultimo per identificare gli odori e dare l’allarme)-, precisato che un mio piano perfetto preveda il geniale superamento delle difese opposte dai gorilla ecc.… dalle trappole e dalle tagliole ecc. …, ipotizziamo anche che nella elaborazione del mio progetto sia inserito lo sviluppo di una complessa azione vincente (mutuata dalla strapotente strategia della Partita di Donna così come fu adottata in 33 delle 34 partite del celebre match per il campionato mondiale di scacchi tra Capablanca ed Alechin nel 1927), supponiamo infine che questo stesso intento abbia funzione di fulcro intorno al quale sia stato attivato il gioco perverso di un Uomo Cattivo nel tentativo d’oppressione degli ebrei polacchi austriaci cecoslovacchi ungheresi francesi belgi olandesi… che faccio?

Tento la sortita portandomi come alleato un «gatto» affamato spelacchiato privo di artigli di artiglieri e di artiglieria?

La villa è difesa da cani!

Io vado con un gatto?

I cani ci sbranano.

Così fu.»

-«Va bene, ma non fermarti, continua.»

-«Proprio adesso.»

-«No, no.»

-«Mi deludi.»

-«Cosa racconterò ai miei nipotini, una storia monca?» -«Ti prego.»

-«Fallo per me.»

-«Fallo per chi vuoi, ma fallo.»

-«Vuoi una birra nazional popolare?» -«Una birra a Costui!»

-«Una birra ed una sigaretta.»

-«Tutte bionde. Ah, Ah, Ah.»

-«Non ridere, scema.»

-«La curiosità mi scuote le vene.»

-«Tu, poi, figuriamoci…»

-«Che vuoi dire?»

-«Niente.»

-«Bugiardo.»

-«Ma sì, sei tutta scossa. Sei una scossa, va bene? E basta così. Dai, Costui, prosegui.»

-«Ti farò una foto sul leone di bronzo.»

Costui rimase affascinato dall’accostamento che gli veniva proposto in coda a tanta affettuosa insistenza.

Una sua foto, sul monumento simboleggiante la custodia del palazzo reale, quale premio per una teoria storica! Magnifico!

Chiese conferma:

-«Quando?»

-«Anche adesso. Quando vuoi.»

-«Bene. Le belle idee vincenti non sono, all’origine, differenti…».

Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:

-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubbriacanti teoremi destituiti di credibilità.

Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.

Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.

Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero. Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).

Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta. Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.

Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.

Li schifava entrambi.

-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso. Chi avrebbe potuto assecondarlo?

Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.

Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.

Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni! Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.

L’impero! Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero. Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!

Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così. Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.

Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.

Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.

Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.

Il diavolo disse al diavoletto.

E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

segue lunedì prossimo

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

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Seconda puntata (la prima puntata è stata pubblicata il 29 gennaio 2024)

 Parte Prima

CAPITOLO PRIMO

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

… scusate, notizie di fatti mai verificati, eroi, vigliacchi, generali, ritirate, avanzate, strategie, reclusioni, folli indifese, potenza, potenti, potentati, potenzialità. Inoltre, per ogni rivolgimento di situazione provocato da un cambio di condottiero, non solo bisogna adattarsi ad agitare nuove bandiere vociando! “Arrivano i nostri”, ma spesso si è indotti ad accettare di tesserarsi alla nuova “ideologia”, e finanche, non di rado, occorre dedicarsi a rielaborare nostri “nuovi” particolari paragrafi (particelle pronominali e parcelle personali comprese).

A “Costui” nessuno pensò mai di appiccicare sulla schiena l’etichetta d’opportunista venduto incoerente stupido ignorante.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Inizio:

-«La ragione! Una sola!»

Tutti i presenti sapevano di doverlo invogliare con frasi tipo:

-«Davvero?»

-«Ma quale?»

-«Incredibile.»

-«Fioooooooo…»

-«Possibile?»

-«Impossibile!»

-«Uhhhh!»

-«è la verità?»

-«Enorme!»

-«Dicci.»

-«Dimmi.»

-«L’avevo sospettato.»

-«Mamma mia!»

-«è uno scoop.»

-«Sei un genio.»

-«Avanti, racconta.»

-«Stupiscici.»

-«Sei unico.»

-«Racconta.»

E Lui Colui Il Grande Bevitore lasciandosi convincere dalle amichevoli lusinghe, sistemò un posacenere nell’angolo destro del tavolo, spostò una bottiglia sull’opposto spigolo sinistro, pose al centro dell’improvvisato ripiano scacchiera, con decisione, il pugno chiuso intorno al bicchiere colmo di birra commerciale dalla schiuma bionda:

-«Le guerre si perdono per troppi nemici, ma anche per alleati inadeguati.

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
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Mettiamo il caso che io voglia penetrare nella villa di un ricco pappone per tentare di privarlo, con un improvviso attacco criminale, del cofanetto nel quale egli custodisca i gioielli -frutto d’estorsioni, ricatti, tangenti, usura, traffici di armi, d’uomini, di farmaci e di segreti-, poi aggiungiamo un’ulteriore ipotesi secondo cui la sfarzosa residenza bunker, oltre che da cinque gorilla umani – di origine italiana indiana indonesiana indiscriminata- provvisti di armi -semi automatiche a tamburo canne mozze dirompenti-, risulti protetta da un circuito -tele audio sensitivo cablato afferente combinato interagente- collegato con sette satelliti, sette stazioni terrestri, sette ripetitori ausiliari, sette velivoli urbani, sette posti di controllo, sette controlli di ascolto, sette postazioni di visione, sette visoni addestrati nella ricerca di uomini, sette strati di filo spinato elettrificato, sette stadi di verifica termica, sette, sette, sette… sette cani -misti tra dobermann pit bull mastino… bracco (quest’ultimo per identificare gli odori e dare l’allarme)-, precisato che un mio piano perfetto preveda il geniale superamento delle difese opposte dai gorilla ecc.… dalle trappole e dalle tagliole ecc. …, ipotizziamo anche che nella elaborazione del mio progetto sia inserito lo sviluppo di una complessa azione vincente (mutuata dalla strapotente strategia della Partita di Donna così come fu adottata in 33 delle 34 partite del celebre match per il campionato mondiale di scacchi tra Capablanca ed Alechin nel 1927), supponiamo infine che questo stesso intento abbia funzione di fulcro intorno al quale sia stato attivato il gioco perverso di un Uomo Cattivo nel tentativo d’oppressione degli ebrei polacchi austriaci cecoslovacchi ungheresi francesi belgi olandesi… che faccio?

Tento la sortita portandomi come alleato un «gatto» affamato spelacchiato privo di artigli di artiglieri e di artiglieria?

La villa è difesa da cani!

Io vado con un gatto?

I cani ci sbranano.

Così fu.»

-«Va bene, ma non fermarti, continua.»

-«Proprio adesso.»

-«No, no.»

-«Mi deludi.»

-«Cosa racconterò ai miei nipotini, una storia monca?» -«Ti prego.»

-«Fallo per me.»

-«Fallo per chi vuoi, ma fallo.»

-«Vuoi una birra nazional popolare?» -«Una birra a Costui!»

-«Una birra ed una sigaretta.»

-«Tutte bionde. Ah, Ah, Ah.»

-«Non ridere, scema.»

