Terza puntata

PRIMA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
SECONDA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
TERZA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
QUARTA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
QUINTA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
SESTA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
COMUNICATO STAMPA

Nei giorni sottoindicati, Radio Sonora
http://www.radiosonora.it

proporrà in una rubrica affidata a Gioia Lomasti
www.poesiaevita.com/radio_sonora.php

la terza di una serie di puntate allestite da Luciano Somma
www.partecipiamo.it/Poesie/Luciano_Somma/1.htm

e condotte da Antonio Mencarini
http://www.madrenapoli.com

che prevedono la lettura delle poesie pubblicate nell’Antologia
ISCHIA, UN’ISOLA DI POESIA

a cura di Roberta Panizza
www.poesiaedintorni.it

e di Bruno Mancini
www.emmegiischia.com/wordpress/bruno-mancini

Oltre alle biografie dei poeti, ed alla declamazione delle loro poesie, sarà possibile ascoltare canzoni di Luciano Somma e di Carlo Missaglia

Fungerà da sigla e da sottofondo musicale “Napoli Urrah di L.Somma- G.Villa- F.Foglia cantata da Angelo Cavallaro… e naturalmente si parlerà dell’isola d’Ischia
www.emmegiischia.com/wordpress/localita

Vi aspettiamo in molti

www.poesiaevita.com

www.radiosonora.it

Lun 8 Febbraio h 21,30; Mer 11 Febbraio h 9,00; Dom 14 Febbraio h 19,00;

il podcast sara’ scaricabile nei gg successivi alla diretta.

Cari amici, vi avevo promesso una notizia ed eccola.

La mia cara amica

Gioia Lomasti poesiaevita.com
Gioia Lomasti

ha messo a disposizione dei nostri progetti antologici circa 30 minuti settimanali all’interno della rubrica radiofonica che lei cura su

RADIO SONORA http://poesiaevita.com/radio_sonora.php

Referenti

  • Tavolo degli Assessori delle Politiche Giovanili dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
  • Mirco Bagnari, sindaco referente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna alle Politiche Culturali, Progetto Giovani e Sport
  • Rita Cerè, capo settore Politiche Culturali, Sport, Tempo Libero e Politiche Giovanili del Comune di Bagnacavallo

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www.radiosonora.it

In tale intesa, a partire dal 4 gennaio 2010 abbiamo iniziato a presentare una prima serie di 4 puntate (Direzione Artistica di Roberta Panizza, allestite da Luciano Somma e condotte da Antonio Mencarini) che avranno come tema centrale la lettura di poesie tratte dall’Antologia Ischia, un’isola di poesia.

Musiche scritte da nostri amici e recensioni di poeti aderenti al nostro gruppo faranno da cornice alla Poesia, proseguendo il progetto di riposizionarla nel palco di primo piano che le compete nell’attuale società italiana.

Le prime date:
Lun 4 h 21,30; Mer 6 h 9,00; Dom 10 h 19,00
Lun 18 h 21,30; Mer 20 h 9,00; Dom 24 h 19,00

Mi piace chiudere offrendovi l’anticipazione di una poesia che sarà letta nella terza puntata.

Brulichio video

Alla prossima!

Ciao Bruno

PRIMA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
SECONDA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
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QUARTA PUNTATA>>>>>>>>>>>>>>
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Antonio Mencarini presenta la seconda puntata del pregetto La mia isola Radio Sonora Bruno Mancini è nato a Napoli nel 1943 e risiede ad Ischia dall’età di tre anni.

Si potrebbe agevolmente iniziare e concludere la presentazione del suo percorso letterario aggiungendo a poesia l’aggettivo “vera”, peraltro di difficile collocazione nella moltitudine di voci che si muovono incontrollate attraverso la quasi infinita prateria contenuta nel recinto della Poesia.

Oppure si potrebbe equiparare la discontinua plasticità dei toni espressi nelle liriche proposte, con le note a volte quasi imperative ma anche effimere, fragili e fuggevoli, dei migliori spartiti di George Gershwin, oppure amalgamare le parole con le quali lo scrittore c’induce a godere per il peso di continue emozioni, con i decisi colpi di pennello con cui un grande sognatore ad occhi aperti come Paul Cézanne immortalava scorci in apparenza anonimi di borghi e di esistenze.