-«La curiosità mi scuote le vene.»

-«Tu, poi, figuriamoci…»

-«Che vuoi dire?»

-«Niente.»

-«Bugiardo.»

-«Ma sì, sei tutta scossa. Sei una scossa, va bene? E basta così. Dai, Costui, prosegui.»

-«Ti farò una foto sul leone di bronzo.»

Costui rimase affascinato dall’accostamento che gli veniva proposto in coda a tanta affettuosa insistenza.

Una sua foto, sul monumento simboleggiante la custodia del palazzo reale, quale premio per una teoria storica! Magnifico!

Chiese conferma:

-«Quando?»

-«Anche adesso. Quando vuoi.»

-«Bene. Le belle idee vincenti non sono, all’origine, differenti…».

Costui, con un inizio strascicato e pensante, quasi paladino della necessaria concentrazione che doveva lentamente liberarsi dalle velleitarie sovrapposizioni d’altri futili pensieri e preoccupazioni, più o meno attuali, che durante la breve pausa si erano celati nelle menti dei provvisori ascoltatori, Lui, concesse il bis alla maniera del migliore Ungaretti, con un irripetibile ed unico stile televisivo:

-«…o distanti, nel formulario delle loro composizioni scientifiche filosofiche, da ubbriacanti teoremi destituiti di credibilità.

Io credo…»

Questo fu l’incipit con cui avviò la successiva narrazione spettacolo.

Quindi ne proseguì l’esposizione in un suo personale folcloristico parossistico edonismo.

Vagando tra due birre commerciali bionde fredde indifferenti, e nebulizzandosi fra sigarette bionde fuoco aspirate violentemente attraverso i baffi di colore giallo arancione indaco nero. Incipriandola con effetti mutuati dalla storia della cinematografia: il polso del protagonista alla fronte (nel gesto dello sconforto per la notizia di una disfatta), il cammina e cammina di Monica nel mitico Deserto Rosso, John Waine alle prese con Jane Russel (pareggio ai punti).

Quando tutto ciò non gli parve sufficiente ad ammattire i docili astanti, utilizzò iconologie riconducibili al bagno nella fontana di Trevi, a Totò, ad Albertone e la pastasciutta. Fino al punto da osare d’inserirvi anche sporadiche fragili simbologie canore tipo “Voooolareee…”.

Non ricordo di averlo notato proporsi con allegorici riferimenti politici, religiosi.

Li schifava entrambi.

-«… io credo che il vero disastro per il “cattivo” abbia avuto origine nella vanitosa attesa di un applauso. Chi avrebbe potuto assecondarlo?

Chiaro, un altro “cattivo” meno potente.

Quasi sempre è per questo motivo che il numero Uno consente ad un piccolo inferiore di seguirlo nelle feste, nei festini, nelle orge, ed in quanto altro è prodotto dalla libidine di potenza, lasciando che lui ne apprezzi le molliche.

Devo dire che le briciole non sono uguali per tutte le valutazioni! Piccole porzioni di pane non hanno evidentemente ugual pregio di minime elargizioni territoriali.

L’impero! Un impero, anche se inutile, è pur sempre un impero. Se ci regalano l’Isola d’Ischia in cambio del vilipendio di uno sputo in faccia, ci sembra di aver fatto un ottimo affare? Dipende!

Dipende da chi – come – io – tu – se – ma – quando – dove – e via così. Nel caso in esame, al Piccolo Inferiore era stato promesso che avrebbe potuto fare quello che voleva: Capo, Presidente, Duce, Super Duce, Super Capo, Extra Presidente.

Va bene, ma non basta, l’Africa non è niente di fronte all’Albania la Grecia Nizza e Savoia.

Vieni con me, caro, – disse il numero Uno – e sarai il faro dell’immenso golfo del Nuovo Mediterraneo, da Nizza a Cipro da Trieste a Gibilterra.

Per te mari e coste e Porti-giane più sensuali e variegate delle tue belle Corti-giane Abissine.

Il diavolo disse al diavoletto.

E il diavoletto che era bravo (alle elementari aveva avuto sei in storia), rispose “Obbedisco”.»

segue lunedì prossimo

Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240205 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240129

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS
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Così o come

Un racconto di Bruno Mancini inserito in

“Per Aurora volume terzo”

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Prima puntata

 

Parte Prima

Buongiorno.

Mi presento.

Devo farlo poiché in caso contrario neppure io, primo ed ultimo lettore, potrei riconoscere la paternità di questo racconto.

Titolo “Così o come”.

Struttura: capitolo primo bozzetti di personaggi ischitani;  capitolo secondo una pagina di prosa diventa poesia; capitolo terzo: bozzetti di paesaggi ischitani; capitolo quarto una pagina di poesia diventa prosa; capitolo quinto ?; capitolo sesto: poesie.

Si tratta, infatti, ah già, quasi dimenticavo, sono Bruno Mancini per gli amici Ignazio di Frigeria e D’Alessandro, si tratta, dicevo, di una storia piena di grazie, graziosa, come…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS
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CAPITOLO PRIMO

… le ascelle pelose della postina calabra lucana piemontese marchigiana durante l’ultima consegna in uno dei tanti pomeriggi asciutti di ferragosto.

Le scarpe di questa donna, sandali plastificati in una cantina del Viet Cong con impresso a fuoco sulla punta un simbolo parigino romano londinese napoletano giapponese brasiliano americano, ai suoi piedi apparivano deformi e più sconnesse delle mille strade prive di ordinaria manutenzione che avevano calcato nelle assolate giornate di agosti stremanti finanche per le cicale ed i grilli.

I bozzi degli alluci, deformati da ogni tipo di trauma, i calli ed i duroni a grappoli ed arcipelaghi, i solchi tra la pelle morta e stratificata sui calcagni, avevano, dopo anni di battaglie, avuto ragione dei tessuti fibrosi utilizzati nei laboratori artigianali dei bravi sudditi asiatici.

Filomena.

In dialetto Failina.

Per la gente del luogo “Failina ‘a pustera!”.

Solo chi non è stato ad Ischia durante la lunga esperienza lavorativa di questa donna non sa di chi parlo, per gli altri, per tutti gli altri, residenti o vacanzieri di pochi giorni, la sua esistenza è stata notata. Quando incontrava il farmacista, Catello, gli diceva…

Se pioveva e la lettera americana…

Questo mio racconto semplice come Mario l’usuraio… Questo mio racconto pulito come… ecc. ecc.

In questo paese assolato vive e  viveva… Nasce la storia.

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS
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Questo mio racconto è semplice come Sebastiano, il meraviglioso esempio d’accogliente giullare che a cassetta della carrozza (perfetta nella struttura come una Jaguar, addobbata e truccata allo stesso modo della mitica Silvana), lasciando ai passeggeri l’emozione di tenere le redini, descrivendo luoghi a lui solo noti e raccontando aneddoti da nessuno mai verificati, riusciva, quando il musicale rotolamento dei cerchi sferragliava sul selciato in gran parte segnato dalla erosione delle acque piovane, intanto che un volo di passeri disordinato frusciava nell’aria dei meriggi cocenti ed abbaglianti, e mentre i capelli al vento della bella straniera schizzavano di giallo rosso nero biondo castano scuro moro le parti posteriori del cavallo sudato stanco, AOH, OH OH OH, CLOP CLOP, sotto il refolo di una scorreggia puzzolente che anticipava mini serie di botti petiferi vaporizzati sul muso della splendida turista in gita di nozze (o quasi), Sebastiano, si chiamava Sebastiano, in dialetto Bastiano, per la gente del luogo Bastian ‘o cucchiere, semplice come il mio racconto, riusciva a far ridere e creare poesia.

Altri personaggi candidati: Rosa – Ungare – Bianci – Provitolo…

Se oggi, nel 2005, un tipo si chiamasse Giliberto Giliberto, tutti noi avremmo difficoltà a trattenere il riso.

Giliberto era alto un metro e… solo un metro e un poco. L’individuo più basso che ho incontrato nell’ultimo decennio era almeno di statura pari a quella di Giliberto in piedi sul predellino della sua lambretta.

Il piccolo uomo, alla fine degli anni cinquanta, aveva acquistato un innovativo motociclo che le prime volte guidava con tanto poca perizia da non riuscire a fermare fin che non ne esauriva la benzina. Nei mesi successivi, in marcia su quel suo cavallo bianco di stagnola acciaio ferroso, il minuto caro fotografo girava in tondo tra via D’Avalos e via Gianturco, via Colonna ed il lungomare, via Roma via Mia e via Vostra, fino a quando, se tutto andava bene, il piede pigiava accidentalmente il punto in cui una leva di ferro fungeva da freno.

Altri personaggi candidati: – Di Manse – Buoni – Polio – Giusta…

-«B u o n g h i o r no, chi Renato artista? Pittore? Fa capelli mio f i g h i o?»

-«Scene Madama, eccomi, tutto per te.

Francesco, acconcia il ragazzo, io penso alla froileine.» -«Al topo, al topo, ahhh… une top… uhhh…»

-«Franco, quante volte devo dirti di non fare uscire sciù sciù dopo la colazione?

Riponilo in gabbia, vedi, la Signora ha paura.

Ti ho detto mille volte di non lasciarlo libero se ci sono persone sconosciute!

Non lo conoscono, poverine, e credono sia un topo!

Sciù sciù!

Madame non si preoccupi, ora lo risistemiamo nei suoi alloggi.

L’abbiamo cresciuto noi, da piccolo. Sapesse come era malconcio!

Dai Franco, sbrigati.

Al piccolo i capelli li facciamo con taglio moderno, a spazzola, oppure con basette lunghe alla amburghes?

Franco, Franco… e acchiappalo, sotto la sedia… come sempre il birichino.

Scenda, Madamoselle Froilein, non morde, vuole solo digerire il latte ed i biscotti che ha mangiato nella dispensa, è bravo, sciù sciù, non mord, scende, e scendi Signora, appoggiati, bella Signora, Madame la tedescona. Così eh così con il braccio intorno alla mia spalla, scendi piano piano, piano, piano, lentamente, fammi sentire le braccia sul collo, cazzo che zizzone, FERMATI, sciù sciù è sotto il lavello, Franco sbrigati, spicciati, aspetta non correre, piano, afferralo senza fretta, Madame è bona… azzo se è bona…» -«Ahh… Ahh… eccolo…»

-«Niente paura ora ti prendo in braccio e ti porto al sicuro nel retrobottega, Francooooo, tieni a bada il ragazzo.»

Altri personaggi candidati: – Costui – D’Ambri –Castagno…

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS
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Il Dispari 20240122

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
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Il Dispari 20240122

La 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Nicola Pantalone si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

TEMA LIBERO
L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
I Soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA APS che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini e gli abbonati alla testata giornalistica IL DISPARI sono equiparati agli Associati DILA APS.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
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SEZIONE POESIA
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
c) dovranno essere scritte in lingua italiana;
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe);
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Associazione DILA APS.
Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
Le opere iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected];
c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica.

SEZIONE VIDEO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
I video iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected];
c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.);
d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
Gli articoli iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento;
d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
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L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected], debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA APS e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2024.
Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal Premio.
I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2024.
La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2024.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “Più voci più immagini”.

Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia “Più voci più immagini”, che dovrà essere effettuato sull’IBAN dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” IT52V0514239930CC1331129692.
La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’opera al Premio.

La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.

L’antologia “Più voci più immagini” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2024.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
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DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

https://premioottomilioni.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “Più voci più immagini” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla 13a edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” Via Gemito 27 Ischia.

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie  “Otto Milioni” 2024  pubblicato anche tramite web all’url  https://premioottomilioni.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

DILA

NUSIV

 

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Così o come

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Parte Prima

Buongiorno.

Mi presento.

Devo farlo poiché in caso contrario neppure io, primo ed ultimo lettore, potrei riconoscere la paternità di questo racconto.

Titolo “Così o come”.

Struttura: capitolo primo bozzetti di personaggi ischitani;  capitolo secondo una pagina di prosa diventa poesia; capitolo terzo: bozzetti di paesaggi ischitani; capitolo quarto una pagina di poesia diventa prosa; capitolo quinto ?; capitolo sesto: poesie.

Si tratta, infatti, ah già, quasi dimenticavo, sono Bruno Mancini per gli amici Ignazio di Frigeria e D’Alessandro, si tratta, dicevo, di una storia piena di grazie, graziosa, come…

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CAPITOLO PRIMO

… le ascelle pelose della postina calabra lucana piemontese marchigiana durante l’ultima consegna in uno dei tanti pomeriggi asciutti di ferragosto.

Le scarpe di questa donna, sandali plastificati in una cantina del Viet Cong con impresso a fuoco sulla punta un simbolo parigino romano londinese napoletano giapponese brasiliano americano, ai suoi piedi apparivano deformi e più sconnesse delle mille strade prive di ordinaria manutenzione che avevano calcato nelle assolate giornate di agosti stremanti finanche per le cicale ed i grilli.

I bozzi degli alluci, deformati da ogni tipo di trauma, i calli ed i duroni a grappoli ed arcipelaghi, i solchi tra la pelle morta e stratificata sui calcagni, avevano, dopo anni di battaglie, avuto ragione dei tessuti fibrosi utilizzati nei laboratori artigianali dei bravi sudditi asiatici.

Filomena.

In dialetto Failina.

Per la gente del luogo “Failina ‘a pustera!”.

Solo chi non è stato ad Ischia durante la lunga esperienza lavorativa di questa donna non sa di chi parlo, per gli altri, per tutti gli altri, residenti o vacanzieri di pochi giorni, la sua esistenza è stata notata. Quando incontrava il farmacista, Catello, gli diceva…

Se pioveva e la lettera americana…

Questo mio racconto semplice come Mario l’usuraio… Questo mio racconto pulito come… ecc. ecc.

In questo paese assolato vive e  viveva… Nasce la storia.