È il tempo il suo sospiro.

Il sospiro poetico di Bruno Mancini è il tempo, che pur non mostrandosi con battiti d’ali improvvisi, s’incunea nella sua vita come un turbine entro il quale la sua anima si trova a fissare volti indefiniti, in antitesi ed in lotta contro ignoti mausolei, mentre, in assoluta autonomia, sentimenti irrefrenabili proseguono nella loro essenza, precisi e chiari, attenti a riempire ogni minimo attimo, quasi fossero regolati da un orologio svizzero.

Mancini è in una quotidiana altalena tra il suo “sono” ed il suo “voglio”, intanto che, appena un palmo sotto di lui, l’erba delle vicissitudini che sfuggono al controllo continua a muoversi pur senza trasmettergli segnali di certezze.

La turbolenta semplicità del suo porgersi in una dimensione umana e per niente fittizia nell’elaborazione culturale induce, chi lo conosce personalmente, a spostare sempre con maggiore evidenza l’attenzione verso l’essenza della realtà esistenziale che egli esprime, piuttosto che andare incontro solo alla proiezione fantastica realizzata dai suoi scriti.

Così, infine, è la sua immagine “reale” – più che la lettura delle sue poesie, più che la serie dei volumi pubblicati o degli attestati di stima ricevuti, più che tanti ricordi delle incantevoli seducenti malie proposte dalle recitazioni dei suoi versi -, l’accattivante essenza che lascia affermare la convinzione con la quale ho iniziato ad elaborare questo articolo scrivendo di essere in presenza di un volume di “vera” poesia.

Brevi commenti ricavati dalle varie recensioni ai suoi libri:

“Vedo una folla che si muove compatta verso un’unica meta guidata dagli incitamenti di colui che punta il dito ed una penna, che crea volti per i sentimenti.”

“…si fondono nell’intero componimento in una prospettiva ampia che contempla l’umano,l’umano cammino. Ed è una Commedia,una Commedia divina in chiave poetica, in versi che sento anche io estremamente dolorosi, con il preciso intento di affidarli alla penna ,che non li disperda ma li urli e li renda in qualche modo eterni”.

“… lodo “quel senso di eco lontano che riverbera le parole enfatizzandone i concetti”.

“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”

“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”

“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”

“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”

“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”

“…seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia…
…lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”

“ Bella poesia, con alti picchi in termini d’emozione e intensità”.
“…sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”

“Ed io invece, Bruno, ho letto a ritroso, prima la seconda parte, bellissima, ed ora la seconda, altrettanto splendida.
Senso o non senso è una poesia dal forte impatto emotivo.
Giochi con il lessico e le iterazioni, che adoro, ed è questa una delle poesie più belle che abbia letto qui dentro, quel genere di poesia che cerco e difficilmente poi trovo.
Mi domando come mai non ti abbia scoperto prima, Poeta??!!”

“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”

“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”

“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”

“Sì, lasci molto lavoro a chi legge, eppure questo mi affascina della tua poesia, la afferri e ti sfugge: in essa ti perdi ed allora ti turba… e cerchi il senso e lo cogli e ti lascia poi subito in dubbio. Ma il dubbio stimola, ti coinvolge … Sperimentalismo? Se lo è, come credo, ben venga; io lo adoro.
Bravissimo. Vero artista.”

“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi…”

Prima dell’alba
regalami un verso
così che io possa
sfrontata babbuccia
ricamo sulla brina
imprimere.

Al sole tenero
Vederla piangere di gioia


Bruno Mancini
Brulichio di tante palline

Dalla raccolta di poesie “Agli angoli degli occhi”

Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra.
Come fai a parlarmi?

Quel fiore che vive una notte
per ogni
cent’anni.
Come fai a parlarmi?

Ricordarmi qualcosa.

A quest’ora.

A quest’ora.

La pelle ubbriacata
come s’io stessi ancora
ad ungerla di gin
nell’ombelico vuoto piccola coppa,
e a grande mano
stendessi al seno,
al collo.
Girati.
Tutta la schiena
e natiche.
Piuma.

Sulle montagne
un forte vento di neve
ha ricoperto gli alberi.
Come fai a parlarmi?

Quella tua lunga verginità
presa in due ore
su un letto di tovaglie.

Brulichio di tante palline
buttate a caso insieme per terra.