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

Questo mio racconto è semplice come Sebastiano, il meraviglioso esempio d’accogliente giullare che a cassetta della carrozza (perfetta nella struttura come una Jaguar, addobbata e truccata allo stesso modo della mitica Silvana), lasciando ai passeggeri l’emozione di tenere le redini, descrivendo luoghi a lui solo noti e raccontando aneddoti da nessuno mai verificati, riusciva, quando il musicale rotolamento dei cerchi sferragliava sul selciato in gran parte segnato dalla erosione delle acque piovane, intanto che un volo di passeri disordinato frusciava nell’aria dei meriggi cocenti ed abbaglianti, e mentre i capelli al vento della bella straniera schizzavano di giallo rosso nero biondo castano scuro moro le parti posteriori del cavallo sudato stanco, AOH, OH OH OH, CLOP CLOP, sotto il refolo di una scorreggia puzzolente che anticipava mini serie di botti petiferi vaporizzati sul muso della splendida turista in gita di nozze (o quasi), Sebastiano, si chiamava Sebastiano, in dialetto Bastiano, per la gente del luogo Bastian ‘o cucchiere, semplice come il mio racconto, riusciva a far ridere e creare poesia.

Altri personaggi candidati: Rosa – Ungare – Bianci – Provitolo…

Se oggi, nel 2005, un tipo si chiamasse Giliberto Giliberto, tutti noi avremmo difficoltà a trattenere il riso.

Giliberto era alto un metro e… solo un metro e un poco. L’individuo più basso che ho incontrato nell’ultimo decennio era almeno di statura pari a quella di Giliberto in piedi sul predellino della sua lambretta.

Il piccolo uomo, alla fine degli anni cinquanta, aveva acquistato un innovativo motociclo che le prime volte guidava con tanto poca perizia da non riuscire a fermare fin che non ne esauriva la benzina. Nei mesi successivi, in marcia su quel suo cavallo bianco di stagnola acciaio ferroso, il minuto caro fotografo girava in tondo tra via D’Avalos e via Gianturco, via Colonna ed il lungomare, via Roma via Mia e via Vostra, fino a quando, se tutto andava bene, il piede pigiava accidentalmente il punto in cui una leva di ferro fungeva da freno.

Altri personaggi candidati: – Di Manse – Buoni – Polio – Giusta…

-«B u o n g h i o r no, chi Renato artista? Pittore? Fa capelli mio f i g h i o?»

-«Scene Madama, eccomi, tutto per te.

Francesco, acconcia il ragazzo, io penso alla froileine.» -«Al topo, al topo, ahhh… une top… uhhh…»

-«Franco, quante volte devo dirti di non fare uscire sciù sciù dopo la colazione?

Riponilo in gabbia, vedi, la Signora ha paura.

Ti ho detto mille volte di non lasciarlo libero se ci sono persone sconosciute!

Non lo conoscono, poverine, e credono sia un topo!

Sciù sciù!

Madame non si preoccupi, ora lo risistemiamo nei suoi alloggi.

L’abbiamo cresciuto noi, da piccolo. Sapesse come era malconcio!

Dai Franco, sbrigati.

Al piccolo i capelli li facciamo con taglio moderno, a spazzola, oppure con basette lunghe alla amburghes?

Franco, Franco… e acchiappalo, sotto la sedia… come sempre il birichino.

Scenda, Madamoselle Froilein, non morde, vuole solo digerire il latte ed i biscotti che ha mangiato nella dispensa, è bravo, sciù sciù, non mord, scende, e scendi Signora, appoggiati, bella Signora, Madame la tedescona. Così eh così con il braccio intorno alla mia spalla, scendi piano piano, piano, piano, lentamente, fammi sentire le braccia sul collo, cazzo che zizzone, FERMATI, sciù sciù è sotto il lavello, Franco sbrigati, spicciati, aspetta non correre, piano, afferralo senza fretta, Madame è bona… azzo se è bona…» -«Ahh… Ahh… eccolo…»

-«Niente paura ora ti prendo in braccio e ti porto al sicuro nel retrobottega, Francooooo, tieni a bada il ragazzo.»

Altri personaggi candidati: – Costui – D’Ambri –Castagno…

Una teoria secondo la quale la Germania avrebbe avuto dei vantaggi se l’Italia non fosse entrata in guerra al suo fianco? Eccola.

Nella autentica versione.

Ebbi personalmente modo di ascoltarla dal suo ideatore, da Questo Uno, al quale non voglio dare un nome.

Costui grande bevitore, nei momenti di euforia, di tanto in tanto andava «esplicitando» la sua teoria, personale inedita rivoluzionaria, delle ragioni per le quali la Germania aveva perso la seconda guerra mondiale.

“Così o come” non si è mai grandi profeti se non s’insozzano di paure e d’illazioni le menti semplici, ugualmente non si penetrano le essenze recondite delle storie se non si galleggia senza pudori su frasi fatte, ipotesi eccellenti, rapporti indiscussi, prospettive calcificate, verità dogmatizzate, fatti…

Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240129 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240122

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240122

La 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Nicola Pantalone si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

TEMA LIBERO
L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
I Soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA APS che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini e gli abbonati alla testata giornalistica IL DISPARI sono equiparati agli Associati DILA APS.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

SEZIONE POESIA
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
c) dovranno essere scritte in lingua italiana;
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe);
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Associazione DILA APS.
Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
Le opere iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected];
c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica.

SEZIONE VIDEO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
I video iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected];
c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.);
d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
Gli articoli iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento;
d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS

L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected], debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA APS e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2024.
Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal Premio.
I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2024.
La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2024.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “Più voci più immagini”.

Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia “Più voci più immagini”, che dovrà essere effettuato sull’IBAN dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” IT52V0514239930CC1331129692.
La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’opera al Premio.

La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.

L’antologia “Più voci più immagini” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2024.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

Il Dispari 20240122 – Redazione culturale DILA APS
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DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

https://premioottomilioni.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “Più voci più immagini” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla 13a edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” Via Gemito 27 Ischia.

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie  “Otto Milioni” 2024  pubblicato anche tramite web all’url  https://premioottomilioni.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

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La 13a edizione del Premio internazionale di Arti Varie “Otto milioni” ideato da Bruno Mancini, dedicato a Nicola Pantalone si sviluppa in quattro sezioni: Poesia – Arti grafiche – Articolo – Video.

TEMA LIBERO
L’iscrizione al Premio è completamente gratuita per TUTTI.

Una commissione nominata da Bruno Mancini provvederà a selezionare in maniera insindacabile le opere che parteciperanno alla fase finale del Premio.
I Soci dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” avranno diritto ad iscrivere UNA loro opera per ciascuna sezione direttamente nel gruppo delle finaliste, purché rispettino quanto prescritto negli articoli successivi di questo regolamento.
Sono esclusi da questa opportunità i Soci DILA APS che saranno, eventualmente, inseriti in una Giuria del Premio.
Gli Autori che hanno già partecipato ad una qualsiasi delle Antologie pubblicate da Bruno Mancini e gli abbonati alla testata giornalistica IL DISPARI sono equiparati agli Associati DILA APS.

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SEZIONE POESIA
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 poesie ciascuno.
Le poesie iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato word a [email protected];
c) dovranno essere scritte in lingua italiana;
d) dovranno essere composte da un massimo di 30 righe (compreso il titolo ed eventuali spazi bianchi tra i versi e/o tra le strofe);
e) potranno essere scritte in una delle seguenti lingue <arabo, francese, inglese, lettone, russo, spagnolo> purché, SOLO in questo caso, siano accompagnate dal versamento di 10.00€ ciascuna come contributo per la traduzione in italiano che verrà effettuata da poeti collaboratori dell’Associazione DILA APS.
Tali versamenti andranno effettuati sull’IBAN che verrà indicato in maniera privata.

SEZIONE ARTI GRAFICHE
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 opere ciascuno.
Le opere iscritte al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviate in formato jpeg a [email protected];
c) potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica, anche digitale e/o fotografica.

SEZIONE VIDEO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio non più di 3 video ciascuno.
I video iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato mp4 o simile a [email protected];
c) potranno essere realizzati con qualsiasi contenuto (musica, recitazione, eventi ecc.);
d) dovranno avere la durata massima di quattro minuti.

SEZIONE ARTICOLO
Autori italiani e stranieri potranno iscrivere al Premio al massimo 3 articoli ciascuno.
Gli articoli iscritti al Premio:
a) non dovranno avere ricevuto precedenti premi DILA e/o DILA APS;
b) dovranno essere inviati in formato word a [email protected];
c) potranno essere realizzati su qualsiasi argomento;
d) dovranno avere la lunghezza massima di 5.000 battute spazi e titolo compresi.

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L’Autore, per partecipare al Premio, dovrà compilare in tutte le sue parti la dichiarazione annessa a questo regolamento e dovrà inviarla a [email protected], debitamente firmata, insieme al file dell’opera proposta.
La votazione conclusiva che designerà le opere vincitrici delle sei sezioni, avverrà sommando i punti ricevuti mediante: a) like ai siti web che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 1 punto); b) coupon inseriti nelle testate giornalistiche che aderiranno all’iniziativa (1 voto = 10 punti); c) schede allegate all’antologia “ISPIRAZIONI (1 voto = 30 punti), d) voti espressi da giurie nominate da DILA APS e dagli sponsor del premio -i punti totali assegnati a ciascuna Giuria saranno pari al totale dei punti espressi al capo a).
Le opere per partecipare al Premio dovranno pervenire a [email protected] nella stesura finale entro e non oltre il 15 Maggio 2024.
Il mancato rispetto di una qualsiasi delle norme di questo regolamento sarà causa di esclusione dell’opera dal Premio.
I nomi dei finalisti saranno annunciati entro il 10 Giugno 2024.
La classifica finale sarà resa nota in una data compresa tra il 30 ottobre e il 30 novembre 2024.
La cerimonia di premiazione dei vincitori avverrà in una data compresa tra il 10 novembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
La data e la località della premiazione saranno rese note ai finalisti con un preavviso di almeno 10 giorni.

A richiesta degli Autori, TUTTE le opere iscritte al Premio potranno essere pubblicate nell’antologia “Più voci più immagini”.

Tale loro pubblicazione sarà subordinata al versamento relativo all’ordine di acquisto di almeno due copie dell’antologia “Più voci più immagini”, che dovrà essere effettuato sull’IBAN dell’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” IT52V0514239930CC1331129692.
La ricevuta andrà allegata all’invio della documentazione necessaria all’iscrizione dell’opera al Premio.

La mancata adesione alla suddetta opportunità editoriale NON pregiudicherà in alcun modo la partecipazione delle opere al Premio.

L’antologia “Più voci più immagini” sarà regolarmente provvista di un codice ISBN.
Il prezzo di copertina del volume in bianco e nero sarà di 22.00 € e la stampa avverrà entro settembre 2024.

Trattandosi di un premio ad iscrizione COMPLETAMENTE GRATUITA, Bruno Mancini si riserva il diritto di effettuare qualsiasi variazione a questo regolamento e gli Autori, inviando le proprie opere, ne prendono atto in maniera definitiva.

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DICHIARAZIONE RICHIESTA per la partecipazione alla 13a edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto milioni” 2024

Aggiungere i dati richiesti, ed inviare entro il 15 Maggio 2024 a [email protected]

Info & contatti: – Tel. 3914830355 – [email protected]

Io sottoscritto/a____________________________________________

residente a _______________   in Via______________           N_____                     CAP________

tel. ______________________    e-mail________________________________________________

avendo letto, ed accettando tutte le norme del regolamento relativo alla 13a edizione del Premio internazionale “Otto Milioni”2024 pubblicato anche tramite web all’url

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manifesto l’intenzione di partecipare alla sezione

POESIA □           ARTI GRAFICHE □         ARTICOLO □               VIDEO

e, pertanto, nella mia qualità di Autore, allego l’opera dal titolo_________________

A tale scopo DICHIARO di

  1. essere stato informato, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs.196 /2003 sulla tutela dei dati personali, che i miei dati personali forniti all’atto della compilazione della presente richiesta d’iscrizione saranno trattati, in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili, con modalità automatiche, anche mediante sistemi informatizzati, solo ed esclusivamente nell’ambito delle operazioni necessarie a consentire la partecipazione del sottoscritto alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie “Otto Milioni”2024 ideato da Bruno Mancini e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte DILA APS”;
  2. di acconsentire, con la presente richiesta d’iscrizione, al trattamento dei miei dati personali svolto con le modalità e per le finalità sopra indicate ed in conformità alle norme legislative e regolamentari vigenti e applicabili
  3. di essere a conoscenza del fatto di poter esercitare i diritti previsti dall’art. 7 della Legge 196/2003, tra i quali il diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati, nonché la loro cancellazione mediante comunicazione scritta da inoltrare al titolare del trattamento dei dati personali ai sensi e per gli effetti della stessa legge;
  4. volere concedere a Bruno Mancini il diritto di pubblicare ed utilizzare la mia suddetta opera in ogni forma e modo, alle condizioni di seguito indicate, affermando, sotto la mia personale responsabilità, di esserne l’unico autore, l’unico titolare dei diritti e di poterne liberamente disporre, così che Bruno Mancini avrà il diritto pieno, esclusivo e definitivo dì pubblicare e di utilizzare in ogni forma e modo la mia suddetta opera nel rispetto del diritto morale dell’autore ai sensi dell’art. 2575 codice civile (diritti di autore e di ingegno), e avrà il diritto di pubblicare la mia suddetta opera anche in via telematica a mezzo internet, come proposta da me Autore e non sarà tenuto ad effettuare alcuna correzione;
  5. aver concordato in maniera definitiva con Bruno Mancini che egli NON corrisponderà alcun compenso presente o futuro in mio favore né a titolo di “diritto d’autore”, né per alcun altro diritto, pretesa, rimborso, compenso ed indennità, poiché sono favorevolmente disposto a destinare la mia suddetta opera al gratuito utilizzo da parte di Bruno Mancini per qualunque forma di pubblicazione, e per qualsiasi utilizzazione egli voglia decidere, restando inteso che avrò comunque piena ed assoluta disponibilità della mia suddetta opera, senza dover chiedere consenso a Bruno Mancini, né dovere in alcun modo rendergli conto del suo utilizzo, in quanto io sottoscritto Autore resterò unico titolare della proprietà intellettuale della mia suddetta opera;
  6. volere provvedere all’acquisto di n°…… copie del volume antologico “Più voci più immagini” se la mia suddetta opera sarà ritenuta idonea a partecipare alla 13a edizione del Premio di Arti Varie “Otto milioni” e se sarà pubblicata nella suddetta Antologia.
  7. A tale scopo allego ricevuta versamento effettuato sull’IBAN IT52V0514239930CC1331129692 intestato all’Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS” Via Gemito 27 Ischia.