Luciano Somma
Potevamo

Poesia tratta da “Momenti di versi” – Montedit – Melegnano

Potevamo essere
io e te
due voci nel silenzio
un volo di gabbiani
ali nel vento
l’urlo dell’alba
il sorriso caldissimo
del sole
sotto le coperte
ci saremmo scambiati
il desiderio
dei nostri corpi stanchi
ma il gelo dell’inverno
le sue notti
ci hanno divisi
ed oggi siamo di ghiaccio.

Bruno Mancini
Un taglio

Dalla raccolta di poesie “Davanti al tempo”

Un taglio alla fune del timone
sobbalza come la trottola sulle molliche di pane.
Sfugge corda indefinita.
Movenza soffice d’ora di sole.
E’ vortice di fantasia di specchi.

Se invece sei colpevole
e mentisti
se sei colpevole
e fuggi
e verso luci te ne fuggi
ossessive,
se sei colpevole
e premi
respiri e sangue
t’annulli avvilendoti,

tu mi rincontrerai,

acerbi altari a lustrare
indifferenti vuoti a credere
parole a piangere
sfide a creare
curvi colori oscuri e matti a muovere
in malinconie tossiche più di un fumo giallo e denso.

… Ed io ti parlerò
di cani e di animali
delle mie pallide albe di sconfitte
di ore mai vissute
di stelle.

… Ed io ti creerò bellezze
e ti richiamerò ricordi

… e la mia mente

lenti
accordi
espia.

Roberta Panizza
Presagio

Tratta da una raccolta incompleta

Hai spento il grigio incolore
delle mie labbra
col sapore limpido e cristallino
dei tuoi baci pieni di morbido
ed impaziente silenzio
e la gioia vermiglia
che nel presente li anima
sa di fragola dolce
nell’attimo che ancora
non volge al futuro
odore greve di lontananza.

Luciano Somma
Voci

L’elenco dei miei errori
rotola
come pellicola d’un film
in bianco e nero
sulla bocca della notte
sulla mia mente
ascolto
l’urlo delle mie verità
ed il lamento delle mie bugie
cogli occhi fissi
sul soffitto vuoto
aspetto l’alba che verrà
per affacciarsi
col primo cinguettio del cardellino
col nuovo sole
della primavera
per dare un po’ di voce
ai miei silenzi.

Virginia Murru
Vive in Sardegna, dove è nata.
Ha sempre amato la scrittura come via di sublimazione, e la lettura fin da ragazzina. Ha vinto premi in tanti concorsi letterari, anche importanti, restando continuamente legata ad una realtà che non ammette presunzioni né facili trionfalismi.
Parlando di se stessa dice:
“La parola ha un fascino che m’attrae, mi rimbalzano dentro i suoni che produce e senza sapere mi ritrovo nella sua orbita; in questi moti di pensiero la poesia è una forza di gravità alla quale piacevolmente mi sospendo.”
Ed in effetto dalla lettura dei suoi versi si deduce che quasi sempre è la poesia a cercare lei, quasi s’insinuasse in momenti d’assenza e contendesse l’attenzione ad altre vie di pensiero.
Avremo modo di parlare ancora nelle prossime puntate di questa sensibilissima poetessa che è stata tra le prime ad aderire con entusiasmo al nostro progetto “La mia isola”…

Virginia Murru
Era sera d’ormeggi
>
Poesia tratta da “Poesie” – Immagini – Menna.

Era sera d’ormeggi
vele immobili all’evento
ed io tremavo
in approdi di possibile sul porto.
Orde di ragioni non sapevano
di giardini pensili nel cuore
fioriti all’insaputa del rigore
e sull’acerbo andare solo pietre
a siglare il corso al nostro passo.
Si raccontava fiero -il giorno-
e si spegneva in gloria
in barbagli felici d’essere.
Felicità? circostanza suprema
con attitudine d’eterno.
Ho spinto quella sera
piano piano
come porta cigolante sul destino
e c’eri tu sull’orlo dell’istante
a rovesciare tempo su di noi.
Certi amori
son mitosi di cellula divina
replican l’eterno e non lo sanno.

Dario Rustichelli L’isola ‘ncantata – Dario Rustichelli, – Antonio Cerciello Angelo Cavallaro – Somma, Matricano – Regalami una storia

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