Data e Luogo………………….            Firma dell’autore  …………………….

Ai sensi dell’art. 1341 cod. civ., approvo specificatamente le clausole 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) del regolamento relativo alla 13a edizione del premio internazionale di Arti Varie  “Otto Milioni” 2024  pubblicato anche tramite web all’url  https://premioottomilioni.altervista.org/premi-otto-milioni-2024/

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DILA

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Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS

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Il Dispari 20240115

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Cerimonia premiazione OTTO MILIONI

Il 4 febbraio 2024, alle ore 17, nello spazio magico “Interno 4” di Chiara Pavoni in via Della Lungara 44 a Roma, a conclusione della dodicesima edizione del Premio internazionale di arti varie “Otto Milioni” si terrà la cerimonia di consegna degli attestati di merito.

Saranno premiati i primi cinque classificati delle quattro sezioni (Poesia, Video, Articoli e Arti grafiche).

La partecipazione all’incontro potrà avvenire solo previa prenotazione che dovrà essere richiesta a mezzo e-mail inviata a [email protected], oppure telefonando al 3914830355 (tutti i giorni dalle 14 alle 23) entro il 25 gennaio.

Un caloroso ringraziamento va riservato, fin da ora, all’attrice Chiara Pavoni che, non solo metterà gratuitamente a disposizione il suo spazio magico “Interno 4”, con tutta la sua organizzazione, ma svolgerà anche funzioni di Madrina speciale della cerimonia in nome e per conto della nostra Associazione di Promozione Sociale “Da Ischia L’Arte – DILA APS”.
La dodicesima edizione del Premio “Otto milioni” è stata, anche questa volta, organizzata dall’Associazione DILA APS, con la collaborazione della testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio, dell’Associazione algerina ADA di Dalila Boukhalfa, della Fondazione LA SPONDA di Benito Corradini, dell’Associazione L’Arte del Suonare di Maria Luisa Neri, dell’Associazione Puecher di Giuseppe Deiana, del magazine EUDONNA e della casa editrice IL SEXTANTE di Mariapia Ciaghi.

Un ringraziamento particolare va riservato alla Banca di  Credito Popolare di Torre Del Greco – BCP- e al Direttore della Filiale di Ischia, Dott. Vincenzo Molino, per il sostegno morale ed economico.

Oltre al sottoscritto, hanno già annunciata la loro presenza Luciana Capece, Michela Zanarella, Maria Luisa Neri, Santina Amici, Adriana Iftimie Ceroli, Angela Prota, Agata Lombardo, Dalila Boukhalfa, Giuseppe Lorin, Francesco Terrone, Benito Corradini e Franco De Biase.

Convinti che tutti i premiati saranno in prima linea per diffondere i progetti culturali Made in Ischia e che ne vorranno far parte ancora per il futuro, concludiamo questa dodicesima edizione del Premio “OTTO MILIONI” complimentandoci con tutti i finalisti ai quali vanno sinceri auguri di meritati successi.

ARTICOLI

Quinto premio – Tina Bruno

Quarto premio – Angela Maria Tiberi

Terzo premio – Viesturs Āboliņš

Secondo premio  – Luciana Capece

Primo premio  Ingrīda Zaķe

 

VIDEO

Quinto premio – Domenico Umbro – Raffaele Pagliaruli – Maria Luisa Neri

Quarto premio – Milena Petrarca

Terzo premio – Ajub Ibragimov

Secondo premio – Angela Prota

Primo premio –  Chiara Pavoni

 

ARTI GRAFICHE:

Quinto premio – Liga Sarah Lapinska

Quarto premio – Artur Gevorgyan

Terzo premio  – Jevgenija Sundejeva

Secondo premio – Dagnija Jankovska

Primo premio –  Einars Repše

 

POESIE

Quinto premio – Milena Petrarca

Quarto premio Vija Laganovska

Terzo premio – Māris Ruks

Secondo premio – Liga Sarah Lapinska

Primo premio – Luciana Capece

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Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS
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Carla Rugger commenta la raccolta di poesie

“Segni” di Bruno Mancini

Ho letto il libro di poesia di Bruno Mancini “Segni”, e sono rimasta sconvolta, in bene naturalmente, attratta dalla lirica “Tre quasi poesie per Ignazio”… ma altre mi hanno incuriosito per una loro stranezza e per quel filo invisibile che è la sua poetica più espressiva.

Si discosta per il suo linguaggio, si fa metafora, o linguaggio di chiusura in cui vi è sempre un codice da interpretare, svelare, di una luce che abbagli all’improvviso, un turbamento iniziale che ha spiragli inconsueti nella memoria che non inganna.

La Poesia diventa ed è dramma, attraversa la Storia umana in cui donarci speranza e illusione.

Il Poeta percepisce voci e sussurri, si accorge di ciò che altri non s’accorgono.

Ebbene, del resto, la Poesia apre varchi infiniti alla coscienza dell’uomo.

Nulla placa le ansie del futuro ma rivela, ed è una rivelazione basata non solo sulla ragione ma sopratutto sul sentimento che tutto vivifica ed esalta.

Il cammino del Poeta Bruno Mancini è rivolto anche verso l’inconoscibile, un senso di mistero lo avvolge, il ritmo del suo linguaggio spesso gli è sconosciuto, si trasforma in azione incisiva e ardente.

Ma la sua Poesia non dovrà essere descrittiva perché la Poesia non dice – intuisce la profondità dell’anima, della natura e delle cose, si fa tutt’uno con il mondo.

La lirica “Segni” che da il titolo al libro è molto bella, e mi viene da aggiungere al verso “Canto elegiaco, Canto di mare” la mia elegia “Canto del Poeta Bruno Mancini”.

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS
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SEGNI

Rendimi pari desideri e sbagli:
è alle acque il sogno.

Sbattono soli su scogliere
in fiamme.

Rompono stasi,
squadrano paesi,
traguardi di vicoli e ghetti
di stagni e di betulle,
“Curvi i bambini a leggere le sabbie”

.Svolgiti,
arrenditi.

Altro è sudare
altro è sommergersi.

Battono onde su scogliere
ruvide.

Non siamo stati insieme
lungo la Senna
– sui monti della follia –
a passo di Tamigi
– in anni di malinconia –
alla foce dell’Arno

– d’autunno -.

Canto elegiaco
canto di mare.

Carla Rugger

Il Dispari 20240115 – Redazione culturale DILA APS
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Gianfranco Cilento, nato a  Napoli nel 1964, ha da sempre coltivato una profonda passione per le arti.

Per anni è stato  al fianco di alcuni maestri napoletani dove ha carpito i segreti del mestiere associando l’amore per la pittura a quello per il restauro.

Nel 2021 una sua opera è risultata finalista nella decima edizione del Premio internazionale di Arti Varie OTTO MILIONI nella sezione Arti Grafiche.

 

DILA

NUSIV

 

Il Dispari 20240108 – Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108 Redazione culturale DILA APS

Il Dispari 20240108

TINA BRUNO |UNA PAGINA RITROVATA

terza parte

La prima parte è stata pubblicata il 16 gennaio 2023 e la seconda l’11 settembre 2023.

Lina non si aspettava tanto dal suo Edo, ma il fatto che ancora la pensasse la rincuorava ad alimentare la speranza che anche per lei qualcosa con il tempo potesse cambiare.

Edo, come Lina, non dimenticò mai il tempo trascorso insieme, le grandi gite, i lunghi pomeriggi a studiare insieme e a fare progetti.

Lui seduto vicino al suo letto, la guarda con amore e ammirazione.

Era passato qualche anno da quando lei lo aveva abbandonato per seguire Pierpaolo e lui non aveva accettato questo rifiuto, anzi da quel giorno si chiuse in se stesso e pensò soltanto allo studio della musica, e poi ai concorsi che gli diedero la possibilità di far parte dei maestri componenti la grande orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia.

Edo non si accorgeva del tempo che stava trascorrendo a casa di Lina, ma se ne rese conto all’arrivo dei sanitari per le terapie.

Alle 16.00 esclama «Vado via perché devo raggiungere il conservatorio per le prove.

Ti lascio la rivista medica.

Ciao Lina, tornerò domani se ti farà piacere

A modo suo Lina fa capire che ne è felice.

Lina era una bellissima ragazza laureata in psicologia con 110 e lode e prima d’essere colpita da SLA -così avevano diagnosticato i medici- lavorava in un centro sociale della sua città.

Stimata dai colleghi per i suoi modi garbati nel rapportarsi con il pubblico, e in virtù dei quali aveva fatto della sua professione un servizio sociale, non demorde ma neanche s’illude di vincere senza lottare.

I sanitari dopo avere somministrato i farmaci e fatto la fisioterapia, pensano di esporre la novità che la ricerca scientifica in questo campo aveva raggiunto.

– «Devi sapere Lina che la Ricerca…» il medico non fece in tempo a pronunciare  una parola che lei lo interruppe e attraverso le forme di comunicazione che aveva sviluppato insieme a Edo, fece capire che era stata informata dei fatti riportati dalla rivista.

I medici, entusiasti nel vedere che anche Lina riusciva ancora a percepire le varie situazioni che si presentavano e che il percorso seguito era quello giusto per la terapia, perché rispondeva ai bisogni manifesti della giovane, si convinsero che la terapia eseguita fosse giusta.

Conclusa la visita il medico e i paramedici andarono via tranne Sofia, la terapista, che avendo finito il suo turno lavorativo in ospedale rimase ancora un po’ per fare compagnia a Lina: l’amica del cuore.

Allora, oggi come stai?

Ti ha fatto piacere ricevere la visita di Edoardo? 

Secondo me la tua malattia non è SLA ma qualche altro disturbo che i medici non hanno capito

Ma che cosa farnetichi?

Non vedi come sono ridotta?

Parlo male e respiro male, non riesco a stare in piedi, ecc.»

Ma ti rendi conto che parli benissimo?

Che non sei affaticata?

Che mi guardi dritta negli occhi senza affaticare lo sguardo?

Due sono le cose: o si sono sbagliati i medici o la visita di Edo ha fatto miracoli.» finì l’amica.

Dopo qualche ora Sofia manifestò a Lina il desiderio di andare via.

Allora io vado a casa perché devo preparare la cena, altrimenti faccio tardi e quei mangioni di casa mia chi li frena?»

Bene, domani, però, ritorni?»

Certo, devo continuare la terapia. Adesso dammi un bacione.»

La mamma accompagnò Sofia alla porta e fece ritorno in camera di Lina, la quale appena la vide le chiese «Mamma mi prepari quella minestra tanto buona che cucinavi per me quando ero piccola?»

La mamma ascoltò tutto senza dare segni di meraviglia e continuò il discorso in modo del tutto naturale «Certo, figlia mia, vado subito in cucina.»

«No, mamma fermati a parlare con me.»

«Va bene, facciamo come vuoi, continuiamo a parlare, ma di che cosa?

Di chi?

Di Edo?

Edo è un ragazzo bravo, premuroso, educato.

Non ti ha mai dimenticato e ti vuole ancora tanto bene!»

«Dici davvero mamma?

Io anche gli voglio bene, anzi devo dirti che non speravo più che potesse amarmi ancora, dopo averlo abbandonato.

Oggi appena l’ho visto qualcosa dentro di me ha cominciato a prendere vita.

Avvertivo sensazioni che abbandonavano il mio corpo e altre bellissime che lo occupavano.

Mi sembrava d’avvertire una forza nuova che mi spingeva a lottare, per non cadere in quel sonno profondo che mi escludeva dalla vita sociale, ma che irrorava il mio essere, provocandomi brividi infinti.

Quel torpore che lo bloccava da molti mesi, aveva ceduto il posto a una serenità che mi riempiva l’anima di gioia. Non so in che modo spiegarmi meglio.»

«Hai spiegato tutto bene e ne sono felice.»

«Mamma abbracciami e dimmi che non sto sognando.»

Un forte abbraccio, per qualche instante legò madre e figlia, in un rapporto gioioso.

«Lo ricordi il detto “Al cuore non si comanda”?

Edo ha saputo aspettare.

Adesso posso andare in cucina?»

«Certo, però io dovrei andare in bagno.»

«Non puoi aspettare?

Fra poco arriva l’infermiera di notte e ti aiuterà lei, io non ho la forza di aiutarti a sedere nella sedia a rotelle.»

«Io posso fare da sola.»

«Non azzardare potrai cadere. Cosa ti costa aspettare un quarto d’ora?»

In quel momento squillò il telefono.

Era Edo che chiedeva se all’uscita dal conservatorio poteva andare a visitare Lina.

La mamma prima di rispondere domandò alla figlia se si sentiva di ricevere la visita di Edo.

Lei rispose di sì.

«Va bene Edo puoi venire, magari dopo cena, intorno alle 21.30 se per te va bene.»

«Benissimo signora.

Grazie.»

Il giorno dopo, quando arrivò l’equipe medica trovò Lina seduta nel mezzo del letto che sfogliava la rivista, a farle compagnia c’era Edoardo che cercava di fare il possibile per incoraggiarla ad abbandonare quello stato d’intontimento che la teneva prigioniera e a riprendere la vita normale.

I medici dopo aver controllato lo stato di salute e verificato la sua spontanea ripresa, interruppero le cure pregando Lina di recarsi in ospedale appena possibile per rifare gli accertamenti, aggiungendone dei nuovi.

Quella musica era stata la conferma di un amore fra due giovani che avevano saputo alimentare la speranza di ricominciare.

Quella melodia diffusa nell’aria risvegliò i ricordi di quella mente che si era lasciata sopraffare dal dolore e la unì a un cuore che batteva forte, perché aveva avuto il coraggio di aspettare, prima di vincere la paura e di urlare al mondo intero il suo grande amore per Lina.

Quella musica chiuse la pagina ritrovata di un libro, aperto molto tempo prima, e ne aprì un’altra in un altro libro che racchiuse la storia dei due giovani immensamente.

Il Dispari 20240104

Ischia saluta NICK PANTALONE

voce  di “Un  enorme palcoscenico”

Questa mattina l’isola ha salutato Nick Pantalone, poliedrico artista e cantore di una Napoli che fu. Nick ha accompagnato l’isola con la sua musica e la sua voce.

Lo ricordiamo con un suo scritto raccolto da Angela Maria Tiberi e abbracciamo, con sincero affetto, la Signora Luciana e gli amici Enzo ed Oscar.

Salve, mi chiamo Nicola Pantalone e sono un musicante.

Qualcuno, all’inizio della mia avventura, scrisse Nick su un manifesto e questa abbreviazione del mio nome me la sono portata per tutta la vita, vuoi perché a pronunciarla era più facile per tutti, vuoi perché un nome americanizzato all’epoca era più affascinante.

La mia povera mamma non ne era felice perché, fino a quel momento aveva associato questo nomignolo al cane, e allora temeva che mi avessero appunto chiamato come un cane dopo avermi sentito cantare.

A parte gli scherzi, considero di essere stato un uomo fortunato: sono nato a Napoli, sono da tanto tempo Cittadino di Ischia, questa isola meravigliosa, ho come Amico fraterno un uomo geniale, scrittore e poeta di valore che si chiama Bruno Mancini e, soprattutto, ho ricevuto nelle mie corde la possibilità di comunicare col resto del mondo con il linguaggio più armonizzante, più pacifico, più convincente e simpatico che esista: la Musica.

Tanti e tanti anni in musica mi hanno permesso di conoscere e di interpretare canzoni di tutto il mondo, ma il ritorno alle origini, alla mia napoletanità, mai perduta nonostante ripetuti impegni musicali in giro per l’Italia e all’estero, mi ha regalato l’amore per la canzone napoletana, di cui spesso ho raccontato la storia, attraverso gli Autori e gli aneddoti riguardanti la loro vita.

Lo sapevate che Piedigrotta, la festa più amata dai napoletani, era già menzionata in un libro dello scrittore di Roma antica Petronio?

E che alla Piedigrotta venne affidata verso la metà dell’800 la prima rassegna di canzoni napoletane che, fino a quel momento, non avevano avuto una consacrazione nazionale o, addirittura, internazionale?

Lo sapevate che Libero Bovio, autore di alcune tra le più appassionate e belle canzoni napoletane, poeta sopraffino, soprannominato “‘o chiattone“per la sua pinguedine da ragazzino, non ebbe nessuna voglia di studiare, per cui costrinse sua madre, ormai vedova, a raccomandarlo per un posto di scrivano?

E qui avvenne la metamorfosi di Bovio, oggi tra gli autori più amati dai napoletani, che ogni anno, nel giorno in cui fanno visita ai loro cari defunti, lasciano un fiore sulla tomba del Poeta.

Ischia, anche prima di diventare meta esclusiva di turisti era già stata menzionata nelle classiche canzoni di Napoli.

Michelemmà, scritta tra il 500 e il 600, parla appunto di una ragazza d’Ischia “E’ ‘na scarola“, figlia di un notaio, che si era intrufolata  nell’accampamento dei turchi invasori e, mentre dormivano, li aveva uccisi “a duie a duie”, salvando l’isola dalle future  scorribande.

Ai primi del 900 l’isola è stata la location nella quale si svolse la storia, poi a lieto fine di Anna Rossi, figlia di un fornaio napoletano.

I matrimoni all’epoca erano combinati e, specie le famiglie più povere, non potevano opporsi a richieste di personaggi particolarmente in vista e per giunta ricchi.

Così Anna sposò Pompeo Corbera, ricco proprietario ischitano e albergatore di Ischia, molto più anziano di lei.

La giovane era triste, perché il suo amore era un coetaneo, il giornalista e poeta Eduardo Nicolardi, che disperatamente le aveva dedicato la canzone “Voce ‘e notte“.

Il signor Corbera, però, dopo poco tempo defunse, lasciando Anna ricca e libera di unirsi per tutto il resto della vita al suo Poeta.

L’uomo della canzone napoletana è quasi sempre un perdente: vive, sperando e disperandosi, il rapporto con la donna che ama.

Lo testimoniano decine e decine di canzoni, tra le quali una che rende particolarmente l’idea è la “Malafemmena“ di Totò.

Secondo me questa caratteristica conferisce una maggior teatralità a ogni storia.

L’osservazione di scene di vita quotidiana potrebbero infatti portare a pensare che il popolo napoletano è “anormale“.

La normalità è svegliarsi presto al mattino, prendere il bus, andare in ufficio e passare circa 7 ore seduto al computer a sbrigare pratiche.

A Napoli, chi si comporta così è una esigua minoranza.

Tutti gli altri cercano di trovare, o addirittura di inventarsi, lavori che permettano di stare in movimento, in mezzo alla gente e, anche inconsciamente, di esibirsi nella maniera più semplice, ma con grande professionalità.

Ecco perché la mia, forse ingenua, riflessione, mi convince sempre più che Napoli è un enorme palcoscenico.”

 

NICK per tutti

Dico subito che, pubblicando questa breve ricordo di Nicola Pantalone, parto dal presupposto che non esista un ischitano amante della musica che non abbia avuto modo di ascoltare le sue melodie o non abbia partecipato in qualche maniera alla sua vita artistica.

Però sono anche convinto che non tutti conoscano alcuni “particolari” della sua umanità, ed è su questo che desidero soffermarmi con qualche breve considerazione.

In una foto del suo archivio, Nicola suona con Mina; in un’altra foto è sul palco con Pippo Baudo e, scavando ancora nell’album fotografico della sua vita, potremmo riempire diverse pagine di giornale con testimonianze di partecipazioni con artisti di chiara fama, non soltanto italiani.

Però Nicola, nonostante il suo blasonato curriculum, ogni volta che è stato sollecitato a rendere magicamente armonico un incontro culturale organizzato senza scopo di lucro, non ha mai messo il naso all’insù fregiandosi dei successi ottenuti per ottenere un qualsiasi beneficio economico o anche solo di immagine.

Nicola ha sempre risposto “Pronto! Dove e quando?”.

L’abbiamo visto nelle piazze in occasioni di feste locali e patronali; come l’abbiamo visto nell’incomparabile scenario del Palazzo Reale o nella suggestiva Villa La Colombaia che fu residenza prediletta di Luchino Visconti; nella Biblioteca comunale Antoniana; sul palco Telethon; per la celebrazione di numerose Shoah; così come per la presentazione di molteplici antologie Made in Ischia pubblicate dall’Associazione culturale “Da Ischia L’Arte – DILA”; e, in particolare, per la presentazione dell’anteprima dell’antologia “Adotta una poesia” contenente le opere finaliste del premio omonimo voluto dalla testata giornalistica IL DISPARI di Gaetano Di Meglio; nei salotti e sulle piscine di alberghi con più stelle di quelle presenti sulle bandiere della Bosnia e dell’Australia messe insieme; ecc ecc.

Gratis, sempre e solamente gratis.

Nicola ha mostrato tanto talento e tanta professionalità e tanta capacità di ammaliare il pubblico fortunato di poterlo ascoltare, quanta è stata la modestia che, fino alla fine, lo ha trattenuto dal compiere imprese a lui congeniali pur essendo proibitive per tanti Artisti.

Nicola Pantalone è stato, è, e, nel ricordo, sarà mio amico da sempre e per sempre, oltre ogni circostanza e al di sopra di ogni stucchevole convenzione.

Gaetano Di Meglio e tutta la Redazione di questo giornale si associano alle mie condoglianze alla sua famiglia.

Bruno Mancini

 

DILA

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